
live report
Ellen River Dolce, determinata, ispirata e grintosa: Ellen River con la band al Black Inside
Concerto del 01/03/2025
Che bel modo di iniziare marzo. Mentre il mondo assiste stupefatto a scene inquietanti tra potenti litigiosi e ottusi, la musica, e la bellezza che ne scaturisce, sembrano essere un rifugio sicuro, l'ultima cura per la paura. E stasera Ellen RIver, venuta apposta da Modena con la sua band al Black Inside di Lonate Ceppino (VA), fortemente voluta dalla coppia delle meraviglie Zangara e Baietti, dispensa a piene mani una medicina per l'anima che fa bene a un pubblico eterogeneo e competente, accorso da tutta la Lombardia e non solo, per lasciarsi curare dalla voce, ora dolce, ora grintosa, della cantautrice nata sulle rive del Secchia e del Panaro, ma con altri fiumi a ispirarla, quelli dell'America e del Canada, a cui rivolge lo sguardo, senza dimenticare le sue radici.
Come ha dichiarato in una recentissima intervista, la musicista trova nel live la dimensione ideale, e nella band un supporto sicuro per esprimersi; il concerto, imperniato sul suo disco, Life, che le ha meritato molti riconoscimenti (qui la nostra recensione), ne è una prova certa. Il batterista Diego Sapignoli, ha suonato nell'album, ma è presente anche stasera, affiancato da Simone Galassi alla chitarra elettrica e dal compagno di strada da vent'anni Paolo Guazzi al basso: una combo essenziale, ma energica e sensibile, votata a fornire ogni sfumatura timbrica possibile alla poetica della cantautrice, che spazia da toni intimistici al rock ora potente, ora gioioso e ironico, passando per omaggi, inconsueti e variegati, a grandi della musica.
La personalità dell'artista emerge fin dal primo brano, che la vede comparire sul palco sola con la sua fida chitarra e con un cappello da pirata: certo, inizia Carnevale, ma soprattutto è un altro significato quello che vuole fare passare. Presentando la sua Pirates Routes, ci chiede di essere anche noi pirati non violenti, che cercano "Onestà, bellezza, le cose belle di questo mondo" e vogliono con coraggio "navigare nelle acque tempestose della vita".
Inizia così una navigazione ricca di sfumature, tutte adeguatamente introdotte dalla sua voce, che interpreta lo spirito dei suoi testi, tutti in inglese, a beneficio di chi non conosce la lingua, o che la ascolta per la prima volta: un'attenzione verso il pubblico che sottolinea una dote fondamentale di Ellen River: l'empatia, il bisogno di creare una connessione profonda con chi la ascolta, testimoniati entrambi da un sorriso che non si spegne mai, dall'ironia - e autoironia - con cui racconta episodi della sua vita, e dal rispetto con cui porge il proprio punto di vista.
Scopriamo le mille sfaccettature della creatività di un'artista che, sebbene ancora molto giovane, dimostra di avere molto vissuto e conosciuto anche i lati oscuri di questa pur sempre meravigliosa e misteriosa Life, che può essere "shitty sometimes", ma che riserva anche tanta felicità; basta non lasciarsi scoraggiare, né rovinarla con falsi problemi e futilità. Il rock tiratissimo BetterThan Me, ad esempio, è dedicato a certe "persone prepotenti che dovrebbero tornare nel buco rancido da cui sono uscite", mentre This Time Around è per la se stessa bambina, ma soprattutto per i genitori che non dovrebbero mai imporre la propria volontà riguardo al futuro dei loro figli. Del resto, stiamo tutti imparando, dai nostri errori, ma anche gli uni dagli altri, in autentico spirito di condivisione, che mette da parte incomprensioni e insegna a perdonarci a vicenda, come canta nella solare Still Learning.
Si diceva della band: il metronomo poliedrico, divertito e divertente Paolo Guazzi segna implacabile il tempo col suo basso ed è un'efficace seconda voce; Simone Galassi si lancia in infuocati assolo con chitarra o slide (memorabili in Blues For G o nella potente cover "Animals style" di The House of the Rising Sun); DIego Sapignoli mette tutta la sua sensibilità ed esperienza al servizio di batteria e percussioni dalle molteplici sfumature, con un gusto e una classe...da fuoriclasse. Ne scaturisce un set di quasi due ore senza cedimenti, dall'apertura totale tra generi, che spesso convivono nella stessa canzone, e sempre interpretati da una voce incredibilmente espressiva, ora dolcissima, ora agguerrita, come dimostra anche nelle quattro cover, una più bella dell'altra. Gianmaria Testa, Nella tasca di un qualunque mattino, sorprende per l'intima delicatezza della resa;
la già citata The House of the Rising Sun svela una potenza alla Janis Joplin; l'arrangiamento circolare di Heroes mette in bella evidenza tutti i componenti della band; il conclusivo inno Keep on Rockin in The Free World è il suggello per una serata eccellente, densa di bellezza, onestà, umanità e pensieri positivi.
Insomma..."Life is shitty sometimes", ma...non stasera! Se il mondo giù dal palco fosse come Ellen River dipinge il suo concerto, what a wonderful world this would be...
La setlist:
I prossimi concerti:
13 marzo – Living Bar Bistrot – Modena (con Simone Galassi)
25 marzo– CiroSound Live – Brescia. Non perdeteveli!
GRAZIE A VITTORIO PUGLIA PER LE FOTO DELLA GALLERY