live report
Management Del Dolore Post-operatorio Bagni di Tivoli (RM) - Dissesto Musicale
Concerto del 13/05/2017
#Management Del Dolore Post-operatorio#Italiana#Alternative Management del dolore post operatorio
Il mio corpo inizia a (surri)scaldare l’aria già rovente, e La pasticca blu è un missile dritto al bersaglio, che mi fa pensare al punk chimico dei Prozac+, a quel lasciarti andare a pogare senza pensare a niente, anche se a sentire le parole ci sarebbe da pensare eccome. Vieni all’inferno con me l’inferno lo scatena nel locale, è crudele e trascinante e rende appieno l’ipocrisia di rituali che dovrebbero essere autentici (“la mia famiglia con il velo nero pensa :uno stronzo di meno”) , sbeffeggiando ogni stereotipo sull’Aldilà. Scuola cimiteriale e Amore borghese portano di nuovo ad Un incubo stupendo, con Il tempo delle cose inutili, malinconica eppure vibrante. Le storie che finiscono male assume sul palco una maggiore teatralità, soprattutto nell’ultima storia finita male, quella di un bambino. Crea inoltre il terreno perfetto per il soffio de Il vento, un’altra storia che “andrà a finire male, succede quasi sempre, a quelli che amano la vita disperatamente”. Luca canta a braccia tese, per un attimo è Icaro che ancora non si è bruciato le ali. E dopo la caduta nel mare, si corre verso il precipizio di Un incubo stupendo, una canzone sull’amore vero, sull’equilibrio instabile di ogni giorno. Lontana dal “ giovane e libero amore” cantato subito dopo, quasi un rabbioso inno all’autodeterminazione femminile. L’altro lato della medaglia è Norman, nichilista e drammaticamente vera. Visto che te ne vai viene presentata come una catarsi dedicata a “chi va affanculo” e cantata da tutti col dito medio alzato. Esagerare sempre è una folata allegra (“la dieta falla tu”) prima di Naufragando, onirica. Dal sogno all’incubo surreale/iperreale il passo è breve, con Pornobisogno
(“Ho fatto il test dell'HIV, amore/E non capisco perché tu ti allarmi/Senza un motivo/
Se ti ho detto il risultato è positivo”), martellante e disturbante. Auff è giocosamente irridente. Oggi chi sono accompagna all’atto finale, Lasciateci divertire. Che fa da summa al pensiero della band, al miscuglio impazzito di contraddizioni, voglia di divertirsi, bisogno di tenerezza, orgoglio, voglia di mandare tutto al diavolo.
Stasera però ha vinto la voglia di divertire, di dare il massimo, alla faccia di chi vince sempre.
Setlist
Il mio corpo
La pasticca blu
Vieni all’inferno con me
Scuola cimiteriale
Amore borghese
Il tempo delle cose inutili
Le storie che finiscono male
Una canzone d’odio
Il vento
Un incubo stupendo
Il mio giovane e libero amore
Norman
Visto che te ne vai
Esagerare sempre
Naufragando
Pornobisogno
Auff
Oggi chi sono
Lasciateci divertire
Foto: Daniele Di Mauro