Mescalina: In seguito con i CSI
la tua carriera avrebbe ritrovato una svolta naturale e assolutamente
gratificante...
Gianni Maroccolo: Appunto… Fra queste persone, sicuramente
ci furono Massimo Zamboni e Giovanni Ferretti che avevo da poco conosciuto
e “riscoperto” umanamente in Russia. Ci ritrovammo tutti ad un bivio…
chiudere col passato prima di diventare attori di noi stessi. Ma in Russia
fu solo un pour parler… Niente venne progettato o stabilito… Tutto avvenne
successivamente in modo molto naturale.
Mescalina:
Uno dei primi ricordi che ho dei CSI risale alla prima volta che vidi
il video di “Del mondo”. Era appena stato pubblicato “Ko De Mondo”. Quella
musica e quelle immagini mi sconvolsero. La dirompenza di quell’album
è formidabile, l’esatto contrario della completezza e del rigore di “Linea
Gotica”. Se uno rappresenta un’esplosione, l’altro l’ho sempre immaginato
come un’implosione…
Gianni Maroccolo: Ho poco da aggiungere a quanto dici
riguardo a questi due albums. E’ esattamente così come dici tu. Eravamo
reduci dal “tutto e di più” di “Epica Etica Etnica Pathos”… Con “Ko de
Mondo” ripartimmo esattamente da lì e molti degli episodi di quel disco
sono a dir poco eccezionali a mio avviso… Con “Linea Gotica” abbiamo quasi
chiuso con “l’epica” e abbiamo iniziato un lungo percorso, ancora oggi
in atto, di ricerca minimale… in tal senso “Linea Gotica” è un disco quasi
perfetto.
Mescalina:
Si è scritto molto del declino dei CSI e troppo poco della costituzione
di PGR. Può sembrare una domanda ingenua, ma quali sono le principali
differenze tra questi due gruppi che desiderate mantenere distinti nonostante
siano formati più o meno dalle stesse persone?
Gianni Maroccolo: E’ sempre più semplice parlare delle
sfighe altrui che non del contrario. Ma in effetti ho poco da aggiungere
sia sul declino che sul nuovo progetto… Molti conoscono CSI e possono
trarre le loro conclusioni… I PGR sono “cosa” troppo recente per comprenderne
ora peculiarità, pregi e difetti… Working in progress!
Fra qualche anno…
Mescalina:
Quanto ha influito l’uscita di Massimo Zamboni dai CSI nel processo di
nascita di PGR?
Gianni Maroccolo: Massimo e CSI si sono separati consensualmente
prima dello scioglimento del gruppo. Per CSI è stata una perdita irrimediabile…
Fin dall’ inizio ci dicemmo che i CSI senza uno di noi cinque non avrebbero
avuto motivo di esistere. E così è stato. Massimo con PGR invece… ritengo
che c’entri molto poco. E’ storia nuova… Una storia che credo comunque
non sarebbe interessata a Massimo anche, ma non solo, come scelta di vita.
Ma è probabile che mi sbagli… Anche in questo caso è troppo presto per
capire a fondo cosa in realtà sia successo fra di noi.
Mescalina:
Senza esagerare, ritengo l’album “Per Grazia Ricevuta” il primo album
italiano di un certo spessore degno di questo nuovo millennio. Credi che
la via tracciata con questo lavoro sia quella giusta da percorrere per
un nuovo tipo di discorso musicale o che si tratti di episodio a se stante
nella vostra carriera?
Gianni Maroccolo: Fa parte di quel percorso iniziato
con Linea Gotica… siamo in viaggio. Un bel viaggio per ora.
Mescalina:
In futuro PGR si avvarrà ancora della collaborazione di Hector Zazou,
l’elemento chiave dell’intero progetto, o preferirà farne a meno?
Gianni Maroccolo: Mah… lo speriamo un po’ tutti, ma
dipenderà dai tempi, dalla vita… Hector è una persona costantemente in
viaggio… sempre con lo zaino e il Mac in spalla… chissà in quale parte
del mondo sarà quando noi inizieremo a lavorare al prossimo disco… e chissà
se e quando noi inizieremo a preparare un altro album. Ormai si vive alla
giornata… come diceva Ferretti: Nessuna garanzia per nessuno!
