interviste
Wild Rivers Apprezzare i lati positivi della vita
#Wild Rivers#Rock Internazionale#Alternative #indie-rock #indie-pop #pop #folk
I canadesi Wild Rivers tornano il 26 luglio con un nuovo disco, Never Better, un album che alterna sonorita' dal retrogusto malinconico o dalle sfumature agrodolci e pensose a pezzi dai suoni piu' chiari e ottimistici, spaziando dal folk all'indie-rock, dall'indie-pop a venature RnB. Ecco la recensione al nuovo lavoro e la nostra intervista a Khalid Yassein (chitarra, voce, tastiere) su come sono nate le nuove canzoni e su tanto altro, come l'importanza di mettere il cuore nella musica e godersi il viaggio.
La band canadese Wild Rivers torna con un nuovo album, il terzo dopo il disco omonimo del 2016 e Sidelines del 2022. Il nuovo lavoro del trio composto da Devan Glover (voce), Khalid Yassein (chitarra, voce, tastiere) e Andrew Oliver (chitarra solista, sintetizzatori), ha un titolo impegnativo, Never Better, quasi a immortalare e fermare in musica l’importanza di essere grati per ciò che si vive e la sensazione di non essersi mai sentiti meglio di così, singolarmente e come band, che questa volta ha cercato di mettere da parte il perfezionismo per farsi guidare dall’istinto e riscoprire la bellezza di creare nuovi pezzi.In questo nuovo disco ci fanno dono di canzoni che ci raccontano anche la fatica di cercare di stare bene, con sonorità insieme ariose e con retrogusto malinconico, soprattutto nel cantato di Devan, che si accende delle luci e delle ombre delle emozioni, ma talora anche in quello di Khalid, suadente e intimo. Rispetto ai primissimi tempi dei due artisti come duo, resta comunque talora fondamentale la dimensione acustica, che può costituire uno sfondo in qualche modo rassicurante, di classe, caldo, come se avesse il sapore di “casa”. Però protagonisti sono anche e soprattutto gli altri strumenti, come chitarre elettriche e pianoforte, che assumono talora sfumature introverse, pensose e agrodolci; ciò non impedisce, però, ai pezzi di aprirsi anche a momenti dalle sonorità più chiare, luminose e ottimistiche. A proposito di piano e chitarre, come non ricordare il pianoforte che offre a Backfire un’apertura minimale, emozionante ed elegante, quasi solenne, che determina subito l’atmosfera? Poi il brano accoglie una ritmica avvolgente e una chitarra elettrica discreta dalle venature struggenti, per guadagnare enfasi, sempre senza essere sopra le righe.
Il segreto del successo del gruppo con oltre 450 milioni di streaming e una nomination ai JUNO Awards 2023 nella categoria “Breakthrough Group of the Year” sembra infatti risiedere nella semplicità, senza scivolare nella banalità: le canzoni targate Wild Rivers sono coinvolgenti al punto giusto, nelle melodie, nei ritmi, ecc., ma senza essere scontate, o perdere qualità.
A volte in questo lavoro i ritmi accelerano e con le chitarre costruiscono un indie-rock piacevole, trascinante e ben arrangiato per risultare convincente (per es. in Hardly Ever); invece Anyways, I Love You ha un fascino quasi à la Motown, con una ritmica e chitarre più languide e morbide in salsa R&B.
Tra i temi ricorrenti dei versi di questo album, non poteva non esserci l’amore per qualcuno, come pensiero che resta inchiodato nella mente, come affetto e ricordo che resta nel sangue e nelle ossa, anche se qualcuno, un nostro caro, non c’è più, oppure perché una relazione non può essere e i tempi non sono giusti; però non manca nemmeno l’amore presentato in modo realistico come legame che resiste nonostante tutto, nonostante i difetti, nonostante le discussioni che feriscono, o i lati peggiori dell’altro, che è umano e non può essere perfetto.
