Emiliano Mazzoni

interviste

Emiliano Mazzoni Il profondo mistero Mazzoni

14/09/2016 di Barbara Bottoli

#Emiliano Mazzoni#Italiana#Canzone d`autore

Profondo blu è il terzo album di Emiliano Mazzoni, ancora una volta in collaborazione con Luca A.Rossi, creando un'atmosfera che fa respirare una nuova aria sospesa tra il blu del mare ed il blu del cielo. Una profondità emotiva creata dalla voce e dalla musica, con arrangiamenti che rapiscono l'ascoltatore, fino a fondersi con quelle emozioni, ma sembra che Mazzoni sia davvero così, talmente libero da creare malinconia, talmente diretto nei pensieri da creare incredulità, lasciando chi lo ascolta talmente disarmato da permettergli di attraversarlo, creando un'empatia che non fa più chiedere a quale blu apparteniamo; l'importante è appartenersi, come ci appartengono i sentimenti. Uno stile cantautorale classico nei testi, col pianoforte ed il basso che svolgono il ruolo da protagonisti, fondendosi con le parole per creare immagini e finalmente manca il pudore della profondità, in una poetica selvaggia, a tratti violenta con parole che "hanno denti / una fame da lupi in cerca di lupi / ma trovano te".
  Emiliano Mazzoni è un cantautore di Piandelagotti, un paese nella montagna modenese, da dove sembra osservare e respirare senza sovrastrutture; sebbene la sua carriera inizi nel 2000 fondando i InLimine e successivamente i Comedi, con la partecipazione a diversi festival e un minitour europeo, nel 2011 sceglie la carriera da solista.

   E' un "tipo originale" che ha saputo prendere ciò che è classico mescolandolo con un rock underground, come a volersi presentare per ciò che è, toccando punti che non lasciano di certo impassibili, ha realizzato un album che crea una sorta di sortilegio in chi lo ascolta, per poi tornare in questo suo luogo che piace immaginare coperto da uno strano mistero che svela soprattutto nell'ultima risposta, riassumendo tutto questo viaggio tra infinito e realtà.

Mescalina: Profondo blu sembra confondere il cielo, il mare e anche i vari stati d'animo, l' immagine di copertina e' riassuntiva di tutto ciò, ma perché e' stata scelta un' immagine femminile?

Emiliano Mazzoni: Domanda difficile... Fra le proposte di Valentina, che se ne è occupata e qui potete trovare i suoi lavori www.gelsonero.carbonmade.com, era quella che mi sembrava che avesse più armonia con il disco… portando in una dimensione diversa il contenuto del lavoro, quasi di indiscutibile mistero, ma si parla di sapori comunque. L’immagine femminile potrebbe rappresentare qualcuno che ti aspetta lì ma con garbo… ma è la mia interpretazione e valgo come uno.

Mescalina: E' un album che fa vivere sensazioni che si trasformano in sentimenti, alcuni così intensi che sembrano non appartenerci più, ma c' è un sentimento che non si può raccontare con la musica?

Emiliano Mazzoni: Credo di no, credo che si possa raccontare qualsiasi sentimento. Sta poi all’intensità, all’equilibrio o al disequilibrio ed a tantissime altre caratteristiche rendere comunicabile un sentimento, o meglio farlo rivivere oppure soltanto illuminarlo. Anche io ho notato quella cosa che dici del non appartenerci più e ci sto pensando spesso. Per molte cose non abbiamo più tempo ed un po’ di lentezza ci aiuterebbe di sicuro. Ad esempio ad accettare il fatto che dove riusciamo ad arrivare con uno slancio sensibile con le mani non potremmo mai arrivarci e vivere in pace ugualmente, vivendone il bello e non la frustrazione… che poi quando ci sfugge qualcosa di intenso ci lascia un segno in faccia spesso.

Mescalina: Profondo blu è ricco di contraddizioni che restano in equilibrio, creando una strana armonia: quanta influenza ha il tuo paese di origine Piandelagotti?

Emiliano Mazzoni: Forse tantissima... per forza… non so però se ne sono contento o no. Le contraddizioni sono intorno a noi comunque e stridendo creano energia da usare o capire. A volte mi piace far stridere le contraddizioni mentre immagino, scopro sempre delle emozioni simpatiche, è un meccanismo della comicità e per le stesse caratteristiche funziona anche in chiave riflessiva… almeno per quanto mi riguarda.

Mescalina: Sei al terzo album e ancora una volta c'è la coproduzione di Luca A.Rossi, e sembra si sia creata un'alchimia tra poesia e musica. Come è nata la collaborazione?

Emiliano Mazzoni: Luca Rossi è una fortuna per me. Un musicista professionista e preparato, abita non lontano da dove abito io e questa cosa ci ha facilitato. Da qui in montagna è tutto lontanissimo. Lavoriamo in tranquillità ed anche dove il nostro gusto si differenzia troviamo una strada che ci soddisfa. Gli devo molto.

Mescalina: In alcuni brani sembri avere un punto di osservazione privilegiato, spesso distaccato per raccontare storie altrui, come facevano i grandi cantautori del passato: a chi di questi faresti ascoltare un tuo brano? Quale e perché?

Emiliano Mazzoni: Grazie del privilegio. Cerco di proporre faccende non troppo private cercando fra parole semplici. E’ comunque la scelta delle parole che guida l’osservazione e l’inquadratura quindi. Alla domanda rispondo che forse per via dell’accordo di settima maggiore, Tiepido mare mi ha spesso fatto venire in mente Piero Ciampi e sì mi piacerebbe fargliela ascoltare… magari beccandomi un ...vaffanculo.

Mescalina: C'è un verso di Profondo blu che riassume chi è Emiliano Mazzoni?

Emiliano Mazzoni: Sì ce ne sono alcuni, ma direi che “fate l’amore non fate la pace” sul finale di Al mio funerale sia il più rappresentativo.

Mescalina: Il blu è stato scelto da numerosi artisti, ma il tuo personale profondo blu cos'è?

Emiliano Mazzoni: E’ la profondità che ti attrae e spaventa… la fregola di dover rischiare, l’obbligo di far assomigliare l’esistenza ad un viaggio virtuoso, che solo attraversando la malinconia dà una possibilità alla felicità.

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