Nerolidio è il nome d’arte di Riccardo Busana, artista comasco che recentemente ha dato alle stampe la sua terza fatica, ´Mutamenti´, già presentato in testata.
Riccardo è una persona ed un artista ricco e, per certi versi, la sua edizione discografica non riesce ad esplicitare tutti questi dettagli a causa della forzata limitatezza della riproduzione su solco.
L’intervista che ci ha gentilmente concesso integra felicemente la conoscenza della sua personalità che raccomandiamo a tutti di approfondire.
Ecco il rapporto dell’interessante conversazione intercorsa.
Mescalina : Da dove viene il tuo nome che evoca reminescenze dell’antica Grecia? Riccardo è una persona ed un artista ricco e, per certi versi, la sua edizione discografica non riesce ad esplicitare tutti questi dettagli a causa della forzata limitatezza della riproduzione su solco.
L’intervista che ci ha gentilmente concesso integra felicemente la conoscenza della sua personalità che raccomandiamo a tutti di approfondire.
Ecco il rapporto dell’interessante conversazione intercorsa.
***Nerolidio : è una domanda che mi hanno fatto in molti ed è un buon punto di partenza. Innanzitutto è il mio pseudonimo da più di vent’anni e inoltre è una parola composita fatta da due termini con un significato preciso. Il primo è ´Nero´ e rappresenta la mia passione per la musica black, il secondo è ´Lidio´ ed in effetti rappresenta una scala modale di derivazione greca che a me piace molto per la sua caratteristica quasi araba, data dalla quarta eccedente.
***Mescalina : Nel tuo lavoro ´Mutamenti´ tuttavia non ho notato una venatura jazz e/o modale; se non ho colto male predominano arrangiamenti di tipo pop.
***Nerolidio : questi elementi sono un po’ nascosti. Io comunque compongo canzoni e non musica classica o jazz; in questo senso è importante poter arrivare alla gente e quindi, almeno a mio avviso, occorre conservare una certa semplicità. Questo tuttavia non toglie l’attenzione all’aspetto armonico che noi curiamo molto; i nostri giri non sono mai i classici Do - La m- Re m – Sol, l’intenzione è quella di dare una base solida ad un vestito che solo in apparenza sembra leggero.
***Mescalina : Quali brani di ´Mutamenti´ sono più esemplificativi in questo senso?
***Nerolidio : direi prima di tutti ´Sciuri Sciuri´, un brano di quelli che difficilmente si riesce a rifare. E’ tutto uno sviluppo armonico sulla strofa, quasi alla maniera classica; inoltre manca il solito ritornello e la rima non è baciata ma sonante. Insomma, è un brano che nasconde molti particolari studiati e voluti. Lì mi sono divertito a giocare su più armonie parallele, modulando da una all’altra ricorrendo ai toni comuni a scale diverse; che so, una quarta di una armonia coincideva con la tonica di un’altra e sfruttando queste possibilità ho creato un tessuto molto elastico, certamente non scontato.
***Mescalina : In effetti questi elementi echeggiano in diversi brani, che sono canzoni e non canzoncine certamente grazie a queste basi concettuali. A questo proposito, quando componi parti da questi schemi o prendi l’avvio da testi melodie?
***Nerolidio : dal testo io non sono mai partito. Ho un approccio più classico, forse determinato dagli studi musicali che ho sviluppato; inizio con l’armonia, su questa imposto la melodia e poi redigo il testo, cercando di rispettare al massimo la metrica anche delle singole sillabe. In modo particolare evito quegli effetti di dilatazione che si producono quando si vuole a tutti i costi incastrare in una melodia e in un ritmo una parola che non ci sta.
***Mescalina : ti consideri quindi più un musicista che un cantautore?
***Nerolidio: le mie basi sono più musicali; ho studiato chitarra classica, salvo poi lasciare il Conservatorio perché non sopportavo l’ambiente, ho frequentato il CPM , ho conosciuto molti jazzisti, sono stato in America. Certamente mastico la musica, credo di conoscerla abbastanza bene.
Io amo Bach, Puccini, Rossini, il jazz estremo, il blues, Hendrix e Dylan, insomma tutta la musica di qualità con la Q maiuscola. Oggi credo che questa sensibilità sia andata smarrendosi; molti si improvvisano e, senza le dovute basi, finiscono con il comporre magari qualche episodio che poi lascia il tempo che trova. Ai giorni nostri ritengo che il problema non sia più quello di inventare qualcosa, ormai è forse stato detto tutto; occorre studiare e ricercare per potere esprimersi con efficacia.
***Mescalina : cosa intendi per musica di qualità? Un Dylan che fa ´Blowin’ in the Wind´ su tre semplici accordi rientra in questo ambito?