Tra introspezione e arrangiamenti che vanno a segno, la band ha confezionato un disco ben fatto e che sa emozionare.
Abbiamo rivolto alcune domande a Khalid Yassein sul nuovo album: ecco cosa ci ha raccontato.
Mescalina: Quanto deve il nome Wild Rivers ai fiumi del Canada e ai suoi paesaggi e quanto, invece, è simbolico?
Khalid Yassein per i Wild Rivers: Direi entrambe le cose! Siamo cresciuti tutti nuotando nei laghi e nei fiumi in Canada ed è una parte importante della nostra infanzia e di ciò a cui pensiamo quando pensiamo al Canada. Penso che, quando abbiamo inventato il nome della band, ci siamo ispirati a quell'estetica e all'idea di avere qualcosa di organico e naturale come parte della nostra identità. Volevamo che rappresentasse la musica che volevamo fare: viva e fluida.
Mescalina: Avete affrontato momenti difficili per burnout, tensioni in tournee e appunto lunghi periodi lontani da casa. Qual è il tempo più lungo che avete trascorso in tour, senza poter tornare a casa?
Khalid Yassein: Siamo stati in tour in modo continuativo per mesi, il che può sicuramente avere un impatto fisico e mentale. Allo stesso tempo, sono stati alcuni dei nostri momenti migliori come band che suonava dal vivo e viaggiava girando per i Paesi. Diciamo sempre che ci sentiamo come se condensassimo così tanta vita in un lasso di tempo ridotto. Entrare in contatto con i fan e vivere insieme delle avventure è un'esperienza totalizzante e incredibile. A volte vorremmo dormire un po' di più, ma fa parte del gioco! A volte è estenuante, ma assolutamente incredibile e non lo cambieremmo con niente al mondo.
Mescalina: A proposito, vivete in città diverse, giusto? Come riuscite a conciliare le vostre vite individuali con quella della band?
Khalid Yassein: Siamo una band da molti anni ormai e abbiamo imparato a bilanciare la nostra vita frenetica come band con il vero "tempo libero". Abbiamo imparato che, per portare tutto ciò che vogliamo alla band, abbiamo bisogno di prenderci delle piccole pause dopo periodi particolarmente intensi. Abbiamo trascorso tutti del tempo nelle principali città della musica nel corso degli anni e ci siamo innamorati di posti diversi. Io (Khal) sono a Nashville per la maggior parte del nostro tempo libero, Devan è a Los Angeles e Andrew è a Toronto. Abbiamo fatto dei salti da un posto all'altro e ci siamo visitati a vicenda, il che è stato davvero bello. Chiamiamo ognuno dei nostri posti “uffici internazionali Wild Rivers”.
Mescalina: Never Better è un titolo impegnativo: è fotografia di un momento in cui vi sentite al meglio, mettendo in primo piano la salute mentale e da parte il perfezionismo. Ma se non vi sentiste mai più così, non vi comunicherebbe malinconia? E, pensando anche alla canzone omonima, quanto costa cercare di riprendersi la propria vita, superando gli ostacoli e cercando appunto di stare bene?
Khalid Yassein: È un'interpretazione interessante! Lo considero meno un momento nel tempo e più una filosofia di vita. Riguarda la gratitudine: possiamo fare musica con i nostri amici per vivere e vivere insieme esperienze meravigliose. Quando sei nel bel mezzo di un capitolo personale difficile, con cui abbiamo tutti lottato, però è facile perdere di vista tutto questo. Never Better riguarda allora la scelta di apprezzare il buono della vita. E può anche convivere in tandem con le prove della vita. Riguarda l'ottimismo e la ricerca di essere migliori. Esserci in questo modo, questa compresenza di aspetti è una cosa enorme di cui parliamo ed è più facile a dirsi che a farsi, ma è quello che cerchiamo di fare ogni giorno: mettere il cuore nella musica e godersi il viaggio.
