All’insegna di un suono nuovo, Mandara si trasforma per le vie d’oriente e d’occidente in un messaggio musicale moderno ed etnico. Gennaro De Rosa e Gianfranco De Franco sono protagonisti di questo secondo capitolo discografico, a distanza di quattro anni da Alatul.
Gennaro, anima e corpo di Mandara, ha risposto ai nostri quesiti offrendoci un approfondimento al disco e non solo.
Ascoltare per credere, è ciò che si dice di ´Mandara´.
Mescalina: Ciao Gennaro ben ritrovato tra noi: vedo nel frattempo che i tuoi progetti sono cresciuti, sia di sostanza che di numero?
Gennaro, anima e corpo di Mandara, ha risposto ai nostri quesiti offrendoci un approfondimento al disco e non solo.
Ascoltare per credere, è ciò che si dice di ´Mandara´.
*Gennaro: Beh…menomale… (ride) sono passati un po’ di anni, era il 2004 … ed era appena uscito ´Alatul´. Nel frattempo sono successe un po’ di cose, con Marcoposse abbiamo continuato a portare avanti il progetto ´Pentole & Computer´, ho fatto tantissime cose con il teatro con la compagnia Krypton (citiamo Medea, Femmina Fuoco con Ornella Vanoni), ho collaborato fino al 2008 con il Parto delle Nuvole Pesanti per ben 4 anni, ho seguito in giro per i tour italiani ed europei Peppe Voltarelli, ho collaborato, proprio con lui, alle musiche della ´Vera leggenda di Tony Vilar´ di Giuseppe Gagliardi, ho scritto musiche per il teatro, per documentari e poi tante esperienze in progetti sperimentali dove ho avuto modo di collaborare con artisti come Raiz, Peppe Servillo e altri ancora.
*Mescalina: Tra l’altro da più di un anno guidi l’etichetta MK Records?
*Gennaro: Mk Records, è un progetto importante, al quale tengo tantissimo, è un lavoro che occupa molto tempo, è un po’ come lavorare in ufficio, ti svegli la mattina presto, vai in ufficio, computer, telefono, buste, spedizioni, pacchi, postini, corrieri…ecc ecc. Scherzi a parte, è un lavoro affascinante, ti da la possibilità di confrontarti con un mondo differente, di conoscere artisti di ogni tipo, ci arrivano decine e decine di dischi alla settimana, a volte non abbiamo il tempo di ascoltarli tutti…ma tra me e i soci , cerchiamo di sentire tutto quello che ci arriva e rispondiamo sempre…in realtà cerchiamo di fare tutto ciò che , quando siamo dall’altra parte ci piacerebbe che ci venisse fatto o detto. Siamo dalla parte dell’artista, costruiamo insieme percorsi e progetti. Mk non è un’ etichetta supermercato … parte dal basso e vive tenendo sempre presente questa cosa. La nostra sede è in Calabria e questo è un punto a nostro favore (ride).
*Mescalina: Come mai ?
*Gennaro: …scherzo… anche se penso che la Calabria e il Sud in generale, siano terra d’artisti che per anni si sono rivolti a strutture del nord, che non avevano nessuna idea del substrato e del background degli artisti stessi e li hanno bruciati o abbandonati al loro destino di gente lontana ´dall’ombelico del mondo´. Noi il tessuto sociale del sud lo conosciamo, ne conosciamo i meccanismi, le pecche e i vantaggi, le cose che non vanno e quelle che andrebbero cambiate…ma se non si lotta da dentro, entrando nel sistema, è impossibile. Bisogna costruire e credere che sia possibile, lottando contro tutto e tutti… a volte anche con se stessi… ma alla fine… i risultati ci sono e la soddisfazione dopo una grande battaglia è maggiore…e si esce fuori pieni di cicatrici… e come dice Tiziano Scarpa ´ chi non ha cicatrice non ha faccia!´
*Mescalina: Spiegaci un po’ la genesi e la scelta di impegnarsi anche su un piano discografico?
*Gennaro: Mk esiste da un paio d’anni, ormai, e ci siamo un po’ allargati ultimamente (sorride)… oltre all’etichetta, abbiamo messo su un ufficio stampa, un’agenzia di booking ed eventi e da pochissimo siamo anche editori… La scelta di impegnarci in questo campo …mi chiedi ?? su due piedi ti direi – ´follia´… ma poi se ci penso un po’, ti dico che questa ´follia´ dà tante soddisfazioni e se si lavora bene, con sacrificio, ogni giorno… come ti dicevo… non è così nera come appare….e forse in questo … il ´deserto´ che ci circonda è un valore aggiunto!
