Iacampo

interviste

Iacampo A volte ritornano

17/12/2012 di Annalisa Pruiti Ciarello

#Iacampo#Italiana#Canzone d`autore Folk

Il tempo passa e si cambia pelle, la vita ci mette davanti a nuove scelte e ci regala momenti meravigliosi. Il particolare percorso di Marco Iacampo, raccontato a Mescalina: da leader degli Elle a cantautore solista, a papà. La vita reale e la musica in un rapporto inscindibile fatto di parole, sguardi e gesti. E quel modo delicato di sferrare colpi al nemico...
Mescalina: Ne è passato di tempo da quando eri un Goodmorningboy: cosa hanno significato per te le esperienze passate ed in che modo hanno “deviato” il tuo percorso?

Iacampo: Ogni esperienza è servita per costruire il mio percorso. Penso di aver avuto sempre in mente una destinazione, un luogo dell'anima e del mio essere musicista che mi avrebbe portato ad essere qualcuno. Innanzitutto rispetto a me, poi rispetto al mondo che avevo attorno.
Ho seguito sempre le mie passioni che mi hanno guidato nel bene e nel male in questa esplorazione all'interno della vita e della musica.

Mescalina: Già nel 2010 avevi deciso di rimpossessarti delle tue origini e del tuo cognome: cosa ha significato per te tutto ciò, è stato più un cambiamento di forma che di sostanza?

Iacampo: É stata una presa di coscienza, sempre di più mi sono avvicinato ad livello superiore di percezione di me e della realtà, rispetto a quello da cui ero partito. La vita vissuta attraverso la musica e la produzione artistica è molto particolare: penso che si abbia la testimonianza continua di ciò che si pensa e di ciò che si percepisce. Ogni tanto piccoli gesti, come dare un nome e una forma alle cose, hanno un'importanza grandissima. Da Goodmorningboy a Marco Iacampo o Iacampo ci sono significative variazioni di sotanza e quindi di forma.

Mescalina: Da leader degli Elle a cantautore solista, cos'è cambiato nella tua vita musicale e non?

Iacampo: Probabilmente ho sempre pensato da solista e me ne sono testimoni i miei compari degli Elle. Il passaggio a fare le cose “da solo” ha portato a maggiori responsabilità a maggiori pressioni, ma ripagate da un'autonomia gestionale e artistica per me importantissima.

Mescalina: Qual è il tuo approccio alla musica e quali sono i caratteri connotativi di Valetudo: in che termini c'entra la particolare forma di lotta a mani nude?

Iacampo: La vitalità di un combattimento libero a mani nude portato con eleganza e self control hanno molto a che vedere con il mio modo di fare musica in Valetudo. Cerco di sferrare dei colpi senza necessità di “offendere” ma di colpire. Sapendo che ogni volta ti scopri per colpire ti sottoponi ad un possibile colpo nello stesso momento. La lotta e la musica sono entrambe delle arti nobilissime che hanno bisogno di applicazione, studio e molto amore.

Mescalina: In che modo la tua vita privata ha influenzato il tuo percorso artistico o viceversa, quali rimorsi e quali rimpianti porti dentro?

Iacampo: Niente rimorsi, niente rimpianti. Ho fatto pace con il mio passato. In fondo guardo solo al presente. La mia vita in questo momento è fatta di musica e famiglia. Non ho tempo per altro. É già un lavoro impressionante coniugare questi due aspetti, apparentemente lontanissimi. Spero di farcela. Il passato non compreso può essere un fardello compromettente se si vuole arrivare da qualche parte. Musica e vita per me sono la stessa cosa.

Mescalina: Quanto c'è di Marco “padre” in Valetudo?

Iacampo: Molto. Sotto molti aspetti. La nascita di mia figlia è stato e continua ad essere un momento fondamentale.

Mescalina: Cosa c'è dietro ogni canzone di questo nuovo album e come mai hai scelto di aprire Valetudo con il brano Mondo nuovo? c'è dietro una qualche ragione autobiografica?

Iacampo: Senza parlare di ogni canzone, mi sento di dire che Valetudo è quasi un concept. Un viaggio, un disegno rotondo. Mondonuovo è il mio primo passo da musicista nel mondo: qualcosa che ha origini primordiali ma comprese solo ora.

Mescalina: Tutti almeno una volta nella vita abbiamo spiato dal buco della serratura: da cosa nasce il video di Amore in ogni dove, e a che tipo d'amore fai riferimento nello stesso brano? 

Iacampo: É una canzone di fede. Non mi sento di spiegarla. Il video è nato assieme alla mia compagna Arianna, regista e grafica video della clip in questione. Nasce da una visione che abbiamo avuto assieme sulle vite delle persone, viste prima da lontano, poi da molto lontano... poi da vicinissimo.

Mescalina: Se Non è la California, cos'è?

Iacampo: Italia. Roba vera.

Mescalina: Credo che ogni tuo pezzo nasconda dentro l'emozione del momento in cui è stato scritto, e questo è tangibile, ma qual è il pezzo a cui sei particolarmente legato e per quale ragione?

Iacampo: Sono legato a tutto il disco. Mi piace suonare tutte le canzoni, ma si rivelano ognuna particolarmente in momenti diversi per poi riscomparire e lasciare posto a qualche altro brano... vado a momenti, come gira il tempo. Se dovessi parlarti di questo momento... Amore in ogni dove. Mi da forza.

Mescalina: Spostando l'attenzione a ciò che ci circonda, cosa pensi dell'attuale condizione musicale italiana?

Iacampo: C'è da fare. Mi interessa molto lo sviluppo della canzone italiana. Sono nello stesso momento curioso e indaffarato in questo ambito.

Mescalina: Qual è l'artista italiano con cui ti piacerebbe collaborare in futuro, e per quale motivo?

Iacampo: Qualche bravo musicista. Mi piacerebbe incontrare un bravo chitarrista classico (ma non solo) come Alberto Mesirca, ma per ora non c'è stato modo di approfondire. Ho visto un suo concerto su repertorio classico che mi ha fatto “venire i pennotti”, come si dice qui in veneto, ma sono anche un grande ammiratore del suo disco su brani di Franz Casseus (il maestro haitiano di Marc Ribot, per intenderci).
Oppure qualche bravo percussionista, come Marco Parente o Paola Mirabella degli Honeybird and the Birdies... Sono entrambi, anche se diversamente, viscerali.

Mescalina: Ti reputi un cantautore indie? E se sì, cosa significa per te?

Iacampo: Non mi reputo un cantautore indie, per me non significa niente.

Mescalina: Progetti per il futuro?

Iacampo: Divertirmi e fare il papà e cercare di migliorare sempre di più in entrambi i campi.

Mescalina: Grazie e in bocca al lupo!

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