Mescalina:
La partecipazione di Hector Zazou è prevista anche nel tour di PGR che
sta per partire? E a questo proposito, l’elettronica giocherà nelle esibizioni
live un ruolo di primo piano come nell’album d’esordio di PGR?
Gianni Maroccolo: Sicuramente Hector parteciperà a
sorpresa a qualche data del tour… e dico a sorpresa perché sarà realmente
così…Quando arriverà si unirà alla banda. L’elettronica in realtà ha sempre
fatto parte del mio mondo… io ho studiato fonologia e musica elettronica
al conservatorio e manipolo synth da una vita… finalmente ci sarà un poco
di spazio, anche grazie all’ aiuto ricevuto da Hector durante la produzione
del disco, anche per queste sonorità, ma sia chiaro… Elettronica come
dire… anni ‘80… eheheheheh
Mescalina:
Te la senti di darci qualche anticipazione su ciò che saranno o non saranno
i concerti di Per Grazia Ricevuta? Si vocifera di una mega-produzione…
Gianni Maroccolo: Si vocifera a caso e in modo alquanto
bislacco. Sarà l’opposto della “megaproduzione”. Abbiamo già dato con
il tour di Tabula Rasa… Niente del genere anzi, l’opposto se così si può
dire. Faremo solo teatri e locali piccoli… poche lampadine, nessun effetto
speciale… minimali insomma! Chi era a Montesole forse può avere una vaga
idea di cosa sto dicendo.
Mescalina:
Nel nuovo spettacolo ci sarà anche il ritorno di Pino Gulli, già con voi
ai tempi dei primi tour dei CSI… saranno previste anche delle incursioni
nel vostro repertorio passato?
Gianni Maroccolo: Oltre al gradito ritorno di Pino
ci sarà alle percussioni anche Cristiano della Monica, il batterista del
gruppo di Ginevra, e sicuramente si suonerà il nostro tempo… quindi anche
qualcosa di CCCP e CSI è ovvio.
Mescalina:
L’album “Per Grazia Ricevuta” sta ai CSI come “Epica Etica Etnica Pathos”
stava ai CCCP?
Gianni Maroccolo: Non direi. EEEP fu per i CCCP il
disco di addio… forse “Per grazia Ricevuta” sta più a “Ko de Mondo”… ma
non ne sono poi così certo. Ogni disco fa storia a sé…
Mescalina:
E credi che il disco live “Montesole” che uscirà nei prossimi giorni sempre
a nome PGR abbia un significato riconducibile a quello che “Maciste contro
tutti” ebbe a suo tempo per quello che sarebbero stati CSI?
Gianni Maroccolo: Direi che anche qui non ci siamo…
premesso che ogni disco fa storia etc.
Forse sta più a “In Quiete”… ma anche qui con molto beneficio di inventario.
Mescalina:
Non vorrei apparire maligno, ma mi pare che ben pochi sentivano il bisogno
di questo ennesimo vostro disco live. Quanto è stata voluta da parte vostra
la pubblicazione di questo e quanto dalla vostra casa discografica?
Gianni Maroccolo: Ti dirò… io ho la sensazione opposta
a quanto tu dici… ho ricevuto per un anno almeno mille email di persone
che ci chiedevano di pubblicare su cd la serata di Montesole… ma a parte
questo… la nostra casa discografica, la Universal, manco sapeva dell’esistenza
di quel documento… Fra noi e l’Universal c’è un rapporto di collaborazione
reciproca molto chiaro che ti potrei riassumere in breve così :
Quando noi facciamo un disco loro lo pubblicano e lo promuovono. Tutto
qui.
Questo disco nasce da una mia idea e di conseguenza sono ben lieto di
prendermi tutte le responsabilità del caso: in ogni caso, chi non ne sentiva
il bisogno… eviti di comprarlo e amici come prima! eheheheh
Mescalina:
Sempre per il tema “rapporto con le case discografiche”, come consideri
la spinosa questione delle possibilità che oggigiorno i mezzi di comunicazione
quali Internet possono garantire agli artisti di affrancarsi dall’oppressione
delle label?
