interviste
Fabio Baietti E Paolo Zangara Due visionari per tanti progetti: Paolo e Fabio al Black Inside di Lonate Ceppino (VA)
Le date della nuova rassegna:
25 gennaio GRAZIANO ROMANI BAND
15 febbraio MIAMI AND THE GROOVERS
21 febbraio CARLO OZZELLA BAND
1 marzo ELLEN RIVER BAND
Come è nata l’idea della rassegna B(L)ACK HOME e quali sono gli obiettivi principali di questo progetto culturale?
Fabio Baietti: La rassegna nasce come naturale prosecuzione dell’inaspettato, eclatante successo ottenuto da “Autunno Visionario”, punto di inizio della collaborazione tra Visioni Musicali e Black Inside. L’obiettivo che ci proponiamo é duplice, come le due facce della stessa medaglia.
Dal punto di vista artistico, mantenere un alto livello qualitativo, grazie alle band che abbiamo coinvolto nel progetto. Da quello strettamente numerico, pur non avendo il “sold out” come (unico) fine, la solida base di appassionati, creatasi in questi mesi, ci fa ritenere che difficilmente ci saranno spazi vuoti al Black Inside, durante i tre live della rassegna.
Il nome “B(L)ACK HOME” ha una forte connotazione simbolica. Cosa rappresenta per voi e per il pubblico del Black Inside?
Paolo Zangara: Black Inside e Back Home, un luogo e un concetto riassunti in un gioco di parole, suggerito da Fabio. Il naturale seguito di “Autunno Visionario”, dove la visionarietà del Sogno è sfociata nella creazione di una nuova Casa. Un luogo che potesse diventare un nuovo approdo per i tanti appassionati di alcuni generi musicali, orfani di locali storici come, per esempio, il leggendario “All’ 1e35 circa” di Cantù.
Ecco spiegato il nome B(L)ACK HOME dato alla nuova rassegna. La consacrazione di un luogo, di uno spazio fisico dove ri - trovarsi e relazionarsi. Potersi sentire, in ultima istanza, ancora una Comunità, ritornare protagonisti in quanto pubblico, elemento fondamentale per la musica live. Ho estremizzato il concetto, durante l’ultima serata di Autunno Visionario, definendo il Black Inside come “l’unico locale dove gli artisti vengono a vedere il pubblico!”. Penso di non essere andato molto lontano dalla verità…
Quanto è importante il legame tra la rassegna e il territorio di Varese?
P.Z. Come per tutti i locali che presentano una proposta culturale variegata (concerti, teatro, presentazione di libri, ...) anche per il Black Inside il legame con il proprio territorio è importantissimo, se non vitale. Diciamo che il forte riscontro al nostro operato ci arriva da svariate zone della nostra provincia e dalla presenza di parecchie persone dai territori limitrofi, quando, per il seguito di appassionati dei singoli gruppi, addirittura da fuori regione.
Come selezionate gli artisti che partecipano alla rassegna? Ci sono criteri specifici?
F.B. Fortissima propensione “live”, amicizia pluridecennale, stima reciproca, un bacino di fans abbastanza ampio. Sia per Autunno Visionario, nella sua variegata proposta di stili, sia per B(L)ACK HOME, con le sue forti connessioni con il miglior cantautorato rock d’oltreoceano, la scelta é stata veloce e sicura, nessun “piano B” è stato messo in atto. Mi preme sottolineare il ritorno dei riminesi Miami and the Groovers, storica rockband dalla clamorosa resa “live”, in un territorio che, fin dai loro esordi, li ha adottati, facendoli sempre sentire a casa. Così come sarà bellissimo assistere, al settimo concerto delle due rassegne, al primo live di cantautorato rock in italiano, grazie allo splendido songbook di Carlo Ozzella, rocker di razza che meriterebbe ancor più visibilità di quella già ottenuta fin qui.
Il concerto della Graziano Romani Band è uno degli eventi principali della rassegna. Cosa lo rende speciale per voi?
F.B. Tre punti essenziali. La classe ed il talento di Graziano, colui che ha iniziato a tracciare il percorso, fin dalla fine degli anni '70, per una via italiana al rock (soul). Prima con la seminale, fondamentale esperienza con i Rocking Chairs e poi con una lunghissima carriera solista, costellata di dischi in inglese e in italiano dall’elevato tasso qualitativo.
La sua attitudine “live”, il suo essere un animale da palco con pochi eguali; il tutto, unendo la coesione fortissima con i componenti della sua eccellente band (Max Marmiroli, Follon Brown, Franco Borghi. Lele Cavalli e Nick Bertolani) con l’interazione quasi fisica con il pubblico in platea. Infine, il forte legame di Graziano con il territorio varesino, visti i numerosi concerti che il rocker di Casalgrande ha tenuto nella nostra provincia nel corso della sua carriera.