***Nerolidio : certamente; Dylan ha realizzato su giri semplici melodie interessantissime e qui sta uno dei suoi più grandi meriti. C’è da dire che lo fece in un momento in cui la scena non era così affollata come oggi e quindi ha potuto evitare il rischio di essere confuso tra molti. La sua genialità è stata in questo suo essere precursore. In generale comunque direi che la qualità sta nella capacità di arrivare alle persone; se la gente si emoziona quando ascolta qualcosa allora hai vinto. Si può essere articolati musicalmente, come Fossati, o più semplici ed immediati, come Ligabue, ma il punto è arrivare a segno.
***Mescalina : ritornando a ´Mutamenti´, devo dire che il disco presenta comunque aspetti di interesse anche nei testi. Spesso emergono tensioni notevoli sulle parole, come in ´La Grande Pentola´ in cui addirittura sembri voler farci stare di tutto anche a dispetto di quella metrica che ricordavi prima.
***Nerolidio : qui l’effetto è voluto ma è conseguenza di alcune scelte musicali. Il riferimento sono stati gli Steelie Dan con quella loro ritmica particolare, con quell’ostinato e con quelle note allungate che richiamavano poi anche la dilatazione delle parole. Devo dire che mi sono divertito molto in questo brano che, comunque, ha anche un altro significato per me. Io ho insegnato per quattro anni musica in un carcere, nel quadro di un bellissimo progetto che ha portato a registrare due CD con testi e poesie scritte da loro.
***Mescalina : Mi pare interessante. Si trattava di un progetto di educazione musicale?
***Nerolidio : esattamente. Io mi trovavo in un’ala di alta sicurezza con persone che scontavano ergastolo, venti o trent’anni di condanna. All’inizio per loro era ossigeno, cioè un’ora e mezza di libertà concessa in uno schema che, per questo tipo di condanne, non consente attività particolari così come è permesso ai detenuti comuni. Col passare del tempo tuttavia sono riuscito a risvegliare un interesse per cui la motivazione si arricchiva e questo per me è stato il massimo motivo di soddisfazione. All’inizio è stato molto difficile ma poi sono riuscito a scardinare un certo tipo di logica del gruppo e la cosa è andata molto bene; adesso mi hanno richiamato per un possibile ulteriore progetto, vediamo cosa succederà.
***Mescalina : Ritornando alla questione dei testi, si nota una ricorrente attenzione a questioni sociali viste non in una logica militante stile anni ’70 ma certamente con una sensibilità evidente al mondo esterno.
***Nerolidio : all’ età di quarantadue anni ritengo fondamentale raccontare e parlare di cose e non divagare su inessenzialità. In effetti intendo arrivare alla gente con qualche messaggio e certe frivolezze non fanno proprio parte di me. Ritengo che ´Tesa sul Deserto´ sia particolarmente esemplificativa di questo atteggiamento; lì si parla di una guerra ancestrale, quella tra Israele e Palestina, che contiene tutti i possibili spunti per i problemi del mondo attuale, a partire da quelli di una pace impossibile con i mercanti di armi dietro.
***Mescalina : tutto sommato sono poco presenti i classici argomenti delle canzoni quali i temi d’amore, le relazioni a due,… Sembri più concentrato su temi provenienti dalla realtà esterna.
***Nerolidio : nel disco c’è di tutto. Credo che le nove canzoni siano nove oggetti sonori distinti, ognuno con un suo tema. C’è anche il tema dell’amore, in ´Non credevo capitasse´, così come c’è il brano alla Peter Gabriel, ´Mutamenti´; mi sono divertito a cambiare, ad alternare questi elementi. Non c’è un vero e proprio filo conduttore.
***Mescalina : In definitiva pare comunque che musica e testi abbiamo entrambi una loro importanza. Dicevi che partivi dall’armonia per arrivare alle parole, ma nella realtà il tema della canzone l’hai già in mente quando la componi?
***Nerolidio : non ti so razionalizzare bene la cosa ma questi due aspetti giocano contemporaneamente determinandosi l’uno con l’altro in una maniera che non saprei descrivere. È questo un elemento di fascino e di mistero del fare musica, a cui occorre aggiungere il ruolo che Fabio Montelatici gioca nell’elaborazione dei testi di un brano; lui è molto bravo e spesso suoi suggerimenti, pareri ed opinioni modificano e modulano l’evoluzione di un lavoro senza una logica chiaramente ricostruibile.
Il bello di questo disco sta nel suo essere suonato alla vecchia maniera, senza computer o elettronica, realizzato con tutto il tempo necessario beneficiando dell’assenza di pressioni commerciali.
***Mescalina : a proposito, come vanno le vendite?
***Nerolidio : al momento i dati non ci sono, credo arriveranno a fine anno. Io so di essere un cantautore di nicchia e quindi non posso pensare a grossi numeri, nemmeno ho degli obiettivi particolari. Per me è stata più una questione di soddisfazione personale; oggi non campi facendo il cantautore e quindi seguo altre attività come la scuola di musica e l’insegnamento. Il disco pertanto è stato principalmente una realizzazione personale; poco cambia che si vendano 500 o 5.000 copie.