Mescalina: Cantate in Everywhere I Go, “You find a way to stay next to me, in my car and in my clothes / You're in my blood and in my bones, yeah, you're everywhere I go”, mentre in Backfire “You were in my gut, now you're stuck in my head”. Come sono nate queste due canzoni? Il fil rouge sembra essere un sentimento e un ricordo che restano, anche se l’altro non c’è più o una relazione non poteva nascere…
Khalid Yassein: Parlano di situazioni completamente diverse, ma hanno quel filo conduttore! Everywhere I Go parla di ricordare una persona cara che è morta e di portarla con sé per il resto della vita. Backfire parla di una relazione romantica terminata, con qualcuno che è andato via. In questi brani emerge che siamo chiaramente il tipo di persone che ricorda (probabilmente la maggior parte dei cantautori lo è). Penso che si abbia anche chiarezza su una situazione dopo una certa distanza da essa. La riflessione, almeno per noi, spesso richiede tempo.
Mescalina: A proposito di Backfire, com’è nata l’idea di aprirla con quel bellissimo pianoforte?
Khalid Yassein: È così che Devan l'ha scritta! In origine era stata scritta come una ballata per pianoforte senza nessun altro strumento, ma quando ha portato la canzone alla band, abbiamo voluto svilupparla e trasformarla in una grande ballata rock. Forse un giorno pubblicheremo una versione solo con il pianoforte.
Mescalina: Anyways, I Love You, invece, è una canzone sull'amare qualcuno nel bene e nel male, non è vero? Nonostante gli inevitabili difetti ed errori, “There's nothing 'bout you I'd change / 'Cause the things that I love and the things that I hate / Are mostly just the same”, cantate.
Khalid Yassein: Esatto. È la nostra canzone d'amore realistica, in cui puoi riconoscere che il vero amore richiede duro lavoro. L'amore è una scelta che fai. Si identifica meno con la tipica canzone romantica d'amore, ma ci è sembrata onesta e giusta.
Mescalina: E cosa ci potete raccontare invece su Cave?
Khalid Yassein: Cave parla di cedere a qualcosa che non ti fa bene. Nella canzone ci riferiamo a una relazione, ma parliamo anche di altre attività tossiche e che creano dipendenza, come bere, il gioco d'azzardo, ecc. Tratta di cedere ai propri desideri.
Mescalina: Devan è attiva anche come solista e ha pubblicato infatti da poco anche l’EP Credits. Però per fortuna la band resiste: che differenza c’è tra questo progetto solista e quello del gruppo? Qui penso che sia importante anche e soprattutto l’alchimia fascinosa delle vostre due voci complementari, quella di Devan (dal calore agrodolce e triste) e la tua, Khalid (suadente e intima)?
Khalid Yassein: Abbiamo tutti altri impegni musicali e di vita che ci mantengono ispirati! La musica di Dev è in uno spazio musicale diverso e lo mostra come cantautrice. Riteniamo che sia importante per tutti perseguire qualsiasi ispirazione musicale, tornando alla tua domanda sull'equilibrio. Conteniamo moltitudini!
Mescalina: Amate artisti “classici” come Paul Simon, Joni Mitchell, Neil Young, Fleetwood Mac, The Beatles, Elton John, ma ascoltate anche la musica di oggi, dall'indie al pop, dall’hip-hop all’R&B. Che nomi contemporanei pensate vi abbiano influenzato maggiormente in questo nuovo disco, in cui importante sembra sia la componente folk, sia quella indie-rock, oppure pop e indie-pop, coinvolgente e accattivante nei ritmi e nelle melodie? Anyways, I Love You ha anche venature R&B…
Khalid Yassein: Hmm. Amiamo Clairo, le Haim, Bahamas, Andy Shauf. Siamo fan della musica pop e indie, quindi abbiamo artisti che ci piacciono un po' dappertutto. Penso che i nostri artisti moderni preferiti probabilmente prendano ispirazione anche dai grandi nomi del passato. C'è così tanta bella musica là fuori in questo momento e siamo fortunati ad aver incrociato la nostra strada anche con alcuni dei nostri eroi musicali moderni. Anche molti canadesi, il che è fantastico.
