Vapors Of Morphine

live report

Vapors Of Morphine Magnolia

08/11/2015 di Paolo Ronchetti

Concerto del 08/11/2015

#Vapors Of Morphine#Rock Internazionale#Alternative

8 Novembre ore 20: so del concerto all’ultimo, proprio mentre stavo andando a vederne un altro. Ma non posso mancare al richiamo: il ricordo torna al 14 luglio del 1995 quando li vidi suonare ai Giardini Estensi di Varese con il Masada 4tet di John Zorn (Zorn, Baron, Cohen, Douglas) ad aprire la serata, uno dei ricordi più straordinari della mia vita di appassionato di musica! Finisco di mangiare, inverto il senso di marcia e dopo una trentina di chilometri arrivo al Magnolia giusto in tempo per prendere il biglietto e una birra. I (Vapors Of) MORPHINE sono tornati. 17 anni dopo la morte di Mark Sandman a Palestrina durante un concerto.

Si parte con Like Swimming e si scopre subito l’ipnotico chitarrismo di Jeremy Lyons che fortunatamente sembra prendere le distanze dall’ingombrante fantasma di Sandman proiettandosi in un suono desertico tra il Mali e l’elettricità Tuareg più insana. Purtroppo Good e Over Side raffreddano subito gli animi. Deupree picchia i suoi tamburi ma l’amplificazione sembra non restituire il dovuto; il suono di Lyons sul basso a due corde, nonostante l’uso del bottleneck, non riesce ad avere la fluidità e la potenza di quello di Sandman; Colley, per fortuna, soffia potente sul Sax Baritono usando in maniera incisiva e continua tutta la sua pedaliera di effetti. Ma il suo suono non sembra essere sostenuto dal resto del gruppo. Sheila riscalda, accolta da un boato pieno di affetto del pubblico. E si va avanti così per tutto il concerto: alternando brani con una resa più tiepida, verrebbe da dire quasi da cover band (Irene; Doreen proveniente dallo splendido testamento postumo di Sandman Sandbox; The only One); brani più riusciti (Scratch; I'm Free Now suonata benissimo ma debole vocalmente, come molti brani, in un cantato forzatamente “Cool”; The Saddest Song; una Yes un po’ troppo caciarona, Souvenir) e brani trascinanti in cui il suono torna potente e malato come se nulla fosse cambiato (Sheila; la torrida Honey e in generale gli ultimi brani in scaletta partendo da All Wrong, Red Apple, Buena, Thursday e una Candy in cui il canto si fa più spezzato, secco e personale).

Discorso a parte va fatto per i brani che fanno parte più propriamente del progetto Vapors Of Morphine. Baby’s on Fire di Brian Eno è una piacevole sorpresa nonostante la voce di Lyons sembri a volte rincorrere il canto; con Renouveau/Daman N’Diaye, nel disco suonata con il griot maliano Boubacar Diabate, siamo in pieno deserto africano e, altrettanto desertica e chitarristica, è Red Apple uno splendido brano ipnotico in cui i Vapors sembrano trovare finalmente una propria cifra stilistica in cui la chitarra assume il ruolo guida al posto del basso. Peccato per I'm So Glad, di Skip James e ancora inedita, che francamente poteva esserci risparmiata.

Insomma, i Vapors of Morphine sorretti da molta ironia e riconoscenza da e per il pubblico, ci hanno regalato un concerto piacevole e a tratti bello ma il cui limite maggiore stava nell’impossibilità per chiunque di affrontare la sostituzione di un gigante come Sandman mantenendo inalterata la struttura sonora dei brani. La fatica stava tutta lì: nel basso e nella voce del comunque incolpevole Jeremy Lyons il cui unico limite è quello di non essere “l’altro” e di non poter essere sé stesso.  Ma lo spirito di Sandman, sopra tutto e tutti, continua a vegliare e proteggere questa musica!

SCALETTA

Like Swimming
God
Over Side
Sheila
Irene
Scratch
Baby’s on Fire (Eno)
Renouveau
Doreen
Honey
I'M Free Now
Only love
Saddest
Yes
Red apple
I’n so glad
All wrong
Souvenir
Buena
Thursday