il terzo atteso album e sporadiche apparizioni live all'interno di rassegne invernali.
Tra queste spicca particolarmente la partecipazione il prossimo 10 gennaio 2003
al festival Eurosonic in Olanda, al quale i Verdena rappresenteranno l'Italia.
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Mescalina: Cominciamo
partendo dalle ultime fatiche: il lunghissimo tour di "Solo un grande
sasso" si è concluso ormai un paio di mesi fa con la vostra partecipazione
al Tora Tora Festival. Com'è andato? Mescalina:
Voi
avete una notevole esperienza in fatto di partecipazioni a festival di
calibro nazionale, oltre che di supporto a diversi artisti internazionali,
quanto sono servite queste situazioni per la crescita artistica dei Verdena? |
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Mescalina:
C'è qualche artista italiano o straniero che stimate particolarmente del
quale vi sarebbe piaciuto aprire il concerto ma non avete mai avuto l'occasione
di farlo? Mescalina:
Ho avuto la fortuna di vedervi in concerto diverse volte a partire dagli
anni dei vostri esordi, e con crescente sorpresa non posso che constatare
quanto la carica che scaturisce dalle vostre esibizioni aumenti esponenzialmente
di volta in volta. Fino a che punto pensate ancora di poter crescere nella
dimensione live? C'è qualcosa che vorreste migliorare ulteriormente sotto
questo aspetto? Mescalina:
Cosa è cambiato sul palco dai primi concerti nei più sfigati locali di
provincia ai grandi spazi nei quali vi trovate a suonare oggi? Mescalina:
Vi state apprestando a cominciare le registrazioni del vostro terzo disco.
Solitamente questo è una tappa importante per un artista: la conferma
o la smentita del talento… Mescalina:Per
me non ci sarebbe nemmeno il bisogno di una conferma… Tra l'altro questo
album vedrà la luce senza l'ausilio di un produttore. Questa scelta va
letta come un ritorno ad un impatto più rude alle sonorità legate alle
vostre origini? Mescalina:
Quanto del lavoro fatto rispettivamente con Giorgio Canali e poi con Manuel
Agnelli ha influito sull'evoluzione che da "Verdena" vi ha portato a "Solo
un grande sasso"? Vi ha pesato lavorare sin dall'inizio con tali personalità?
Mescalina:
Oggi, ad una certa distanza dalla pubblicazione, cosa pensate dei primi
due vostri album? Ne siete soddisfatti? Mescalina:
Ci sono delle scadenze già fissate per la pubblicazione del nuovo disco? Mescalina:
Parallelamente alla carriera con i Verdena so che stai partecipando attivamente
alla gestione della Jestrai. Cosa puoi dirmi a proposito? Mescalina:
A proposito, quali sono i gruppi e gli album che più vi hanno influenzato
e che ancora vi portate dentro? Mescalina:
Credo che il vostro suono, pur portando con sé dei grossi riferimenti
a un certo tipo di rock, sia una delle poche vere novità che si siano
potute sentire ultimamente in Italia, soprattutto dal vivo. La scelta
di cover dei 13th Floor Elevators o di certe progressioni chitarristiche
alla Motorpsycho è indice di un preciso cammino in questa direzione? Mescalina:
Per certi versi la storia dei Verdena è simile a quella che nel decennio
precedente ha vissuto un gruppo come gli Afterhours. Nel 1995 la stampa
scrisse che con il loro "Germi" essi potevano fregiarsi del titolo di
miglior gruppo rock italiano. Se un giorno qualcuno dicesse la stessa
cosa di voi? Mescalina:
In realtà questa domanda è solo per spostare l'argomento su un tema per
voi abbastanza scottante: cosa ne pensate di come i mezzi di comunicazione
nazionali (tv, radio, stampa, internet), trattano il tema musica? Mescalina:
Dopo il grande successo di "Valvonauta" sono in molti a consideravi un
gruppo "per ragazzi". Cosa pensate di queste critiche? Mescalina:
A proposito vi va di raccontarci un po' come vi siete trovati a passare
da band emergente ad avere un disco in classifica? Per molti all'inizio
i Verdena sono come usciti dal nulla. Mescalina:
Vi aspettavate un tale successo? Voi come lo sentite? Mescalina:
Grazie mille! |