Mudhoney

live report

Mudhoney Santeria Toscana 31, Milano

13/09/2024 di Gianluca Crugnola

Concerto del 13/09/2024

#Mudhoney #Rock Internazionale#Alternative Mudhoney Mark Arm Seattle

Ogni genere musicale ha le sue firme iconiche ed è sempre una fortuna per gli estimatori di tale genere aver la possibilità di vedere live la band di riferimento di un’intera scena, per qualcuno anche una sola volta nella vita, una notte indimenticabile con di fronte i gruppi che hanno fatto la storia, a Seattle in questo caso, ma così dappertutto. I Mudhoney sono quel tipo di storia, continuano senza soluzione a rappresentare un capitolo essenziale del rock alternativo mondiale, un percorso che li ha visti fiorire grazie al miscuglio garage-punkrock di fine anni Ottanta-primissimi anni Novanta nella città della pioggia.

Alfieri del souno più grezzo e sgangherato dell’epopea seattlesound, i Mudhoney, dopo aver presentato nel 2023 l’ultima fatica Plastic Eternity, tornano in Italia per quattro imperdibili appuntamenti live. Il settembre di Mark Arm e soci li porta a Milano in viale Toscana al 31, Santeria Toscana 31, come nell’ultimo passaggio meneghino del quartetto.

Il locale, piccolo ma accogliente, è pieno in ogni ordine di posto, la temperatura si scalda con il gruppo spalla Sowt, sodale noise-rock olandese, giovanotti di belle speranze che convincono i presenti. Alle 21 e 30 la chioma imbiancata di Arm fa capolino sul palco della Santeria, al fianco del leader i compagni di sempre Steve Turner e Dan Peters oltre al fedele Guy Maddison, al basso ormai dal 2001 come sostituto di Matt Lukin.
 
If I Think apre le danze e da lì in poi non si tira mai il fiato. Un carrellata di brani, ventisette, che raccontano una vera militanza, la proprio integrità morale e artistica prima di ogni titolo, di ogni luccicante laccata mainstream. Un vortice travolgente che lentamente trasporta il pubblico, non più giovanissimo come i nostri, attraverso una carriera onesta, quarant’anni di psichedelia garage ben rappresentata dalla scaletta che attinge a piene mani dai capitoli ultimi cronologicamente parlando, Digital Garbage (2018) e Plastic Eternity (2023) intervallati dai classici del passato.

Coerenti, grezzi, cattivi al punto da difendere a calci il proprio spazio onstage da invasori pronti ad uno stage diving non desiderato, soprattutto da Mark, i Mudhoney ci hanno regalato la solita veemente prova di forza, mestiere e attitudine punk.