Ugo Mazzei

interviste

Ugo Mazzei In Pubblico Da Privato

11/01/2010 di Vittorio Formenti

#Ugo Mazzei#Italiana#Canzone d`autore

Ugo Mazzei è un cantautore siciliano che, alla non più adolescenziale età di quarant’anni, ha pubblicato il suo bellissimo esordio ´Pubblico e Privato´ già recensito qualche tempo fa dalla testata.
La sua arte si sviluppa nell’ambito della canzone di autore con influenze di pregio quali De Gregori, De André, Conte e la canzone francese in una miscela ad alto tasso di classe e soprattutto di originalità.
Consigliando vivamente l’ascolto del suo lavoro pubblichiamo di seguito il rapporto della piacevolissima conversazione avuta con l’artista, che si è dimostrato persona squisita sia da un punto di vista personale che di ricchezza artistica; un vero caleidoscopio di riferimenti che traggono origine da una vita vissuta nel mondo della musica, nel quale Ugo non è certamente un parvenue.
Mescalina: come presenteresti il tuo essere artista ai lettori della nostra rivista interessati a conoscerti?
*Ugo: come un artista che fa musica dal vivo; Ugo Mazzei è tale sul palco, dove il movimento esprime qualcosa in più. Un cantautore è come un cantastorie; quest’ultimo usa il quadro a fumetti delle vicende che racconta, il cantautore ricorre invece all’espressione sul palco. Il disco è come un biglietto da visita, l’artista si manifesta poi dal vivo.

*Mescalina: come mai il tuo primo lavoro solo a quarant’anni? Sono mancate le opportunità o è stato il frutto di una tua riflessione?
*Ugo: ho lavorato a lungo come arrangiatore, assistente o direttore artistico. Questo mi ha permesso di capire e di vedere come funzionavano le cose per gli altri; grazie a Luigi Piergiovanni abbiamo messo insieme un po’ di brani creati nel tempo, selezionati per una certa similitudine ed omogeneità. In qualche modo quindi sono stato spinto ad uscire e la cosa sta già portando al prossimo album, un progetto su Federico Garcia Lorca.
Questo non significa che abbia già superato ´Pubblico e Privato´, a cui tengo molto soprattutto per la declinazione che ne darò dal vivo. Le rappresentazioni si articoleranno in due momenti, la prima corrispondente al pubblico con Mazzei in versione pop alla chitarra e la seconda relativa al privato con Mazzei al piano, in stile francese. Lo spettacolo sarà proposto con l’anno nuovo, finita la fase in corso di promozione in radio; partiremo da Roma e toccheremo le città più importanti e quindi certamente Milano.

*Mescalina: la tua arte ci pare associabile più alla canzone di autore che al cantautorato in senso stretto. In altre parole, testi e musica hanno la stessa importanza non limitandosi la prima ad accompagnare le strofe. Come concepisci il rapporto tra frasi musicali e testuali?
*Ugo: non sempre so da dove parto quando compongo un brano, ma quello che è certo è che quando ho un testo ho, quasi automaticamente, tutti i presupposti per le note. La lingua italiana è difficile ma se la usi bene ottieni frasi e metriche che già implicano una data musicalità. Nel mio comporre comunque il testo ha una certa predominanza, al quale poi prediligo associare l’uso di accordi aperti per favorire un colore vivo della composizione. In generale all’inizio di un brano ricorro ad accordi maggiori , che consentono di esordire in modo più gioioso coerentemente al mio carattere che, tutto sommato, è ottimista. Sovente ricorro anche alle settime per quel senso di sospensione e rilancio che crea un gradevole dinamismo.

*Mescalina: dai una struttura tipica ai tuoi brani?
*Ugo: uso sempre una regola nelle mie composizioni, ritengo che sia bene seguire una metrica. Nei testi utilizzo quartine e terzine, un po’ come nei sonetti, ed ai cambi di rima faccio corrispondere degli specials musicali che sottolineino il passaggio. Un altro elemento di uso frequente sono le introduzioni strumentali, generalmente concepite come piccoli spunti autonomi dai quali partire per qualcosa di diverso. Vorrei a questo proposito ricordare che in ´Pubblico e Privato´ i brani sono stati arrangiati da Massimo Pennisi , a suo tempo collaboratore di Battiato.

*Mescalina: le storie nel tuo lavoro narrano vicende da single ma non da isolato emarginato dal mondo. È quasi una visione indipendente e individuale del contesto senza però essere una fuga. È frutto della tua concezione del vivere o è solo una tecnica narrativa?
*Ugo: hai colto perfettamente il senso del disco, che si ispira alla solitudine ma non all’isolamento. Il lavoro doveva intitolarsi ´La città e le donne´, che sono le mie principali passioni e che evocano rapporti molto personali ed individuali. Io non vivo da solo e apprezzo la solitudine non come allontanamento dal mondo ma come condizione di riflessione densa di spunti costruttivi.
Pensa al brano ´L’aviatore´ dove il personaggio non atterra mai, quasi come un Peter Pan preso da un volo distaccato ma anche libero e sereno.

*Mescalina: nelle tue composizioni ricorri a trame melodiche particolari ?
*Ugo: sono un ascoltatore maniacale di Puccini, genio creatore della melodia; mi piacciono le sue arie e la modernità dei sui canti. Nell’intro de ´L’aviatore´ c’è uno strumento giapponese a corda, il koto , da cui si estraggono melodie alla Turandot o alla Butterffly. Uso poi spesso scale occidentali o orientali che sovente unisco per fondere le due atmosfere.