***Mescalina : dal vivo riesci a proporti?
***Nerolidio : la situazione è gravissima. Si suona pochissimo, i locali preferiscono le cover band perché fanno i numeri. Fortunatamente sono appoggiato da una buonissima casa distributrice, Egea, e da un ottimo ufficio stampa, Carta da Musica, che mi seguono molto bene. Sono riuscito a presentarmi in RAI e in Radio, cose particolari e bellissime ma i problemi che ti dicevo restano eccome per cantautori come me.
***Mescalina : la tua musica pare molto adatta per alcuni ambienti come il Blue Note. Ci avete provato?
***Nerolidio : abbiamo suonato ed è stato bellissimo ma anche lì pesano i numeri. Noi abbiamo presentato il disco nella serata che poi vedeva intervenire Chick Corea e tutto si basava sulla gente che sarebbe intervenuta. Fortunatamente è andata bene ed abbiamo suonato alla grande.
Anche il Vapore a Venezia o le Scimmie a Milano sono locali adatti ma certamente gli ambiti sono pochi, almeno per progetti come Nerolidio.
***Mescalina : scusa, ma quando parli di progetto Nerolidio a cosa ti riferisci?
***Nerolidio : al mio modo di fare musica, di presentarmi dal vivo, di comunicare ed interagire con le persone; facciamo uno spettacolo che va al di là del disco, proponiamo anche cover di artisti dome Fossati o Pino Daniele ma soprattutto ci divertiamo molto; questo è quello che tiene in piedi l’iniziativa ed insieme i musicisti che lavorano con me.
***Mescalina : quindi ´Mutamenti´ cos’è all’interno del progetto Nerolidio?
***Nerolidio : è il terzo disco, la terza tappa della mia avventura. Potrebbe essere anche definito come un concept, laddove il concetto sono appunto i cambiamenti intervenuti nella mia vita. È stata anche un’evoluzione, dato che il tempo di gestazione è stato piuttosto lungo e nel frattempo ho maturato visioni ed esperienze diverse.
***Mescalina : come ti collocheresti nell’ambito della musica italiana di oggi?
***Nerolidio : non saprei, certamente come un qualcosa di particolare.
***Mescalina : preciso meglio; ti senti più vicino alla venatura di gente come Testa, autore molto personale e di nicchia, o piuttosto allo spirito di artisti che pur di concetto sono più ad ampia portata, mi viene in mente Battiato?
***Nerolidio : in generale amo tutti i cantautori della scena italiana, da Baglioni a Battiato, da Fossati a Bennato, purtroppo vedo poco di nuovo, anche se apprezzo molto i Negramaro.
***Mescalina : come ti senti nei confronti del rock?
***Nerolidio : non vicinissimo in realtà; dal vivo siamo più tosti, sanguigni e forse in questo ambito ci avviciniamo di più a questo genere. Sul palco evitiamo troppo didascalie, non vogliamo essere monotono o pedanti, cerchiamo di essere molto diretti soprattutto quando abbiamo davanti un pubblico che non ci conosce.
***Mescalina : hai una dimensione acustica? Ti capita di suonare da solo?
***Nerolidio : sì, mi capita anche se il mio repertorio, piuttosto complesso armonicamente, non si presta facilmente alle performance in single e crea qualche problema. Richiede una certa attenzione, non sono canzoni di presa immeditata da spiaggia; tra l’altro io suono chitarre con anche accordature particolari che aumentano l’effetto insolito delle esecuzioni. Mi viene in mente ´Le cose semplici part II´, che ho composto pensando a Michael Hedges, in cui la chitarra è in fa-la-do-sol-do-mi: un po’ particolare, consente di suonare le none, le undicesime e le alterazioni previste nel brano senza troppe acrobazie delle dita, lasciando un effetto morbido agli accordi.
***Mescalina : la solita domanda conclusiva, apparentemente banale ma sempre rivelatoria. Quali sono i cinque CD dell’isola deserta di Nerolidio?
***Nerolidio : se l’esilio sull’isola è lungo mi porterei:
. George Benson - Breezin’
. Michael Hedges - Oracle
. Stevie Wonder - raccolta su 2 CD (crediamo sia la Definitive Collection del 2002
della Universal)
. Ry Cooder - Buena Vista Social Club
E per finire, dato che non posso lasciare a casa gli italiani, mi faccio un CD su cui metto Baglioni, Battisti, De André, Fossati, Battiato e Dalla.
***Mescalina : bene, chiudiamo qui questa conversazione certamente illuminante; a chi non conosce Nerolidio consigliamo l’ascolto del suo ultimo ´Mutamenti´ integrato con queste informazioni, ne ricaveranno certamente un quadro più completo e corretto così come è successo anche a noi.