Un altro nome di punta è Ellen River: la sua forza è l’esibizione chitarra e voce. Sarà accompagnata anche da una band?
F.B. Quello di Ellen River lo consideriamo, fin dal sottotitolo “A special night to play her LIFE”, un vero e proprio evento. Un trait d'union tra la celebrazione dei sette concerti di Autunno Visionario e B(L)ACK HOME con la programmazione futura, frutto della collaborazione tra Black Inside e Visioni Musicali. "La più emiliana delle cantautrici statunitensi” (definizione che fotografa perfettamente il suo talento) si presenterà sul palco del Black Inside con una super band, composta da Diego Sapignoli, Simone Galassi e Paolo Guazzi, per presentare “Life”, uno dei dischi più belli ed intensi ascoltati negli ultimi anni, senza distinzione di stili.
Non nascondiamo come, tra gli appassionati, l'attesa per il suo concerto sia palpabile, viste le prenotazioni già in nostro possesso.
Il Black Inside è diventato un punto di riferimento per la musica dal vivo nella zona. Cosa lo rende unico rispetto ad altri spazi culturali?
P.Z. Siamo fermamente convinti che la musica live sia ancora un importante mezzo di aggregazione. Soprattutto, vorrei sottolineare la differenza tra la validità artistica della nostra proposta e la programmazione di intrattenimento, scelta da molti dei locali superstiti dopo la pandemia, Un’altra prerogativa peculiare del Black Inside è quella di avere a disposizione uno spazio fisico di notevoli dimensioni, tale da facilitare la diversificazione delle nostre proposte, visto che organizziamo, oltre a quanto sopra descritto, serate danzanti, corsi di varie discipline sportive e le nostre affollate cene sociali.
Quanto è importante per voi promuovere la musica dal vivo in un’epoca in cui lo streaming domina la scena?
P.Z. Bella domanda!! Per il Black Inside, il senso di Comunità, intesa come interazione fisica anziché virtuale, è ancora un punto cardine del nostro operato. Siamo ancora per l' “organico" (corpo) rispetto all’“inorganico” (macchina) che oggi domina la nostra società.
Quali sono le sfide principali nell’organizzare una rassegna come questa? C'è stato un momento più difficile o più emozionante della preparazione di B(L)ACK HOME?
F.B. Sia per Autunno Visionario sia per il combo B(L)ACK HOME - Ellen River, la sfida è stata con me stesso, avendo trovato in Paolo una fiducia totale e assoluta sulle scelte che gli ho proposto e che continuo a sottoporgli. La voglia di mettermi finalmente in gioco, passando dalla “comfort zone” di fan e blogger al ruolo più impegnativo di curatore artistico. Una scelta che potrebbe prevedere non solo ricevere applausi e allori ma pure affrontare critiche e flop. L’emozione dura mesi, inutile negarlo. Dal primo contatto telefonico con l’artista fino al momento in cui mi corico a tarda notte, ancora colmo di adrenalina, dopo il concerto. La voce “difficoltà”, per ora, non fa parte del nostro personalissimo vocabolario, in quanto tutti gli artisti coinvolti riconoscono due elementi fondamentali al Black Inside e al suo splendido staff: estrema professionalità e atmosfera super friendly, se non propriamente familiare.
Potete raccontarci qualcosa sul team che lavora con voi per portare avanti queste iniziative?
P.Z. Siamo un gruppo molto eterogeneo, composto da una ventina di persone, formatosi dall’unione di varie esperienze sul territorio. (Black Inside “storica”, per la musica jazz, Olona Wasteland Punx, per il metal ed il punk, fino a Sur le sofà, legata alla musica d’autore e agli house concerts). Tra noi ci sono professionisti del mondo musicale che dedicano parte del loro tempo e il loro sapere, in modo totalmente gratuito, esclusivamente mossi dalla passione. Visioni Musicali, nella figura di Fabio, si è aggiunta come nuova, importante componente del nostro team!
Qual è il messaggio principale che volete trasmettere al pubblico che parteciperà agli eventi di B(L)ACK HOME?
F.B. e P.Z. Senza passare per retorici o inguaribili romantici, il messaggio è quello di credere ancora ai propri Sogni, non importa l’età o la loro grandezza. Perché può sempre capitare che qualcuno ci creda e li trasformi in progetto e realtà, gli altri due cardini della triade che sta alla base delle nostre rassegne e dei nostri eventi.
Se poteste descrivere l’esperienza di questa rassegna con una sola parola, quale sarebbe?
P.Z. Facile…”Visionaria”!
F.B. Visto che Paolo mi ha sottratto la prima scelta (ride), mi accaparro due aggettivi. Entusiasmante e, dal punto di vista strettamente personale, formativa.