Mescalina: Con quali artisti vi piacerebbe collaborare? Di chi vi piacerebbe aprire un concerto?
Khalid Yassein: Abbiamo appena aperto per Noah Kahan, è stato incredibile. Siamo suoi fan e amici da molti anni ed è stato un sogno che si è avverato. Ci piacerebbe molto collaborare con lui in futuro. Amiamo alcuni artisti country come Maren Morris e Kacey Musgraves, sarebbe fantastica anche una collaborazione con loro. I 1975 invece sono una band con cui ci piacerebbe suonare in un concerto. Penso che i nostri gusti siano piuttosto diversi, quindi, quando collaboriamo con qualcuno ci piacerebbe che fosse con qualcuno di inaspettato.
Ecco invece l’intervista in inglese.
Mescalina: How much does the name Wild Rivers owe to the rivers of Canada and its landscapes and how much is it symbolic?
Khalid Yassein: I would say it’s both! We all grew up swimming in lakes and rivers in Canada and it’s a big part of our childhood and what we think of when we think of Canada. I think when we came up with the band name we were inspired by that aesthetic and the idea of having something organic as part of our identity. We wanted it to represent the music we wanted to make – alive and free flowing.
Mescalina: You have faced difficult moments due to burnout, tensions on tour and indeed long periods away from home. What is the longest time you have spent on tour, without being able to return home?
Khalid Yassein: We’ve been out on the road for months at a time, which definitely can take a physical and mental toll. At the same time, it’s been some of our greatest moments as the band playing live and travelling around. We always say that we feel like we pack so much life into a condensed amount of time. Connecting with fans and going on adventures together is an all encompassing and amazing experience. Sometimes we wish we could get a little more sleep but that’s part of the gig! It’s sometimes exhausting but absolutely incredible and we wouldn’t trade it for the world.
Mescalina: By the way, you live in different cities, right? How do you manage to combine and balance your individual lives with the band?
Khalid Yassein: We’ve been a band for many years now and learned to balance our busy band life with true “off time”. We’ve learned that for us to bring everything we want to the band, we need to take little breaks after particularly intensive periods. We’ve all spent time in the major music cities over the years and fallen in love with different places. I (Khal) am in Nashville most of our off time, Devan is in LA, and Andrew is in Toronto. We’ve been hopping between place to place and visiting each other which has been really nice. We call each of our places Wild Rivers international offices.
Mescalina: Never Better is a challenging title: I guess it is a photograph of a moment in which you feel at your best, putting mental health first and perfectionism aside. But if you never felt like this again, wouldn't it communicate melancholy to you? And, also thinking about the title-track, how much does it cost to try to take back your life, overcoming obstacles and trying to feel good?
Khalid Yassein: That’s an interesting interpretation! I think of it less as a moment in time, and more of a philosophy of life. It’s about gratitude – we get to make music with our friends for a living and have amazing experiences together. When you’re in the thick of a tough personal chapter, which we’ve all struggled with, it’s easy to lose sight of that. Never Better is about choosing to appreciate the good in life. And it can live in tandem with the trials of life as well. It’s about optimism, and the pursuit of being better. Presence is a huge thing we talk about and it’s easier said than done, but that’s what we’re trying to do every day. Putting our hearts into the music and enjoying the ride.
Mescalina: You sing in Everywhere I Go, “You find a way to stay next to me, in my car and in my clothes / You're in my blood and in my bones, yeah, you're everywhere I go”, while in Backfire “You were in my gut, now you're stuck in my head”. How did these two songs come about? The common thread seems to be a feeling and a memory that remains, even if the other is no longer there or a relationship could not be born…
Khalid Yassein: They’re about completely different situations but they do have that through line! Everywhere I Go is about reminiscing about a loved one that’s passed away, and carrying them with you for the rest of your life. Backfire is about a romantic relationship, the one that got away. We’re clearly the reminiscing type over here (most songwriters probably are). I think you also have clarity on a situation after some distance from it. Reflection, for us at least, often takes time.
