Almamegretta

live report

Almamegretta Trent'anni portati divinamente: Sanacore, un Live Tour da godere e condividere

08/03/2025 di Elisa Valmori

Concerto del 08/03/2025

#Almamegretta#Italiana#Alternative

È lo storico Vox Club di Nonantola (MO) ad accogliere la data emiliana del Sanacore Live Tour – 30° anniversario, articolato in otto date live in cui gli Almamegretta (dal latino volgare, Anima Migrante) ripropongono integralmente l’omonimo disco, nell’anno del suo trentesimo compleanno, aggiungendo alcuni dei pezzi più significativi degli altri lavori in studio.

Sanacore (1995), il secondo album degli Almamegretta, è una pietra miliare della loro discografia, ed è ancora uno dei dischi più rappresentativi del rinnovamento della musica italiana degli anni 1990/2000: un esperimento di contaminazione tra dub, reggae, funk elettronica e pop, calati perfettamente, e in maniera del tutto insolita, nella canzone popolare napoletana. Una Napoli che viaggia, mescola e fonde la sua tradizione con i ritmi di tutto il mondo, capace di far ballare un’intera generazione nei club underground di tutta Italia, e che ha reso la band una realtà iconica di quegli anni. A mio avviso, la tradizione partenopea ha, tra le altre, una straordinaria qualità: riesce a rendere leggendario tutto ciò che le appartiene. Questo è il sentimento che spinge senza indugi sia me, sia un nutrito gruppo di fedeli, non più giovanissimi, a trascorrere “lotto” marzo 2025 godendo dell’atteso ritorno degli Almamegretta (ora sulle scene dopo la carriera solista di Raiz), in un’atmosfera rilassata che ci avvolge in un mood dub e reggae, capace di spogliare la musica portandola alla sua essenza più pura.

Raiz appare alle 21.30 come una divinità, su un palco essenziale il cui fondale blu è dominato dal logo della band (formata da Gennato T – Gennaro Tesone - alla batteria, Pablo - Pier Paolo Polcari - alle tastiere, Fefo – Federico Forconi - alla chitarra, Albino D’Amato al live sound engineer e dubbing, Paolo Baldini al basso), che introduce il cantante sul tappeto percussivo di Ammore nemico; la ritmica sale di intensità subito dopo con O' sciore cchiu' felice, una delle tracce più famose del disco riproposto per l’occasione. La contaminazione elettronica di cui sopra è palpabile in Pe’ dint’è viche addò nun trase ’o mare, su cui si erge la cifra più spiccatamente melodica di Raiz. Lui è letteralmente magnetico, si muove lento e sinuoso senza mai esagerare, riempiendo il palco, gli occhi le e orecchie con la sua sola presenza fisica e vocale.

Fa’ ammore cu’ me è il primo brano proposto contenuto in un altro lavoro del gruppo (Imaginaria, 2001), che contiene anche il brano Catene (poi eseguita in chiusura in una versione di grande intensità), seguito da Water di Garden (tratta da Senghe, pubblicato nel 2022, che in napoletano vuol dire “fessure”, rimandando alle crepe come possibilità di far passare luce attraverso i muri che dividono i popoli); e ancora, The Cheap Guru, estratta da 4/4 (edito nel 1999, che prende il nome dal tempo in quattro quarti quale ritmica preferita dalla band, nonché primo album degli Almamegretta ad avere canzoni in italiano).

L’impegno sociale e il cuore africano che caratterizzano i testi e il sound della ricca produzione della band napoletana incidono in maniera più intensa in Scioscie viento, un brano godibilissimo, interpretato con coinvolgimento e tecnica da Raiz, le cui doti canore rimangono invariate, e poi in Ruanda, brano molto caro agli Almamegretta, che racchiude il tutto nelle sue sonorità brasiliane, con mug occidentale, didjeridoo australiano e canti ruandesi, per celebrare un rito d’amore come il matrimonio seppur in una realtà tragica come quella dello stato africano.

Anche ’Nziria non è contenuta in Sanacore, ma nella raccolta Indubb (1996, che annovera brani editi ma rivisitati in chiave dub), così come Anima Migrante e ’O bbuono e ’o malamente (tratti dal loro primo album del 1993, Anima Migrante), a dimostrazione della solidità unidirezionale del messaggio degli Almamegretta nella loro intera produzione artistica. Sul finire del live, la band propone anche brani contenuti nell’EP Sanacore 2.0.2.5. Reloaded, pubblicato il 7 febbraio 2025 (che contiene anche due versioni differenti di Nun te scurdà): Se stuta ‘o ffuoco, brano iconico, intimista ed evocativo, che rinasce in una nuova forma mantenendo comunque le peculiarità dell’originale, e l’inedita Hard Kora Dub.

Il live si chiude con la personale interpretazione della celebre Karmakoma dei Massive Attack, che dell’originale mantiene solo il riconoscibile campione: il remix nacque dall’interesse della band inglese per Sanacore, e dalla successiva collaborazione artistica che condusse alla produzione del celeberrimo brano nella versione Napoli Trip. I maggiori successi degli Almamegretta sono riseravati al bis - insieme all’altro inedito di Sanacore 2.0.2.5. Reloaded, Unforgettable Dub - per invitarci a rimanere sino alla fine: Figli di Annibale (brano dell’omonimo primo EP del 1992) incede arabeggiante e a tratti spettrale, sino a Nun te scurdà, intonata a gran voce da tutto il pubblico con grande trasporto.

La versione live di Sanacore ci riporta indietro nel tempo di trent’anni, ma dimostra che, se il lavoro è ben fatto, non può invecchiare, e, anzi, trova nuovo respiro nell’evoluzione del suono e della tecnologia, messi al servizio di una lezione matura che gli Almamegretta continuano a veicolare nei temi trattati e nella contaminazione sonora, oggi meno deflagrante ma sempre di grande impatto.

Il live della band partenopea è tutto da godere e condividere immersi in un groove incessante, gonfio di basse frequenze che raggiungono le viscere, e che esortano al movimento, al lasciarsi andare, dei corpi e delle menti.