interviste
Raffaella Destefano Ride the change, ovvero darsi la possibilità di cambiare
Ride the change è un progetto di Guido Briocchi, formatore professionale, che rappresenta la sfida verso se stessi e verso i propri limiti. Quanti di noi hanno pensato di mollare tutto e cambiare vita, ma quanti effettivamente l’hanno fatto? Ride the change è proprio questo: darsi la possibilità di cambiare, concedersi il cambiamento.
Per rappresentare questo concetto e non solo Guido ha deciso di intraprendere un viaggio per il Sudamerica con uno scooter 125 e ha chiesto a Raffaella Destefano di scrivere delle canzoni. Noi abbiamo sentito Raffaella per farci raccontare un po’ di questo progetto e delle sue canzoni.
Parlaci un po’ di Ride The Change: che tipo di progetto è, com’è nato e qual è il collegamento con la musica?Ride the change è un viaggio che nasce dalla necessità di fare qualcosa di diverso: la grande difficoltà oggi nelle persone è proprio quella di darsi la possibilità di cambiare. Guido stesso ha rimandato questo viaggio per 25 anni, fino a che ha compreso che controllare tutto è impossibile e che la nostra mente ci mente per giustificare la nostra paura di sperimentare. Così ha iniziato a concedersi il cambiamento. Nel 2013 è rimasto senza macchina e per raggiungere i luoghi dove doveva lavorare non sempre il treno era la soluzione migliore. Suo fratello gli ha regalato il suo scooter 125 per risolvere temporaneamente il problema. All’inizio aveva timore a spingersi troppo lontano da casa, fino a che in un solo giorno ha fatto 398 km. Ogni volta che si presentava in luoghi sempre più lontani per fare una normale giornata di lavoro, amici e committenti lo prendevano per matto. Questa avventura “temporanea” è durata 2 anni e mezzo, durante i quali ha percorso più di 45.000 km in tutte le condizioni atmosferiche. Guido mi ha chiesto di scrivere delle canzoni che parlassero di cambiamento, che fossero oneste, una fotografia della nostra anima inquieta.
Legato a Ride the change al momento c’è un brano, Atlas, scritto in collaborazione con Pola Sand. Com’è nata questa collaborazione?
Pola è una producer siciliana, trasferita a Londra da qualche anno. Mi ha contattato su Facebook chiedendomi di cantare su uno dei suoi brani. È stato un incontro “casuale” che ha generato un suono inaspettato. Non ho mai cantato uno dei suoi brani, ma abbiamo scritto 4 canzoni insieme! Lavorare con lei è stato davvero divertente, nonostante le numerose difficoltà date dalla distanza e dal nostro scarso senso pratico.
Oltre ad Atlas sappiamo che ci sono altri brani in cantiere legati al progetto. Puoi darci qualche anticipazione sulle tematiche e sulla loro uscita e se è previsto un disco?
Il pezzo che uscirà dopo Atlas, ma che in realtà è il primo della fila, è un brano lunare, che parla della palude in cui a volte incappiamo e dalla quale spesso non riusciamo ad uscire. Ci vuole tanta, tantissima forza, per prendere una direzione diversa da quella che hai sempre preso. Mettere cause diverse per avere effetti diversi: 20 anni di buddismo sono un tesoro prezioso. Il terzo brano parla della distanza che alcune persone mettono con la realtà per non vederla. Per il quarto brano (scritto in inglese), ho chiesto a Odette Di Maio, ex cantante dei Soon di scrivere il testo. Al momento non pensiamo a un disco, ma non è una possibilità che escludo. In questo momento mi viene difficile ragionare a “disco”, preferisco pensare a progetto.
Anche tu partirai per intraprendere questo viaggio o partecipi solo come colonna sonora?
È una domanda alla quale non posso rispondere ora: l’idea iniziale era di raggiungere Guido a Lima, andare a Cuzco e visitare Machu Picchu. Oggi sono subentrate nuove esigenze, ma se seguirete il blog del scoprirete se riuscirò a partire!
Quali sono i tuoi progetti futuri? C’è un disco in cantiere?
La mia vita è cambiata radicalmente negli ultimi 3 mesi, ho rimesso olio agli ingranaggi e i desideri sono diventati generatori di energia per altri mille desideri. Per ora c’è il viaggio, io seguirò la parte del blog e terrò aggiornati i social. Quando Guido tornerà, sarà il momento di raccontare quello che ha visto e che ha sentito. Allora le nostre canzoni diventeranno il colore delle sue parole. Onestamente non so cosa succederà, so che accadranno tantissime cose. Stay tuned!
Link:
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