*Mescalina: Un impegno artistico a tutto tondo il tuo, che è cresciuto comunque al cospetto di esperienze teatrali e tour internazionali giusto?
*Gennaro: Tante…tantissime cose… ed ognuna differente e bella e appagante e che ti lascia un carico di esperienza ed emozioni che ti porti dietro per sempre… Io, poi, adoro , saltare da un’esperienza all’altra … sarà una tendenza schizofrenica, ma è il bello di questo lavoro, saltare dallo studio al live, da un’artista ad uno completamente differente…
Vito, la verità è che ringrazio, non so chi o cosa, ogni giorno…di avere la possibilità di fare un lavoro che amo e che è cosi pieno di ´vita´ e di incontri. Ogni cosa che ho vissuto da Alatul ad oggi… è stato un pezzetto del nuovo disco, che non a caso porta il nome ´MANDARA´, come il progetto… ed è la ´summa´ di tutto ciò che ho raccolto in giro e anche stando immobile... perché anche stando immobili, a volte, si raccoglie. In questo disco c’è un po’ di Iraq, di Marocco, di islam, di Asia, di Baul, di Pentole e Computer, di Parto delle Nuvole Pesanti, di cantautorato grazie a Peppe, di elettronica, di teatro… e tutto...tutto dentro… di ingredienti ce n’erano a miliardi… mi auguro solo che la ricetta e le dosi e i tempi di cottura siano stati quelli giusti.
*Mescalina: Tra l’altro anche tu come Peppe, sei rimasto legatissimo all’esperienza tedesca tra i migranti italiani?
*Gennaro: …(pensa) …ssssi…!! Io ho vissuto con il Parto delle Nuvole Pesanti questa esperienza nel 2007, in questo tour durato un mese, nel quale abbiamo girato tutta la Germania su e giù, incontrato e visto le realtà dei nuovi migranti e quelle dei vecchi, ne è venuto fuori anche un film che si chiama ´ I Colori dell’abbandono´ se non ricordo male … che parla un po’ di questo!! Uscito dal Parto, però, poi non ho più avuto modo di vivere questo tipo di situazioni legate ai migranti di Germania…
*Mescalina: Se non erro anche in questo disco omaggi i nostri connazionali, tuo conterranei, Calabresi?
*Gennaro: …guarda… in realtà… non era voluto…e penso che tu ti riferisca ad ´Apfelsaft´ , un brano, musicalmente, con una fortissima influenza kraut… quindi ´tedesca di Germania´ (ride) e il testo, tra l’altro, scritto da Peppe è una sorta di buon viatico del fratello più grande verso quello più giovane… E’ un testo che Peppe ha scritto pensando a me, io l’ho letto così… e mi è piaciuto così tanto… che ho voluto cantarlo…anche non essendo un crooner . Lo sentivo così mio e così cucito addosso in quel momento…che dovevo farlo uscire dal mio ´stomaco´. E poi … concedimi uno spot…. Peppe è una delle penne migliori del nuovo cantautorato italiano.
*Mescalina: Quindi ´Apfelsaft´, del quale tra l’altro c’è un videoclip che sta girando tantissimo nel web e sulle tv satellitari, è un brano che ha una storia lontana dai migranti e dalla ´doichlanda´ ??
*Gennaro: Si… infatti, c’è un video clip realizzato da Andrea Grosso Ciponte, di ispirazione surrealista… se mi posso permettere un accostamento improbabile, tra Magritte e jim Jarmush di ´Coffe & Cigarettes´ …(ride) In effetti l’idea di ´Apfelsaft´ nasce da un racconto che mi fu fatto da un collaboratore storico di questo progetto. Siamo in pieni anni ’70 , lui giovane emigrante Calabrese che parte per la Germania con tanti sogni e speranze… primo giorno in Germania, amici, goliardia…ecc ecc… lo portano a fare baldoria in giro… e si conclude nel migliore dei modi e senza precauzioni di rito (ride)… risultato… una malattia venerea e cure lunghissime… e un medico tedesco che gli dice di non bere piu birra … per un bel po’ – ´no sex, no alcol; nur rock’n’roll; sehr Gut doctor´… (ride) … parola d’ordine ´TRINKE APFELSAFT´ … e il ritornello nasce da questa cosa qui… e poi Peppe ha dipinto un testo che ha dato vita ad una storia che si incrocia, con partenze, amori, migrazione…e tutto ciò che appartiene a chi è nato a sud.
