13 novembre 2005
Filaforum (MI) È Chris Martin in persona a presentare i Goldfrapp, band di supporto della data meneghina del Twisted Logic Tour 2005: mezz'ora di pezzi elettronici che riportano dritti agli amati-odiati anni ottanta, mezz'ora di non facile sopportazione a causa della monotonia della band britannica che alterna canzoni davvero difficili da distinguere l'una dall'altra, troppo ripetitive per essere apprezzate da un pubblico che dà segni di vita solo durante l'ultimo singolo, "Supernature".
Il forum intanto si riempie, lentamente ma inesorabilmente, e alle nove è davvero stracolmo: 12.000 persone (sold out) fatte di ragazzine innamorate di Chris, di ventenni che vedono nei Coldplay gli eredi degli U2, di quarantenni e cinquantenni sensibili al fascino del pop raffinato e di classe. Grandi scenografie: uno schermo di led alle spalle della band accompagnerà il concerto per un'ora e tre quarti di show, alternando giochi di luce ad immagini in presa diretta del gruppo e del pubblico, davvero caloroso.
Sono le note dei Chemical Brothers a dare il benvenuto ai quattro Coldplay: Chris Martin, che va subito a posizionarsi al piano sul quale campeggia (come sulla sua mano) il simbolo del trade fair, Jonny Buckland, chitarra solista, Guy Berryman, basso, e Will Champion, batteria. La prima data italiana del "Twisted Logic Tour" (replica al Palamalagutti di Bologna la sera seguente) parte, come sempre, con la grande "Square One", pezzo d'apertura dell'ultimo album "X & Y", clamoroso successo di vendite in tutto il mondo. L'inizio è dei migliori: ecco "Politik", uno dei loro pezzi più tirati in un universo di note dolci e raffinate, seguita dall'evergreen "Yellow", durante la quale enormi palloni gialli cadono dal tetto del forum.
Vedi Chris Martin seduto al piano, sicuro ed indemoniato, vedi la sicurezza e scioltezza con cui suonano i suoi compagni e capisci che i Coldplay, dopo solo tre dischi, sono ormai un gruppo "classico": pezzi come "Trouble" (suonata per la prima volta durante questo tour, stessa sorte toccata a "Shiver" per la gioia delle orecchie degli spettatori milanesi), "The Scientist" o "In My Place" sono ormai, volenti o nolenti, dei classici che resteranno tra le canzoni simbolo di inizio ventunesimo secolo. E poi, va detto, sono davvero bravi: se gli U2 ruotano intorno a Bono (soprattutto nel Vertigo Tour), i Coldplay ruotano intono a Chris Martin, il leader dalla voce magnifica in grado di raggiungere vertici notevoli e, un secondo dopo, di cullare le orecchie dei fans con tonalità dolcissime, il leader che canta "In My Place" tra la gente per sentirla più vicina, il leader che si sforza di parlare sempre in italiano. Possono piacere più o meno, come ogni gruppo, ma la qualità dei loro concerti è assolutamente fuori discussione: sono musicisti completi e sanno regalare momenti di vera e grande musica, permettendosi anche di scomodare Cash e Dylan interpretando, e bene, "Ring Of Fire" ("Adesso suoniamo un po' di country") e "Simple Twist Of Fate" (del "miglior cantautore di tutti i tempi"). Un'ora e quaranta passa veloce, l'intensità è sempre massima e culmina in un finale che sa di celebrazione: "Clocks" e "Talk" sono perfette, escono e rientrano per il grande trittico finale fatto di "Shiver", bellissima sorpresa, "In My Place" e "Fix You", l'ultimo singolo che sta riscuotendo un grandissimo successo.
Dovendo cercare delle pecche, da buon critico, non posso che segnalare la più banale: la durata dell'esibizione. In un periodo in cui i nuovi gruppi rock arrivano a suonare anche solo cinquanta minuti (ogni riferimento ai primi Strokes è puramente casuale) un'ora e quaranta di show, intenso, non è certo poco ma due o tre canzoni in più non ci sarebbero davvero state male. Se però teniamo conto delle due cover (tra cui la bellissima "Simple Twist Of Fate", un omaggio appassionato e commovente) e del ritorno di "Shiver" e "Trouble", due belle perle per il pubblico milanese, non possiamo che essere soddisfatti: i Coldplay, anche nella dimensione live, sono un gruppo con il quale bisogna assolutamente fare i conti. E se davvero sono i nuovi U2, avremo a che fare con loro per almeno altri vent'anni …
Scaletta:
SQUARE ONE
POLITIK
YELLOW
SPEED OF SOUND
GOD PUT A SMILE UPON YOUR FACE
X & Y
TROUBLE
WHITE SHADOWS
HOW YOU SEE THE WORLD
THE SCIENTIST
TILL KINGDOM COME
RING OF FIRE (by Johnny Cash)
SIMPLE TWIST OF FATE (by Bob Dylan)
CLOCKS
TALK
SHIVER
IN MY PLACE
FIX YOU