*Mescalina: visto questo riferimento puoi dirci in che rapporto sei con gli altri generi di musica?
*Ugo: - ho ascoltato e ascolto molta musica. Mi affascina molto certa etnica anche se difficile da recuperare; nei viaggi cerco sempre lavori di artisti particolari, nell’intento non tanto antologico quanto di completamento di un bagaglio personale. Il jazz mi è sempre piaciuto, anche se ora mi annoia in po’ per certi suoi aspetti modaioli. Amo molto il rock americano partendo dal rock’n’roll per eccellenza di Buddy Holly, da cui nascono grandi artisti come Costello; tutto parte da lì, l’allegria e l’accordo gentile. Il blues va da sé, è padre del jazz, come non si può amare uno come B.B. King?. E poi le opere, come Porgy and Bess di Gershwin e la sua Summertime, un precursore del blues colto.

*Mescalina: nei tuoi brani fai ricorso ad eventi autobiografici o preferisci riferirti a categorie simboliche?
*Ugo: raramente parlo di vicende personali; non sono autobiografico salvo richiamare qualche momento a mo’ più di un frammento che di tema organico. Generalmente ricorro alla fantasia; i cantautori in definitiva sono come gli scrittori, anche se c’è sempre una musa ispiratrice. I miei brani non si articolano su contenuti particolari, sono piuttosto quadri che ritraggono situazioni non necessariamente legate l’una all’altra, anche perché sono il frutto di un lavoro sviluppato e selezionato nel tempo, con origini e motivazioni diluite sulla lunga distanza.

*Mescalina: il tuo lavoro ha molti rimandi ad artisti guida come De Gregori, De André e Conte. Sono solo nostre impressioni o sono influenze consce?
*Ugo: riconosco radici molto profonde in Francesco De Gregori e anche nel lavoro di suo fratello, Luigi Grechi. Ho anche legami con i maestri dei maestri, quali Cohen, Leo Ferré, Dylan e Brassens; apprezzo la canzone d’autore italiana ma mi piace risalire alle storie che l’hanno fatta nascere, soprattutto alla canzone di autore francese ed americana.

*Mescalina: credi che oggi la canzone di autore possa avere una sua funzione sociale o sia piuttosto una qualificata forma di intrattenimento?
*Ugo: certamente oggi la funzione sociale è ridotta rispetto agli anni ’70. Allora le canzoni erano una spinta per le ideologie e in questo senso risultava più facile comunicare; ai giorni nostri trasmette un messaggio è più complesso, ma ritengo che dei contenuti di pensiero alternativo ci possano essere. Pensa al revival che sta avendo Gaber, apprezzato per la sua capacità di descrivere i problemi individuali senza essere qualunquista. Questa forma era meno apprezzata anni fa, quando una certa ideologia la faceva apparire piccolo borghese; la cultura attuale ne ha permesso un’indubbia rivalutazione.

*Mescalina: ti senti quindi vicino a questa filosofia?
*Ugo: mi piace il lato poetico alla De André oltre a quello filosofico alla Gaber; mi sento equidistante da questi due poli. Soprattutto ritengo che il musicista sia un bel mestiere ma, per dirti la verità, spero che mi figlio non lo faccia. Non ci vedo un grande futuro, non tanto per il senso della musica quanto per l’atteggiamento del pubblico, oggi troppo distorto da atteggiamenti di facile ed immediata fruizione ignorando qualità, sforzi e capacità.

*Mescalina: non possiamo non condividere il tuo disappunto. Andando su temi più prosaici, come stai promuovendo il tuo lavoro?
*Ugo: il cd è prodotto dalla Interbeat di Roma e distribuito dalla Egea; la promozione al momento è sviluppata tramite i giornali e le radio. A partire dal nuovo anno passeremo alle esibizioni dal vivo in locali di punta. Il cd si può trovare nei negozi più di evidenza o anche su Internet, mezzo con cui ho un ottimo rapporto e sto cercando di sfruttare come un’opportunità.

*Mescalina: la solita domanda banale ma non semplice: i tuoi 5 CD dell’isola deserta

*Ugo:

Vol. 8 di De André;
Turandot di Puccini – esecuzione di Domingo e Renata Tebaldi;
L’era del cinghiale bianco di Battiato;
Painted from memory di Costello e Bacharach;
Parigi Milonga di Paolo Conte;


*Mescalina: a conclusione di questa bellissima chiacchierata puoi darci qualche anticipazione sul tuo prossimo lavoro?
*Ugo: è un’opera ispirata a Federico Garcia Lorca, artista a cui tengo moltissimo.. Si tratta di sue poesie rivisitate, con parti riprese in brani di mio conio. Ogni canzone inizia con il finale della poesia scelta e recitato da me; ho deciso di usare la parte finale delle poesie perché rappresenta la liberazione, la conclusione della comunicazione del poeta, ed è quindi una parte auto consistente. È un progetto alla Claudio Lolli, con musica e poesia, molto cantato e suonato su spunti spagnoli ma con composizioni nostre. Dovrebbe uscire per il prossimo autunno.

*Mescalina: se il buon giorno si vede dal mattino possiamo aspettarci una giornata dal sole radioso, visto il livello dell’ esordio. Aspettiamo ansiosi il secondo lavoro e, nel frattempo, ci prenotiamo fin da ora per la tournée promozionale di ´Pubblico e Privato´ che Ugo organizzerà nelle nostre brumose lande. Siete tutti invitati a partecipare, non c’è rischio di restare delusi.