*Mescalina: Anche in Mandara, tuo nuovo lavoro, non hai dimenticato di omaggiare il Progressive; questa volta però il genere l’hai confinato in due cover (Osanna e Gong); questione di fans?
*Gennaro: …nel senso che io sono un fan di questi due gruppi ?? (ride) … si … anche per questo…!! ma le due cover io le metto in ogni disco… in Alatul c’era la cover degli Embryo ´Kurdistan´- e quella dei Can ´Spoon´… e come vedi sono un po’ i due confini del vecchio disco … da tutti i punti di vista. Invece in questo … ho scelto gli Osanna di Lino Vairetti e uno dei loro brani cardine che è ´L’Uomo´…(tra l’altro ho avuto la fortuna di avere proprio la sua voce nel brano grazie anche a un grande amico musicista che è Gigi Borgogno, che suona in questo brano… ) perché rappresentano l’unione del Prog con la nostra nazione e i Gong di David Allen per il loro approccio ironico e folle ad ogni tipo di argomento… Il motivo è questo…dare una sorta di confine al nuovo percorso…!!
Ma ora ti ho svelato il ´segreto´ delle cover … non posso più farlo … (ride)
*Mescalina: Nel resto del disco hai cercato di dare spazio ad altre sonorità?
*Gennaro: Spero di si … !! per quanto, come ti dicevo ho messo, dei confini con le cover …nello stesso tempo non mi sono dato nessuna regola stavolta… la composizione è stata viva…vera…e a servizio del pezzo… rispetto ad Alatul, abbiamo voluto sperimentare nel campo delle parole… essere meno criptici… più intellegibili e se questo vuol dire pop…ben venga, non lo disdegno come termine, anzi… a me alcuna musica italiana, anche del ´pop major´, se cosi posso definirlo, piace molto. Qualcuno ci ha detto che questo disco è una sorta di viaggio nella musica pop di diversi paesi del globo, ha citato il Maghreb, l’India, qualche paese del Nord Europa, l’Australia…ma non l’ Italia ! Come vedi l’invito all’Emigrazione era sottinteso… (ride)
*Mescalina: I contributi internazionali rendono molto bene l’argomento del disco che tra l’altro dedichi interamente ai fratelli musulmani. Esperienze personali o è un fattore di attualità?
*Gennaro: Con il progetto Mandara, mi sono sempre interessato al mondo musulmano e a tutti i mondi considerati ´altri´…questo disco se non si fosse chiamato Mandara si sarebbe chiamato proprio ´Out of this world´. Per indicare l’essere un po’ fuori da questo mondo che ci siamo costruiti e nello stesso tempo essere fuori da un genere musicale inesistente come la ´world music´. Alatul, era , in effetti, dedicato interamente ai fratelli musulmani e arabi anche delle minoranze religiose…ero reduce da viaggi incredibili tra Iraq, Kurdistan, soprattutto e anche Maghreb… un mondo che mi aveva totalmente catturato, quasi fino a farmi credere di essere come loro… poi gli anni, il tempo, la maturazione…e l’acqua passata sotto i ponti… mi hanno fatto capire che ero un cittadino italiano, calabrese e uomo di città… anche perché ho una vera e propria fobia per gli insetti e soprattutto per le cavallette…potrei morire se ne vedessi una… e quindi…!?! (ride) In questo disco omonimo… c’è una dedica unica al mondo islamico… ed è Hassan I Sabbah, questo brano che nasce da uno stralcio di un libro di W.Burroughs, ´Nova Express´… è un invito all’occidente a pagare il debito di ´colore´ che ha con Hassan I Sabbah… una figura storica del medio oriente…oggi assimilabile ed accostabile ad un personaggio, ormai non tanto nuovo, delle cronache provenienti dal mondo arabo.
*Mescalina: Come hai conosciuto e deciso di collaborare con le due voci Marzouk Mejiri e NArajan Chandra Adhykari, che tra l’altro rappresentano due esempi importanti del mondo musulmano (maghrebino ed asiatico)?
