live report
I Hate My Village I Hate My Village entusiasmano l'Angelo Mai di Roma
Concerto del 10/12/2024
Fabio Rondanini ricordano l'appena scomparso Francesco Poppy's Cerroni, tour manager e pilastro del Monk di Roma, che ha dato tantissimo alla scena musicale capitolina e italiana.
Il modo migliore per onorarlo è l'energia che sprigionerà l'intero concerto degli I Hate My Village, a partire dall'esplosiva Tramp e da Italiapaura, tra il marziale e il tribale. Alberto Ferrari suona con un'aria particolarmente rilassata, mentre Marco Fasolo nelle sue linee di basso è essenziale, una vera eminenza grigia. Adriano Viterbini è un tutt'uno con il suo strumento, mentre osservare Fabio Rondanini si rivela sorprendente. Non per la bravura, sulla quale non bisogna nemmeno iniziare una discussione. Sorprende come da un ruolo, quello del batterista a volte visto come più defilato sia il vero regista del concerto. Osserva sornione e soddisfatto, emana sicurezza, diventa il baricentro in cui converge il tutto.
Brani come Water Tanks, I ate my village, Mauritania Twist e Fare un fuoco riportano alla parte più primitiva del suono degli IHMV, mentre Erbaccia è meravigliosamente disturbante. La sognante Broken Mic chiude la prima parte del set.
I bis, con Kennedy, Tony Hawk of Ghana e Artiminime si trasformano in una felice e pacifica invasione di palco. Alberto si trova più o meno volontariamente al centro del villaggio, stupito e divertito.
E così, con una festa inaspettata, il concerto finisce. Grazie Adriano, Fabio, Marco e Alberto.
Foto Daniele Di Mauro
Setlist
Tramp
Italiapaura
Water Tanks
Presentiment
Elvis
Fame
Jim
Come una poliziotta
Eno degrado
Erbaccia
Bahum
I hate my village
Mauritania Twist
Fare un fuoco
Broken Mic
Bis
Kennedy
Tony Hawk of Ghana
Artiminime
All'interno della rassegna Biennale MArteLive , dopo il set di apertura degli Hate Moss arriva il momento del cordoglio. Adriano Viterbini e Il modo migliore per onorarlo è l'energia che sprigionerà l'intero concerto degli I Hate My Village, a partire dall'esplosiva Tramp e da Italiapaura, tra il marziale e il tribale. Alberto Ferrari suona con un'aria particolarmente rilassata, mentre Marco Fasolo nelle sue linee di basso è essenziale, una vera eminenza grigia. Adriano Viterbini è un tutt'uno con il suo strumento, mentre osservare Fabio Rondanini si rivela sorprendente. Non per la bravura, sulla quale non bisogna nemmeno iniziare una discussione. Sorprende come da un ruolo, quello del batterista a volte visto come più defilato sia il vero regista del concerto. Osserva sornione e soddisfatto, emana sicurezza, diventa il baricentro in cui converge il tutto.
Brani come Water Tanks, I ate my village, Mauritania Twist e Fare un fuoco riportano alla parte più primitiva del suono degli IHMV, mentre Erbaccia è meravigliosamente disturbante. La sognante Broken Mic chiude la prima parte del set.
I bis, con Kennedy, Tony Hawk of Ghana e Artiminime si trasformano in una felice e pacifica invasione di palco. Alberto si trova più o meno volontariamente al centro del villaggio, stupito e divertito.
E così, con una festa inaspettata, il concerto finisce. Grazie Adriano, Fabio, Marco e Alberto.
Foto Daniele Di Mauro
Setlist
Tramp
Italiapaura
Water Tanks
Presentiment
Elvis
Fame
Jim
Come una poliziotta
Eno degrado
Erbaccia
Bahum
I hate my village
Mauritania Twist
Fare un fuoco
Broken Mic
Bis
Kennedy
Tony Hawk of Ghana
Artiminime