Vanessa Peters

live report

Vanessa Peters Roma / Le Mura

06/11/2018 di Giovanni Sottosanti

Concerto del 06/11/2018

#Vanessa Peters#Americana#Songwriting

Territori in cui musica e vita si intersecano, si cercano e si inseguono, per ritrovarsi poi a camminare insieme, fianco a fianco, in un sostenersi continuo e vicendevole. Le generalità anagrafiche di Vanessa Peters non lasciano spazio a dubbi, c'è scritto Dallas, Texas. Se invece la senti parlare nel suo italiano praticamente perfetto, hai la conferma che nel suo caso la promised land fa rima con Italia, Castiglion Fiorentino per esattezza. Tanti anni trascorsi nella cittadina in provincia di Arezzo, gli studi, gli amici, il lavoro e la musica, il tutto a comporre e cementare un legame forte, intenso e sincero con il nostro Paese. Non è stato e non è facile crearsi un varco nella giungla del mercato musicale americano quando sei più italiana che americana e viceversa per l'Italia. Ma se ci sono qualità che non difettano alla bella e simpatica Vanessa, sono il coraggio e la testardaggine, oltre ad una voce in grado di tratteggiare soffuse ballate folk per lanciarsi poi in graffianti rock stradaioli.

E allora eccola qua stasera a sfidare la Champions League per proporre sul palco de Le Mura il suo nuovo album Foxhole Prayers, ottavo capitolo di una carriera divisa tra studi di registrazione e centinaia di palchi tra Texas, Europa e Italia. Con lei una band per tre quarti italiana, eccezion fatta per il batterista e marito Rip Rowan.

Apre la serata il fresco country rock di All These Years da The Burden Of Unshakeable Proof del 2016, a seguire Bright Red, rock da spazi aperti e strade a quattro corsie, contenuto nell'acclamato The Burn The Truth The Lies del nuovo 2012. Con 206 Bones torniamo sui solchi di The Burden Of Unshakeable Proof per un brano che si tinge di folk e colori autunnali. Da questo punto in poi Vanessa e la band, basso, chitarra, batteria e tastiere, eseguono tutti i brani di Foxhole Prayers nell'esatta sequenza in cui appaiono su disco, "perché" dice "penso che esista un motivo ben preciso per cui i brani vengono collocati in un certo ordine".

E allora Get Started e via lungo le strade delle vita, bisogna saper cogliere il momento perché "so get started while you are young/cause it'll take 'til you are old". Before It Falls Apart è più scura, mentre Fight, uno dei brani più belli del nuovo progetto, esalta la voce di Vanessa in una ballad strascicata e pigra. Lucky riprende a correre tra Castiglion Fiorentino e Dallas, bel pezzo, impatto positivo al primo ascolto, suono pieno e rotondo. This Riddle, la title track Foxole Prayers e Just One Of Them viaggiano tra country e folk, la successiva Carnival Barker trova un passo più spedito per sfociare poi in Trolls, altro rock con la radio accesa.

What You Can't Outrun chiude il set dedicato a Foxhole Prayers mettendo sul piatto un brano di grande intensità, qualcosa che pulsa dalle parti della Louisiana e di Lucinda. Anche Paralysis Bug, il primo dei due bis, prosegue il suo pigro girovagare nel sud degli States sostenuto da una batteria pulsante. Chiude con A Good Judge, inizio folk e chitarre che tirano poi la volata finale verso un pop rock classico, evocativo e tremendamente piacevole. Il post concerto è un momento prezioso per conoscere un pochino meglio Vanessa. Uno sguardo vero e sincero che racconta la persona, la donna, tra progetti futuri, ricordi, contrarietà, gioie e rimpianti, forza e fragilità. Su tutto passione, orgoglio e determinazione. Buona vita, ci si rivedrà lungo le strade della musica. Castiglion Fiorentino, Tx.