live report
Michele Gazich Giovanna Famulari Lugano / Studio RSI
Concerto del 03/09/2024
qui la recensione del progetto su Michele Straniero di Gazich con Federico Sirianni e qui il disco di Famulari con Chiara Raggi, nella cinquina finale del premio Tenco), e padroneggiano anche il pianoforte; un'amicizia e un'affinità elettiva che attendevano solo uno spunto per fare scaturire un miracolo.
Il miracolo del duo si intitola Solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea, sta maturando dal 2008, facendo sedimentare emozioni e pensieri, cercando una forma in cui manifestarsi. E la forma si è palesata, nel momento in cui i musicisti hanno intrecciato corde e sentimenti, per un progetto itinerante, composto da live unici, precedenti all'uscita del disco, prevista per il febbraio del prossimo anno. Ma noi siamo gente che sa aspettare, e gustiamo il miracolo apparso in modo concreto (per quanto è possibile la concretezza, quando si parla di musica) in uno studio radiofonico della sempre attenta Radio della Svizzera Italiana, che ha organizzato un concerto - incontro - intervista, trasmesso in streaming, con un pubblico ristrettissimo, coordinato da Alissa Nembrini, e condotto dalle competenti domande di Patricia Barbetti.
Alternandosi al pianoforte e al canto, e suonando anche i loro strumenti nativi, Gazich e Famulari hanno presentato alcuni dei componimenti già incisi dal musicista: Storia dell’uomo che vendette la sua ombra, La Maga e lo Straniero (da cui il video, creato dal regista Enrico Fappani), L’Angelo ucciso, dedicata a Pier Paolo Pasolini, suonata con un pizzicato dolcissimo e un violoncello accorato, Come Giona, reinterpretata da Gazich trasformando il violino in una sorta di chitarra elettrica, ed esprimendo la sua inquietudine con alcuni versi molto attuali e una spiegazione esplicita, oltre a una versione splendida di Oceano, gioiello del capolavoro di De André - De Gregori Volume 8. Ma il miracolo diviene vero regalo, quando possiamo gustare autentiche primizie dal disco che viene dal futuro, con Perché Goethe è partito per l’Oriente?, Sanguedolce, Solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea.
Intesa perfetta, complicità profonda, bravura ed eleganza; riflessioni intense ed emozioni donate a piene note. Cosa chiedere di meglio da un miracolo?
Per chi si fosse perso il momento, ecco il link alla registrazione integrale. Una fedele riproduzione di un momento di altissima poesia, in attesa dei prossimi live.
Abbiamo tutti bisogno di miracoli, possibili o meno, grandi o minimi; ne abbiamo bisogno per vivere, per aspettare, per sapere se credere, e in cosa. Ma la musica è già un miracolo, se ci si pensa: armonie che scaturiscono da corde, vocali o sintetiche, da legni o ottoni, da pelli o materiali vari, da quelli che noi chiamiamo strumenti. E parole che evocano, scuotono, ispirano, emozionano. Lo sanno bene il violinista Michele Gazich e la violoncellista Giovanna Famulari, che, oltre a essere maestri del loro strumento, e ad avere una formazione classica, hanno frequentato la canzone d'autore (Il miracolo del duo si intitola Solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea, sta maturando dal 2008, facendo sedimentare emozioni e pensieri, cercando una forma in cui manifestarsi. E la forma si è palesata, nel momento in cui i musicisti hanno intrecciato corde e sentimenti, per un progetto itinerante, composto da live unici, precedenti all'uscita del disco, prevista per il febbraio del prossimo anno. Ma noi siamo gente che sa aspettare, e gustiamo il miracolo apparso in modo concreto (per quanto è possibile la concretezza, quando si parla di musica) in uno studio radiofonico della sempre attenta Radio della Svizzera Italiana, che ha organizzato un concerto - incontro - intervista, trasmesso in streaming, con un pubblico ristrettissimo, coordinato da Alissa Nembrini, e condotto dalle competenti domande di Patricia Barbetti.
Alternandosi al pianoforte e al canto, e suonando anche i loro strumenti nativi, Gazich e Famulari hanno presentato alcuni dei componimenti già incisi dal musicista: Storia dell’uomo che vendette la sua ombra, La Maga e lo Straniero (da cui il video, creato dal regista Enrico Fappani), L’Angelo ucciso, dedicata a Pier Paolo Pasolini, suonata con un pizzicato dolcissimo e un violoncello accorato, Come Giona, reinterpretata da Gazich trasformando il violino in una sorta di chitarra elettrica, ed esprimendo la sua inquietudine con alcuni versi molto attuali e una spiegazione esplicita, oltre a una versione splendida di Oceano, gioiello del capolavoro di De André - De Gregori Volume 8. Ma il miracolo diviene vero regalo, quando possiamo gustare autentiche primizie dal disco che viene dal futuro, con Perché Goethe è partito per l’Oriente?, Sanguedolce, Solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea.
Intesa perfetta, complicità profonda, bravura ed eleganza; riflessioni intense ed emozioni donate a piene note. Cosa chiedere di meglio da un miracolo?
Per chi si fosse perso il momento, ecco il link alla registrazione integrale. Una fedele riproduzione di un momento di altissima poesia, in attesa dei prossimi live.