live report
Davide Toffolo Con Remo Remotti Roma, Monk
Concerto del 03/12/2021
L'ultimo vecchio sulla terra e quindi lo spirito di Remo Remotti sul palco del Monk di Roma.
Lo spettacolo mescola sapientemente canzoni dei Tre Allegri Ragazzi Morti (e infatti il primo pensiero di Davide è di gratitudine per Enrico e Luca) con immagini e pensieri di Remo. Emerge la sua attività come scultore, il suo amore per l'arte moderna e contemporanea.
La serata si apre con La ballata delle ossa, solo chitarra e voce. Seguono Occhi bassi e Alle anime perse. Per quest'ultima Toffolo coinvolge il pubblico nei cori e scherza sul fatto che avendo un qualcosa di reggae ha creato non pochi problemi alla band in Sardegna e Puglia, come la successiva Puoi dirlo a tutti.
Sale sul palco Adriano Viterbini, che sonorizzerà tutta la parte della serata interamente dedicata a Remo. Gli accordi caldi e quasi sublimati ci accompagnano nella scoperta dei quadri del pensatore (perché ogni altra definizione potrebbe essere meno onnicomprensiva). L'atmosfera che si viene a creare è proprio da serata beatnik come Davide aveva annunciato all'inizio. Una serata in cui le barriere tra chi sta sul palco e chi assiste vengono meno, in cui musica, parole e ogni forma di arte diventano inscindibili. Non c’è il be- bop, ma l’effetto ricorda davvero molto i reading con Allen Ginsberg e Jack Kerouac come atmosfera. Il pubblico risponde alle domande, nella carrellata di immagini che mescolano storia del fumetto (ad esempio l'indimenticabile Andrea Pazienza), disegni dal libro, ricordi di famiglia ("una famiglia operaia" ci terrà a ricordare), altri stimoli visivi.
Dopo La tatuata bella, emozionante come sempre, le ultime parole non possono che essere di Remo. Con un suo video in cui declama Mamma Roma Addio mentre passeggia attraverso la bellezza di questa complicata città. E in fondo quella Roma da cui se ne andava è ancora così anche se al posto delle lire ci sono gli euro...
Davide Toffolo porta Lo spettacolo mescola sapientemente canzoni dei Tre Allegri Ragazzi Morti (e infatti il primo pensiero di Davide è di gratitudine per Enrico e Luca) con immagini e pensieri di Remo. Emerge la sua attività come scultore, il suo amore per l'arte moderna e contemporanea.
La serata si apre con La ballata delle ossa, solo chitarra e voce. Seguono Occhi bassi e Alle anime perse. Per quest'ultima Toffolo coinvolge il pubblico nei cori e scherza sul fatto che avendo un qualcosa di reggae ha creato non pochi problemi alla band in Sardegna e Puglia, come la successiva Puoi dirlo a tutti.
Sale sul palco Adriano Viterbini, che sonorizzerà tutta la parte della serata interamente dedicata a Remo. Gli accordi caldi e quasi sublimati ci accompagnano nella scoperta dei quadri del pensatore (perché ogni altra definizione potrebbe essere meno onnicomprensiva). L'atmosfera che si viene a creare è proprio da serata beatnik come Davide aveva annunciato all'inizio. Una serata in cui le barriere tra chi sta sul palco e chi assiste vengono meno, in cui musica, parole e ogni forma di arte diventano inscindibili. Non c’è il be- bop, ma l’effetto ricorda davvero molto i reading con Allen Ginsberg e Jack Kerouac come atmosfera. Il pubblico risponde alle domande, nella carrellata di immagini che mescolano storia del fumetto (ad esempio l'indimenticabile Andrea Pazienza), disegni dal libro, ricordi di famiglia ("una famiglia operaia" ci terrà a ricordare), altri stimoli visivi.
Dopo La tatuata bella, emozionante come sempre, le ultime parole non possono che essere di Remo. Con un suo video in cui declama Mamma Roma Addio mentre passeggia attraverso la bellezza di questa complicata città. E in fondo quella Roma da cui se ne andava è ancora così anche se al posto delle lire ci sono gli euro...