*Gennaro: Li ho conosciuti in giro per l’Italia… Marzouk è ormai cittadino italiano vive e lavora a Napoli oramai da tantissimi anni, ha collaborato con tantissimi musicisti come Daniele Sepe, Peppino di Capri, 99 Posse e in più ha un suo progetto interessantissimo…!! Narajan, invece, l’ho conosciuto in Calabria, a Canna in provincia di Cosenza, sullo Jonio… in un periodo di festival bellissimi… un amico, grande amante e studioso di lingue orientali…Roberto… mi ha presentato a Narajan… che è venuto nel mio studio con il suo gruppo… per una session indimenticabile che ha portato alla luce ´Shundor Naya´…! Marzouk rappresenta di certo il mondo musulmano essendo tunisino… Narajan , non proprio, anzi… i musulmani hanno decimato le famiglie di molti Baul in una lunga guerra in Bangladesh. Anche questo dà il peso di un esperimento di convivenza nella musica riuscito appieno e che andrebbe solo estrapolato dai solchi di un disco e applicato nelle pieghe del tessuto sociale.
*Mescalina: Nonostante il disco sembra concentrarsi di più su suoni etnico autorali, non hai abbandonato il discorso dell’elettronica, sempre molto equilibrato.
*Gennaro: Non mi considero un AUTORE…al punto di essere annoverato nel filone dell’etno-autorale…tutt’altro… credo che con ´Mandara´ si sia confermata l’appartenenza ad un settore in bilico tra la sperimentazione in senso lato e un prog moderno. E in effetti la presenza dell’elettronica è una delle componenti di questo meltin’ pot … secondo me distante dell’autorato … poi, Vito, se tu ce lo vedi vuol dire che c’è… (Ride)
*Mescalina: Ritroviamo l’amico Marco Messina (99 Posse) con diversi contributi anche se la maggior parte del lavoro, oltre a voce e percussione, è sempre opera tua?
*Gennaro: Non riesco più a fare un lavoro, che sia una colonna sonora o un disco senza l’apporto di Marco, è, oltre ad un fatto di indubbia stima per la sua arte, ormai una consuetudine che mi porta fortuna… scherzo… Marco credo che sia una delle mani più autorevoli dell’elettronica in Italia e non solo… Poi da Settembre, mi ha portato con lui nella reunion della 99 Posse… e in giro in un tour di tantissime date che ha toccato le maggiori città italiane…con dei pubblici fantastici…dei veri e propri adepti della 99 più che dei fan veri e propri. Per giunta ho avuto la possibilità di collaborare con altri musicisti come Massimo Jovine ´JRM´, Sacha Ricci, Claudio Marino ´Clark Kent´ e Luca Persico… O Zulù, che dopo anni di esperienze lontano dai suoi soci (soprattutto quella con Enrico Capuano) con la reunion, ha portato con sé l’influenza della musica del sud Italia e di tutti i sud del mondo… ed ecco giustificata la mia presenza in un gruppo come la 99 Posse… (ride). Dopo questa piccola divagazione…ti dico che ´Mandara´ è un disco corale ma con un unico pilota…è come una vecchia nave a remi… dove tutti remavano e c’era poi un timoniere che teneva la rotta…!! Vabbuò, mi sono allargato(ride)
*Mescalina: C’è già un’idea di tour?
*Gennaro: Per ora proprio no… forse dopo l’estate … lavoreremo ad un’idea di ripresa dei concerti con Mandara… ma per ora troppi impegni diversi non ci permettono di mettere su strada un live.
*Mescalina: Visto che oggi sei il Patron della MK Records conosci bene la realtà delle band provenienti dalle tue zone e non; vorresti consigliarcene un paio?
*Gennaro: Ce ne sono tante…il sud, come ti dicevo, è davvero fucina di nuovi gruppi e nuove sonorità…mancava una realtà che facesse da volano per tutti… noi ci siamo messi in pista e siamo ´scesi in campo´… in maniera diversa dal signore al quale ho rubato la frase (ride)… Non saprei farti dei nomi di artisti o di band, di certo, vi consiglio tutti i dischi di Mk Records.
*Mescalina: Bella Mossa Gennaro… un abbraccio fraterno da Mescalina!