interviste
Marco Grompi e Michele Fortis Un'amicizia che fa crescere fiori di musica (con anteprima video)
Una chiacchierata con i due musicisti bergamaschi in occasione dell'uscita del loro disco, Winterflowers. L'amicizia, gli ascolti, il nuovo progetto, il video di Ila Scattina, che vi presentiamo in anteprima...
Innanzitutto, grazie per averci concesso un po’ di tempo per questa intervista. Vi immagino presissimi con l’uscita del vostro nuovo album, Winterflowers: come sta andando? L’album Winterflowers uscirà su tutte le piattaforme il 15 novembre, per cui non abbiamo ancora dei feedback. È tuttavia già disponibile in anteprima esclusiva su bandcamp (https://rusties1.bandcamp.com/album/winterflowers). Siamo molto contenti di essere riusciti a dare vita a queste canzoni che avevamo scritto 30-35 anni fa e che, da allora, erano rimaste nel cassetto.
Vi conoscete da tanto tempo, avete a lungo suonato insieme, ma avete vissuto una lunga pausa di ben trent’anni, prima di decidere di collaborare di nuovo artisticamente; ci raccontate come è successo?
In verità, pur avendo avuto vite professionali in campi differenti, non ci siamo mai persi di vista, ma effettivamente non suonavamo insieme da moltissimi anni. Con la pubblicazione del secondo romanzo di Michele, Il Paese dei Ribelli (Mnamon Editore, 2022), abbiamo allestito un reading musicale di presentazione che ci ha fatto tornare la voglia di rivisitare quelle canzoni di gioventù che avevamo composto e suonato quando ci esibivamo nei circuiti dei folk club e dei piccoli locali tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90. È stato interessante, alla nostra età, riprendere quelle atmosfere e quei contenuti, ritrovando nell’essenza di queste canzoni molti temi e sentimenti che sentiamo ancora attuali.
Nel vostro disco, con dieci tracce senza cover, si avvertono molteplici influenze, che riuscite però a rielaborare in modo originale e autonomo. Come è avvenuto il vostro processo creativo?
L’album è composto in egual misura da brani scritti individualmente e a quattro mani. I nostri riferimenti musicali sono evidentissimi e molto vari. Essendo stati adolescenti alla fine dei ’70, abbiamo assorbito un mondo musicale e un’idea della Musica che ha lasciato un segno profondo in ognuno di noi. Pensiamo ai grandi cantautori angloamericani (Bob Dylan, Crosby, Stills, Nash & Young, Joni Mitchell, Van Morrison, John Martyn, James Taylor, Jackson Browne...) e a un modo di intendere il potere della Musica che oggigiorno si sta perdendo, man mano che scompaiono i grandi Maestri.
In genere, quando nasce un’idea di canzone, contiene già in sé gli elementi che suggeriscono l’approccio musicale a noi più congeniale. È anche per questo che abbiamo voluto coinvolgere amici musicisti a noi vicini già in quegli anni e con i quali condividiamo da sempre una grande affinità di ascolti e di approccio alla musica: oltre al coproduttore, cantautore e musicista Paz De Fina, ci sono Fulvio Monieri, Massimo Piccinelli e Robi Zonca, tutti musicisti di lungo corso con i quali Marco aveva già collaborato nei Rusties.
Il vostro produttore è Paz De Fina: com’è andato il dialogo artistico con lui?
Conosciamo Paz fin dai tempi in cui suonava nella band di Cristina Donà (1997 circa) e, specialmente nell’ultimo decennio, abbiamo rinsaldato un’amicizia e collaborato a diversi progetti (Atleticodefina, Volwo, Waterface) attraverso i quali abbiamo affinato intesa e metodi di lavoro. Ci è sembrato naturale affidarci a lui per la co-produzione di questo progetto in virtù della sua lunga esperienza come produttore: essendo anche un cantautore e musicista, è stato per noi preziosissimo avere un terzo punto di vista “esterno”, nonché una guida per realizzare la nostra visione.
Parliamo del nuovo video, che porta la firma di Ila Scattina (Uncle Singer Production), anche lei cantautrice, oltre che videomaker. Come avete deciso di affidare a lei il racconto di un brano tanto intenso come Level Crossing?
Essendo una canzone scritta all’età di vent’anni e incentrata su sensazioni condivise tra un ragazzo e una ragazza, ci piaceva l’idea che fosse proprio una donna a raccoglierne gli stimoli per dare forma a una narrazione per immagini. Level Crossing descrive una sorta di “attimo fuggente” ed è ovviamente concepita da un punto di vista maschile: la sfida è stata proprio quella di affidare a un’amica musicista, nonché artista visuale di grande sensibilità, l’interpretazione di quello “sguardo maschile”.
Sempre sul video: i piani della narrazione sono molteplici, e la tecnica ricorda quella di un film che ho molto amato, Aftersun, di Charlotte Wells, sospeso tra presente e ricordi passati. C’è però anche una coda che ho trovato molto dolce, e che evoca la vostra amicizia. Qual è il messaggio che volete lanciare, con questa riuscita combinazione di immagini e suoni?
Il tema del ricordo è implicito nello sviluppo odierno di un brano scritto trent’anni fa, eppure si riallaccia alla sospensione temporale causata dalla chiusura di un passaggio a livello. In pochi minuti i protagonisti sono proiettati in un altro tempo così intensamente vissuto da non essere mai completamente svanito. Se c’è un messaggio è quello che certe intuizioni, qui racchiuse nella delicatezza degli arpeggi delle chitarre e delle armonie vocali di questa canzone, possono essere ritrovate anche a distanza di molto tempo.
Ultima domanda d’obbligo: come intendete fare conoscere il vostro disco? Ci sono progetti futuri?
Abbiamo in programma una serie di concerti di presentazione in concomitanza con la pubblicazione dell’album, accompagnati dalla Winterflowers Band (i primi saranno al Beatles Museum Club di Brescia il 14 novembre e al Druso di Bergamo il 17 novembre). Contiamo di poter portare la nostra musica ovunque sarà possibile farlo, e già ci sono degli sviluppi verso nuovi entusiasmanti progetti che si concretizzeranno nei primissimi mesi del prossimo anno. Non avendo alle spalle alcuna struttura di supporto (niente management, agenzie o altro), contiamo soprattutto sul passaparola degli appassionati e sulla forza comunicativa della musica.
Video diretto da Ila Scattina.
Dall'album Winterflowers, in uscita il 15 novembre.
Michele Fortis: voce e chitarra acustica
Marco Grompi: voce e chitarra acustica
Massimo Piccinelli: synth vibes
Prodotto da Marco Grompi, Michele Fortis & Paz De Fina.
Foto promo: Ila Scattina.
Link:
Bandcamp
Uncle Singer Production