Mescalina: Speaking of Backfire, how did the idea of ​​opening it with that beautiful piano come about?
Khalid Yassein: That’s how Devan wrote it! It was originally written as a piano ballad with nothing else, but when she brought it to the band we wanted to build on that and make it a big rock ballad. Maybe we’ll release a piano version some day.
Mescalina: Anyways, I Love You, on the other hand, is a song about loving someone through thick and thin, isn’t it? Despite the inevitable flaws and mistakes, “There's nothing 'bout you I'd change / 'Cause the things that I love and the things that I hate / Are mostly just the same” you sing.
Khalid Yassein: That’s exactly right. It’s our realistic love song, where you can acknowledge that real love takes hard work. Love is a choice that you make. It’s less of the typical romantic love song but it felt honest and right to us.
Mescalina: And what can you tell us about Cave instead?
Khalid Yassein: Cave is about giving in to something that’s not good for you. In the song we talk about a relationship, but we also talk about other addictive and toxic activities, drinking gambling, etc. It’s about caving in to your desires.
Mescalina: Devan is also active as a solo artist and has recently released the EP Credits. But, fortunately, the band is holding up: what is the difference between this solo project and the group’s? For example, also in the new record Never Better, I think that the fascinating alchemy of the two complementary voices, Devan’s (with a bittersweet and sad warmth) and yours, Khalid (persuasive and intimate), is very important.
Khalid Yassein: We all have other musical and life endeavours that keep us inspired! Dev’s music is in a different musical space and showcases her as a songwriter. We feel it’s important for everyone to pursue any musical inspiration, back to your balance question. We contain multitudes!
Mescalina: You’ve said you love “classic” artists like Paul Simon, Joni Mitchell, Neil Young, Fleetwood Mac, The Beatles and Elton John, but you also listen to today's music, from indie to pop, hip-hop and R&B. Which contemporary names do you think have influenced you the most in this new album, in which the folk, indie-rock, or pop and indie-pop components seem fundamental and captivating in their rhythms and melodies? Anyways, I Love You, looks like an R&B song, instead…
Khalid Yassein: Hmm. We love Clairo, Haim, Bahamas, Andy Shauf. We’re a fan of pop music and indie music so we’re a bit all over the place. I think our favourite modern artists are probably also taking inspiration from the hero’s of the past. There’s so much great music out there right now and we’re lucky to have crossed paths with some of our modern musical hero’s too. A lot of Canadians too, which is cool.
Mescalina: Which artists would you like to collaborate with? Who would you like to open a concert for?
Khalid Yassein: We just got to open for Noah Kahan which was incredible. We’ve been fans and pals of his for many years and it was a dream come true. Would love to collab with him in the future. We love some country acts like Maren Morris and Kacey Musgraves, that would be an amazing one. The 1975 is a band we’d love to play a show with. I think our tastes are pretty diverse so when we do a collab with someone we’d love to have it be with someone unexpected.
Credit foto: Weird Candy (@weirdcandy _ @alexberger)
Link:
https://www.wildriversmusic.com/
https://open.spotify.com/intl-it/artist/59sBwR0jPSTrbMtuTkRPN5
https://music.apple.com/ca/artist/wild-rivers/1062451490
https://www.youtube.com/channel/UCHMv73m6MWxJqgqYoAXRr2A https://www.instagram.com/wildriversmusic
https://www.facebook.com/wildriversband
https://x.com/wildrivers
https://www.tiktok.com/@wildrivers
Si ringrazia Ja.La Media Activities
https://www.facebook.com/Ja.LaMediaActivities
https://www.instagram.com/jalamediaactivities