Gianni
Maroccolo: Mah… l’oppressione delle case
discografiche? E quali oppressioni se non fanno più dischi, se non firmano
più giovani artisti? Le majors e il sistema con cui hanno operato fino
ad ora… sono in crisi. Questa è la realtà. Ormai è da idioti pensare che
le majors ti impongano chissà quali scelte artistiche o di marketing…
In ogni caso… Dio salvi Internet e qualsiasi modo alternativo utile a
far circolare musica indipendente e di qualità! Vi sono molte opportunità
oggi a disposizione di chi suona…è fondamentale però uscire dalla logica
della casa discografica e guardare un poco in avanti… home recording,
self distribution, piccoli sponsor privati, web, uffici stampa indipendenti,
e tanti concerti…
Tutto è ancora in evoluzione… ma sono certo che il supporto “cd” diventerà
sempre meno importante nella vita di un musicista.
Mescalina:
Se oggi avessi 20 anni e col tuo gruppo fossi in cerca di un produttore
per il vostro primo album, ti proporresti a Gianni Maroccolo per un aiuto?
Gianni Maroccolo: Lo farei senz’altro… ehehehehe… Con
i Litifiba la prima cosa che facemmo fu quella di trovare un produttore
artistico che ci aiutasse a sistemare le canzoni e a registrarle e che
ci desse la possibilità di fare esperienza in studio. Non rimpiango quella
scelta… nel bene e nel male, proprio non la rimpiango.
Mescalina:
A parte il fatto che forse oggi non sarebbe nemmeno necessario un produttore,
visto che chiunque può autoprodursi in casa un album che qualche anno
fa sarebbe costato una cifra proibitiva…
Gianni Maroccolo: Io parlavo di produzione artistica…ora
che il CPI e Sonica hanno cessato la loro attività dove troverei i $ per
produrre un’artista da solo?
Mescalina:
Tu riceverai senz’altro un sacco di demo da parte di giovani musicisti;
come ti senti di giudicare i gusti, le idee e la maturità di quella che
sarà la scena rock di domani?
Gianni Maroccolo: Io non mi permetto proprio di giudicare.
Ascolterò almeno un migliaio di demos all’anno… lo faccio con calma e
con calma poi rispondo a tutti… ma non giudico… mi limito a dire quello
che penso e a dar qualche dritta… di più non posso fare. Sinceramente
però ti confesso che amo molto di più ascoltare questi demos che non il
99% della musica “ufficiale” che ci offre il mercato. C’è molta più creatività,
spontaneità, ricerca… Credo che in cantina stia maturando dell’“ottimo
vino”… questione di tempo.
Mescalina:
A parte gli artisti che dallo scioglimento del CPI sono usciti tutto sommato
indenni (Marlene Kuntz, e pochissimi altri), diversi nomi con i quali
all’epoca eravate legati sono letteralmente scomparsi dal mercato, mentre
in pochi hanno resistito tentando la carta rischiosa dell’autoproduzione.
Mi vengono in mente i nomi di Miraspinosa e Antennah dei quali sono in
uscita i nuovi bellissimi lavori. Come vedi questa curiosa situazione?
Gianni Maroccolo: Beh… il CPI era lì apposta per questi
artisti… per permettere loro di crescere con calma, a piccoli passi. Tutto
ciò che appunto il mercato convenzionale non ti permette di fare… o il
“prodotto” è cotto a puntino e funzionale… oppure fai da te. E in questi
casi è meglio far da sé se ci si crede fino in fondo… io ho sentito il
disco degli Antennah e quello dei Mira… Due bei dischi davvero, lo dico
sinceramente.
Mescalina:
E’ vero che da tempo stai lavorando a del materiale per un tuo album solista?
Gianni Maroccolo: Disco solista… che parolona!!!!!!
Sto pensando e lavoricchiando ad una sorta di “festa” per questi miei
quasi 25 anni di onorata carriera… ho pensato ad un disco da realizzarsi
però in “compagnia” di tanta bella gente incontrata e incrociata in questi
anni… ma qui sì che siamo davvero “working in progress”.
Mescalina:
Una domanda per un gruppo al quale sono particolarmente legato: che ne
è dei Beau Geste?
Gianni Maroccolo: Beau Geste è un trio molto strambo
legato alla musica d’occasione… prevalentemente alle colonne sonore teatrali…
e come dire… senza l’“occasione” Beau Geste non vive. E poi in questi
anni siamo stati tutti e tre presi da mille progetti… ma non dispero…
credo che molto presto avrete notizie anche di Beau Geste.
Mescalina:
Gianni, oltre che per essere un grande musicista, sei conosciuto per le
tue indiscutibili doti di produttore. Quali ricordi ti porti dentro di
ogni fase della tua carriera di produttore?
