live report
Sentieri Selvaggi Teatro Elfo Puccini Milano
Concerto del 05/03/2018
Inizia incantando la stagione di musica contemporanea di Sentieri Selvaggi.
L’ensemble milanese, ospite del teatro Elfo Puccini di Milano, presenta quest’anno Crossroads sette appuntamenti che viaggiano tra le musiche della contemporaneità con la disinvoltura di chi non sembra aver paura. Di chi, degli incroci inaspettati, non percepisce il pericolo del perdersi, ma la fascinazione che proprio lì, dove più strade di incontrano, li dove il traffico è meno regolare, ci sia tanta, tantissima musica da suonare, scrivere e ascoltare. In questa stagione Jazz, postmoderno, minimalismo, elettricità rock, concerti per piano o flauto solo si alterneranno restituendo una idea di vivacità della musica contemporanea che siamo sicuri andrà di pari passo con la consueta qualità.
La prima serata, dedicata ad un affascinante programma per soli archi, ha colpito molti, anche non addetti ai lavori presenti in sala, grazie alla bella consuetudine del direttore Carlo Boccadoro di spiegare sempre qualcosa dei brani in scaletta.
Si inizia con una la prima esecuzione italiana Returning (2006), un affascinante brano di Mark-Antony Turnage per sestetto (per due violini, due viole e due violoncelli) della durata di poco meno di dieci minuti. Scritto dal compositore inglese per il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei suoi genitori, Returning sembra raccontarci una storia. Una storia che partendo da note sospese iniziali si fa canto e poi screzio sino a ricomporsi sempre all’interno di una cantabilità quasi lirica pronunciata, ariosa e mai invadente.
Si prosegue con lo scoppiettante Sestetto (1985 - anch’esso per due violini, due viole e due violoncelli) di Franco Donatoni. Brano virtuosistico costruito, verrebbe da dire quasi come un gioco, su continui cambi improvvisi di tema e idee, Sestetto colpisce per la vitalità, gioia e senso del divertimento che sembra ispirare. In alcuni frammenti, di questo comunque breve brano, sembrano addirittura fare capolino le note che Carl Stalling scrisse per i cartoni animati della Warner tra gli anni ’30 e ‘50 (e viene in mente come queste partiture potrebbero fornire spunti per un programma originale per l’ensemble milanese).
La chiusura del programma della prima serata è affidata ai quattro movimenti di Shaker Loops (1978) di John Adams. Scritto per settetto (tre violini una viola due violoncelli e un contrabbasso) e successivamente rielaborato per orchestra, Shaker Loops è considerato tra i brani cardine del minimalismo per aver mostrato la possibilità di affrancarsi dal minimalismo storico dei Reich, Glass e Nyman. Un insegnamento che soprattutto il Reich di Different Train mi sembra aver colto per primo. Questo affiorare dei sentimenti e di una specie di drammaturgia interna alla composizione ha portato il brano ad essere usato anche come score cinematografico nel bel Barfly di Barbet Schroeder (scritto da Bukowsky sulla vita del suo alter ego Herry Chinaski) e, ancor più massivamente, nel capolavoro di Guadagnino Io Sono L’amore.
Il brano è un vero tour de force strumentale che costringe i musicisti ad un uso continuo e velocissimo dell’archetto per quasi tutta la durata del brano (quasi mezz’ora). L’esecuzione di Sentieri Selvaggi è impeccabile e trascinante anche se proprio nelle ultime due battute finali, in cui il suono sfuma quasi all’improvviso, mi è parso di cogliere una scollatura ritmica e dinamica che ha reso confusa e in qualche modo incompleta la chiusura del brano. Veramente un peccato perché, ripeto, il programma è stato veramente bello, interessante ed eseguito con cura assoluta.
Comunque splendida serata di musica contemporanea vitale e accessibile a tutte le orecchie curiose che nutre l’aspettativa per il resto della stagione. Prossimo appuntamento lunedì 26 marzo con Come Qualcosa Palpita Nel Fondo dedicato alla musica di Arnaldo Gentilucci.
L’arco dei Suoni
Mark-Antony Turnage, Returning
Franco Donatoni, Sestetto
John Adams, Shaker Loops
Piercarlo Sacco; Violino
Enrica Meloni, Violino
Daniele Richiedei, Violino
Elena Favilla, Viola
Virginia Luca, Viola
Aya Shimura, Violoncello
Marco Dell’acqua, Violoncello
Elio Rabbachin, Contrabbasso
Carlo Boccadoro, Direzione
Foto di: Giovanni Daniotti