Gianluca Mondo

interviste

Gianluca Mondo Il mondo in un porcospino blues

12/11/2014 di Arianna Marsico

#Gianluca Mondo#Emergenti#Alternative

Dopo aver ascoltato Petali di Gianluca Mondo eravamo curiosi di saperne qualcosa di più. Per via degli spunti non comuni e talvolta spiazzanti, per quest’ossatura blues che si fa narrativa. Oltretutto mica tutti si presentano dicendo di essere nati “durante il concerto di Bob Dylan con Tom Petty And The Heartbreakers”. Ed allora lasciamo la parola direttamente a lui…
Mescalina: Innanzitutto grazie a nome di tutta la redazione di Mescalina.

Gianluca Mondo: Grazie a voi per l’attenzione che mi avete dedicato.

Mescalina: Come è nato l’incontro con David Tosches e la sua Controrecords?

Gianluca Mondo: Un amico comune, il Dead Cat Luca Andriolo, ha fatto ascoltare a Davide alcuni demo di Petali. Così l’ho conosciuto e ho scoperto una persona molto bella oltre che, notoriamente, un grande artista. La filosofia della Controrecords è per me assolutamente condivisibile; è un mio piccolo vanto farne parte.

Mescalina: Ascoltando Petali, si sente indubbiamente la matrice blues, ma oltre a Bob Dylan quali altri ascolti ti hanno influenzato?

Gianluca Mondo: Ci sono moltissimi artisti che mi hanno influenzato, artisti che amo visceralmente: tra quelli che ho incontrato di persona voglio citare Leonard Cohen (un vero galantuomo), Lou Reed, Lyle Lovett, Townes Van Zandt, Guy Clark, Steve Earle, Willy DeVille (con cui sono stato in contatto a lungo, un vero bluesman), Calvin Russell… poi amo moltissimo Tom Waits, Mike Scott, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Joe Strummer, Shane MacGowan, Randy Newman, Paolo Conte, Enzo Jannacci… e su tutti Hank Williams.

Mescalina:  “Il dilemma del porcospino”, la traccia iniziale, ha un titolo quasi kafkiano. Come nasce questo brano? Kafka effettivamente c’entra qualcosa o si tratta solo di una mia suggestione?

Gianluca Mondo: Il dilemma del porcospino è una riflessione che fece Schopenhauer:  quanto si possono avvicinare due porcospini per scaldarsi senza però trafiggersi con gli aculei? È un dilemma che viviamo costantemente nella nostra vita emotiva. Sicuramente la canzone è molto kafkiana; cito anche letteralmente l’incipit di una delle sue massime opere, La Tana, quando dico “Ho assestato la tana e pare venuta bene”. Mi fa piacere la tua osservazione perché Kafka, insieme a Pavese, è il mio scrittore ideale.

Mescalina:  In “Crapshooters” canti “è morto pure Keith Richards, sapevamo che prima o poi ce l’avrebbe fatta.” Lo spunto è indubbiamente curioso …

Gianluca Mondo:  È un trucco per far sì che la canzone non si possa collocare nel tempo. Keith Richards non morirà mai.

Mescalina: A chi ti sei ispirato per la Valentina di “Valentina blues”? Echi dell’eroina di Guido Crepax?

Gianluca Mondo:  Valentina di Crepax è ovviamente meravigliosa ma la Valentina di cui parlo è una signora differente. È il nome che si dà alla malattia dell’amore, per cui non esiste cura e della quale alcuni di noi si lasciano ammalare rifiutando anche le medicine. La canzone è una mia personale rivisitazione di St. James Infirmary Blues, una composizione che ha una lunga storia e che ha ispirato molti altri brani tanto da creare addirittura una saga, il ciclo delle Rake Songs.  Fondamentale nel mio piccolo pezzo il contributo ai fiati di un altro fantastico personaggio, anche lui grande scrittore di canzoni, Enrico Farnedi.

Mescalina: Quale è il brano di Petali a cui sei più legato?

Gianluca Mondo:  Credo che Lo Sbocciare Della Magnolia sia una buona canzone.

Mescalina: Stai facendo concerti? Che riscontro stai avendo e quali ambienti percepisci come più adatti ad un lavoro come il tuo?

Gianluca Mondo:  Non ho attualmente in programma concerti. Penso che le mie canzoni possano avere un piccolo pubblico di nicchia, o forse un tempo. Adesso il rapporto con le canzoni è molto differente. Il disco non è distribuito e si può avere soltanto scrivendomi. Nella maggioranza dei casi il riscontro della critica è positivo e per questo ringrazio Macramè che ci ha creduto molto.

Mescalina: Grazie ancora ed in bocca al lupo

 Gianluca Mondo:  Grazie a voi e a presto.

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