- Agli esordi vissuti anche nelle vesti di musicista con i Litfiba.
- Nella fase successiva in cui ti sei lanciato a capofitto con produzioni
decisive per la storia del rock italiano di primi anni ’90 (CCCP, Timoria,
Statuto, Diaframma).
- Nel periodo che ti ha visto tra i principali artefici
del progetto CPI e dei CSI.
Gianni Maroccolo: Beh…grazie per i complimentoni… troppobbbuonolei!
Del periodo Litifiba ho dei pessimi ricordi legati alla produzione artistica
anche se ritengo che la presenza di un controaltare sia stata comunque
decisiva per il gruppo e successivamente per le mie scelte personali.
Tengo molto al periodo come dire… dell’“incoscienza”… dove ho prodotto
Timoria, Chimenti, CCCP, Statuto e altri senza sapere in cuor mio se davvero
avevo le capacità o meno per farlo… E’ andata bene… almeno spero, ma credimi
vivevo le produzioni sovraccaricandomi di eccessive responsabilità e soprattutto
consumandomi dentro. Con Diaframma, Marlene Kuntz, CSI e altri artisti
del Consorzio prodotti da me direttamente, sono state esperienze vissute
in modo molto più equilibrato… anche se mediamente mi sono sempre trovato
a combattere contro il tempo… sempre problemi di budget e quindi… pochi
giorni di studio… tanta fretta…
Mescalina:
Con che spirito vivi questo tuo ruolo oggi, dall’alto della tua esperienza?
Gianni Maroccolo: Ripeto… in molto più naturale. Collaboro
con un artista e cerco di dare il mio contributo lasciando però sempre
a lui l’ultima parola decisiva.
Mescalina:
Che sensazioni prova Maroccolo produttore quando riascolta qualche album
sui quali ha lavorato?
Gianni Maroccolo: Mah… mi soffermo molto sul ricordo
dell’esperienza umana vissuta… situazioni particolari, rivedo i luoghi,
gli aneddoti, i visi delle persone… e nel frattempo ascolto un disco…
della musica. Non sto mai ad analizzare tecnicamente ciò che ho fatto
o a piangere sul latte versato… errori ne faccio anche io come tutti…
cerco solo di non ripetere gli stessi.
Mescalina:
Ti va di farmi i titoli dei tre album fondamentali ai quali hai lavorato
o suonato che per diversi motivi ritieni i migliori della tua carriera?
Gianni Maroccolo:
- 17 RE (Litfiba)
- E.E.E.P. (CCCP)
- Linea Gotica (CSI)
Ma a questi aggiungerei… “Catartica” dei Marlene Kuntz, “Materiale Resistente”
e “Tributo a Wyatt” del CPI.
Mescalina:
Posso sapere quali dischi pubblicati nell’ultimo periodo ti sono piaciuti
di più?
Gianni Maroccolo:
- Planet Funk
- Carmen Consoli (quello acustico)
- Afterhours
Aspetto con impazienza il nuevo di Cristina Donà
Mescalina:
E i tuoi tre titoli italiani e stranieri preferiti di sempre?
Gianni Maroccolo:
- Il primo dei Dead Kennedys (azz non ricordo il titolo)
- Desire dei Tuxedomoon
- The dark side of the moon (Pink Floyd)
- Music for airports di Brian Eno
- Catartica dei Marlene Kuntz
- Sanacore degli Almamegretta
- Creuza de ma o La Buona Novella di De Andrè
Ma è un casino rispondere a ste domandeeeeeeeee… ne avrei da citare almeno
altri 50 !!!!!!!
Mescalina:
Per finire con una piccola anticipazione: a quali progetti hai intenzione
di dedicarti per questo 2003? Ci sono in programma alcune tue nuove produzioni
discografiche?
Gianni Maroccolo: Credo che questo 2003 sarà quasi
interamente dedicato ai PGR fatta eccezione per una produzione indipendente
che sto realizzando di un’artista che si chiama Cecco… un menestrello
emiliano che manipola canzoni sopraffine con l’ausilio di ammenicoli elettronici
e la sapienza del dj superscafato… Mi sto divertendo un casino… e poi
nei ritaglietti di tempo… sano Protools casalingo per appuntare ideuzze
per il progettino festaiolo di cui sopra.
Grazie
mille Gianni, ci vediamo in tour!
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