La Fame Di Camilla

interviste

La Fame Di Camilla Il ritorno dopo l'attesa

19/03/2012 di Annalisa Pruiti Ciarello

#La Fame Di Camilla#Italiana#Alternative Indie-pop Indie-rock

Come l'amore, incompletezza nell’assenza”...Schietti ed enigmatici, poche parole intrise di molteplici contenuti: si presentano così - per la seconda volta - al pubblico di Mescalina, ed ai loro fans, La Fame di Camilla. Il gruppo barese ritorna dopo due anni con un album che profuma di novità: L'attesa. Quest'album è il viaggio in un mondo parallelo, quando la realtà ti va stretta; si parla di sogni e di sentimenti, senza tralasciare la realtà del Bel Paese. Nessuna retorica, solo tanta voglia di farsi conoscere ed ascoltare, e se ci sono critiche? Ben venga, basta che siano costruttive, parola di Ermal Meta (voce, chitarra, piano e campionamenti) & co.
Mescalina: Da pochi giorni è uscito il vostro secondo  album, il titolo di esso riassume a pieno la sensazione dei vostri numerosi  fans: L'attesa; per voi cosa  significa e quali sono state le scelte che vi hanno portato a ciò?
***Ermal Meta: L'Attesa rappresenta una condizione generale della nostra generazione. E' una condizione  della mente. Non ci si aspetta più molto dalla nostra epoca ed è qui l'errore.  Bisogna vivere intensamente tutto in quanto la vita passa e va avanti.

***Mescalina: Siete cresciuti, e su questo non ci piove,  ma il timbro e lo stile de La Fame di Camilla è evidente; quando componete,  ascoltate altra musica, o vi chiudete in un “eremo” in silenzio?
***Ermal Meta: Quando  scriviamo facciamo entrambe le cose. A volte serve il silenzio per tirare fuori  delle cose che hanno bisogno proprio del silenzio. Altre volte invece ascoltare  altra musica rispetto a quella che fai serve per ripulire l'ascolto.

***Mescalina: C'è forse lo zampino del post rock nella  vostra musica [Sigur Rós, ecc.]: quali sono i gruppi che maggiormente vi  ispirano?
***Ermal Meta: Radiohead, Sigur Rós, Coldplay,  Beatles. In generale siamo attenti alla scena britannica e parte di  quella americana.

***Mescalina: Contemporaneamente siete etichettati come  un gruppo “pop”: non temete il termine?
***Ermal Meta: Non lo  temiamo in quanto il pop si trova persino nei gruppi più alternativi...

***Mescalina: Si può certamente dire che l'esperienza  sanremese del 2010 vi sia giovata: a differenza di molti artisti, che, malgrado  il talento, finiscono nel “dimenticatorio”, voi siete emersi. Cosa pensate del  Festival e del sistema che vi si nasconde?
***Ermal Meta: Il Festival  è importante per la visibilità, ma devi avere un progetto che sostenga una  eventuale partecipazione. Non ci si può fermare al Festival, non servirebbe a niente  o a molto poco.

***Mescalina: Rivoluzione,  perché vivere non vuol dire morire lentamente […] Rivoluzione, per quel futuro  che non ho”: recita così un vostro brano, forse il più impegnato de L'attesa; tratta un tema scottante conuno sguardo al sociale. Cosa pensate al  riguardo e cosa temete?
***Ermal Meta: La  rivoluzione di cui parliamo pensiamo debba partire dalla presa di coscienza che  qualcosa vada cambiato. Temiamo che ciò non avvenga.

***Mescalina: Battiato, nell'album Orizzonti perduti dell'83 cantava: “la stagione dell'amore viene e  va”: come mai avete deciso di intitolare un vostro brano La stagione dell'amore silenzioso?
***Ermal Meta: La scelta  del titolo non ha nulla a che fare con Battiato, nonostante sia un artista che  stimiamo molto. Il titolo ha una rilevanza personale.

***Mescalina: Cosa significa per La Fame di Camilla, Crescere? E cosa avreste fatto se non  aveste scelto la strada della musica? Avete rimpianti o rimorsi?
***Ermal Meta: Crescere  vuol dire partire per ritornare cambiati. Se non avessimo fatto musica avremmo  fatto qualcosa di opposto ad essa. Meglio la musica però...

***Mescalina: Salendo sulla vostra navicella spaziale, e  fingendo d'essere Astronauti, su che  pianeta vorreste arrivare, che mondo parallelo sognate?
***Ermal Meta: Lo stesso  identico mondo in cui viviamo, ma con molti ruffiani, affaristi, incompetenti  al potere e corruzione in meno.

***Mescalina: Torniamo sulla terra...Lo scenario musicale  italiano è pieno zeppo di giovani talentuosi, ma è un terreno scosceso e  difficile da percorrere: voi cosa ne pensate e che consigli sentite di dare  alle band che muovono i primi passi nella musica?
***Ermal Meta: L'unico  consiglio che possiamo dare è quello di non smettere di crederci e fare di  tutto per fare ciò che rende felici. Se è la musica o qualcos'altro, allora  sia.

***Mescalina: Essere prodotti da una major, come la  Universal, è un grande salto: credete che avreste avuto lo stesso successo se  vi foste affidati ad un’etichetta indipendente?
***Ermal Meta: Credo che  se lavori con persone che credono in te non importa se sei in una major o in  una indipendente.

***Mescalina: Cosa ne pensate di chi si affida alle  etichette indipendenti?
***Ermal Meta: Fanno  benissimo, ci sono un sacco di persone assolutamente competenti in molte  etichette indipendenti.

***Mescalina: Il pubblico vi adora, ma cosa vi aspettate  dai vostri fans, e cosa, secondo voi, loro si aspettano da La Fame di Camilla?
***Ermal Meta: Noi ci  aspettiamo che il nostro pubblico sia critico, ma costruttivo. Non so cosa si  aspettino da noi, ma in ogni caso riceveranno musica che sentiamo dentro.

***Mescalina: Lo scorso anno avete concluso il tour, dopo  oltre 100 date nelle città italiane. Siete tornati da fine gennaio di nuovo on  the road e le vostre esperienze live aumentano ancora: c’è un ricordo particolare  del vostro tour che vi portate dietro? E qual è l'esperienza più strana che vi  sia capitata? E infine in quale città vi siete sentiti più a casa (oltre a  Bari, ovviamente)?
***Ermal Meta: E' stato  bellissimo suonare all'Heineken Jammin'  Festival. Uscire dal camerino e trovarsi davanti Steven Tyler fa un pò  strano. Abbiamo ascoltato anche gli Aerosmith nel nostro passato musicale, ma  non avremmo mai pensato di salire sullo stesso palco. La città che più ci ha  fatto sentire a casa dopo Bari è stata sicuramente Catania.

***Mescalina: Che altri progetti avete per il futuro?  Cosa c'è in cantiere sul fronte collaborazioni, o con chi vi piacerebbe  iniziare una collaborazione?
***Ermal Meta: Per ora  vogliamo suonare tanto in giro. Collaborazioni per ora non sono in programma,  ma ci piacerebbe collaborare con diversi artisti della scena italiana.

***Mescalina: Con pochissime parole descrivimi il  significato per voi della parola “musica”.
***Ermal Meta: Come  l'amore, incompletezza nell'assenza