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Angelo "leadbelly" Rossi Special

06/11/2006 di Antonio Avalle

#Angelo "leadbelly" Rossi

      
  Speciale
      Angelo "Leadbelly" Rossi

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Un incontro davvero speciale quello con "Leadbelly" Rossi, perché Angelo è uno dei pochi autentici portatori di blues che abbiamo in Italia. È uno stile e un suono dell'anima che affiora con chiarezza dalle sue poche parole. E soprattutto dal suo ultimo disco "I Don't Want Take Nothing With Me When I'm Gone".


Mescalina: So che hai scoperto il blues attraverso un percorso piuttosto classico passando tra i Rolling Stones e Led Zeppelin … come hai sentito tuo questo genere?
Angelo "Leadbelly" Rossi: È una domanda alla quale non riesco a rispondere, penso di essere nato con una buona predisposizione a questo genere di musica. Il suono profondo e ipnotico è forse una delle ragioni.

Mescalina: I tuoi maestri?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Tutti e nessuno, perché la mia attitudine musicale indisciplinata non si è mai soffermata su un artista in particolare, ma è stato un susseguirsi interminabile di scoperte. Se vuoi un nome su tutti: "Mississippi" Fred Mac Dowell, un vero profeta del blues. Poi gente come Junior Kimbrough ha lasciato la sua impronta.

Mescalina: In che modo i tuoi viaggi nel Mississippi hanno contribuito alla tua evoluzione musicale?

Angelo "Leadbelly" Rossi: I viaggi mi hanno insegnato che in Mississippi del blues non ne vogliono sentir parlare, tranne per qualche rara eccezione, come i festival di blues organizzati esclusivamente dai bianchi, nonostante questa musica sia nata da persone di colore. I media non trasmettono la verità: dietro al business del blues esiste tanta disperazione e povertà, in primis nel Mississippi.

Mescalina: Perché oggi (2006) il tuo "vero" album in studio?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Perché era un po' che ci pensavo e finalmente ho vinto la mia pigrizia.

Mescalina: Quanto e come hai lavorato al tuo bellissimo album "I Don't Want To Take…"?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Questo lavoro è iniziato circa due anni fa e pian piano i pezzi hanno preso la loro forma. Nel giro di circa quindici giorni ho inciso il tutto.


Mescalina: Come mai non hai inserito l'armonica?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Non la ritenevo opportuna per i brani di questo album.
Mescalina: Come nasce un brano come "Me and My Mule" con quel meraviglioso basso tuba?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Il brano in questione è frutto di un incontro con un amico suonatore di bassotuba, Vittorio Bettoni, che si è ritrovato in sala di registrazione senza sapere cosa avrebbe dovuto suonare. La seconda take è stata quella buona.

Mescalina: Ci sarà un tour con Cajelli e Bettoni?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Al momento non lo abbiamo programmato, ma un'idea per il futuro c'è …

Mescalina: So che sei stato negli studi di registrazione di Jimbo Mathus a Clarksdale, come è andata?
Angelo "Leadbelly" Rossi: Sono state ore di puro divertimento nei meravigliosi studi vintage di Jimbo.

Mescalina: Jimbo mi ha rivelato che avete anche inciso qualcosa insieme … è prevista qualche pubblicazione?

Angelo "Leadbelly" Rossi: Qualcosa di buono c'è, vedremo in futuro ...

Mescalina: L'Italia in particolare non sembra fatta per produrre del blues, lo si suona nel dopo lavoro e per ritrovarsi con gli amici … qual è la tua opinione sull'attuale scenario del blues in Italia?
Angelo "Leadbelly" Rossi: C'è un po' di gente che suona il blues, ma lo si conosce poco e nessuno se ne cura. Ognuno cura il proprio orticello, io sono uno di questi.

Intervista di Antonio Avalle

Sabato, 14 ottobre 2006 - Cardano al Campo

Ringrazio:
Angelo Rossi e Paola Cortelazzo per la squisita disponibilità e dell'utilizzo in esclusiva delle foto presenti nel servizio. Mia moglie per la vitale collaborazione. La rivista Il Blues per i diversi spunti forniti (in particolare il n.68 del settembre 1999).







I primi due dischi:

"Devil or Angel", Autoprodotto (1999)
L'atteso esordio in studio di Angelo "Leadbelly" Rossi è un lavoro compiuto, adulto, dal puro sapore del Delta. Prevalentemente suonato da solo (dieci tracce su quattordici), "Devil or Angel" spiazza per le sue trascinanti interpretazioni e per la sua matura carica emotiva. Si passa dalle domestiche e modeste interpretazioni di "Jean Harlow" (Huddie Ledbetter) e "I'm In The Mood" (J.L.Hooker) alle trainanti "Tired Of The Grayhound Bus" e "I'm A Bluesman" di Weldon "Juke Boy" Bonner, uno tra i bluesmen più impegnati del panorama blues texano, sebbene sconosciuto. All'inizio del lato B (che preferisco) troviamo la rilettura di "61 Highway" e lo slow di "Honey Bee", sentito omaggio a Muddy Waters. Seguono la sostenuta "Backwater Blues" di Bessie Smith e la lacerante "Wished I Was In Heaven Sitting Down" di Fred McDowell, fedelmente puntellata dalla slide di Angelo. Marginali, ma indovinati, gli inserimenti della batteria di Angelo Fiombo in "I'm A King Bee" (James Moore) e dell'armonica di Franco Montarese nel traditional "Train I Ride". Il risultato è un lavoro di notevole spessore, volutamente essenziale ed estremamente godibile. Grande limite di "Devil or Angel" è la distribuzione su una cassetta auto-prodotta: la speranza è di risentirlo pubblicato su cd. Altamente consigliato ai puristi del blues.

"Jump Up Songs", Il Popolo Del Blues (2000)
Una prova dal vivo, un biglietto di presentazione di tutto rispetto, che fotografa a pieno l'essenza diretta di un artista come Angelo "Leadbelly" Rossi. Undici brani tratti dal Chianti Blues Festival (7.12.1999) e dal Easy Rider (Terranova Bracciolini, 23.04.2000), prodotti da Ernesto De Pascale del Popolo del Blues, confezionati in un invitante cd in digipack. Le performance registrate sembrano quelle di un bootleg, il suono della chitarra è imbrattato, la voce di Angelo è squisitamente penetrante: quanto basta per entrare di rigore nella povera storia del blues italiano. Occorre segnalare le esemplari e veraci versioni di "Black Betty" (Leadbelly), "61 Highway" (Fred Mc Dowell), "Parchman Farm Blues" (Bukka White) e l'amplificata e arcigna "Bottle Up And Go" (John Lee Hooker Rossi). Oltre all'adorato blues c'è anche un sentito omaggio a Hank Williams, con l'ululata "Ramblin' Man" ..."Each night a song changes, as people change from one day to another (Angelo Rossi"). Alla fine del cd figura una ghost song "Rollin' and Tumblin", registrata in studio con la collaborazione di Angelo Piombo alla batteria. Un lavoro acuto e lancinante.

Partecipazioni:
Outlaw blues (G. Schinina)
2120 Michigan Avenue vol. 1 (il popolo del blues)
2120 Michigan Avenue vol. 2 (il popolo del blues)
This is my story vol. 3 (il popolo del blues)
Hot blues in Italy (biosfera)
Sestri Levante Blues&Soul festival (a.p.)