Lo Stato Sociale

interviste

Lo Stato Sociale L’io, la società, l'indie e gli hater

05/11/2014 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Lo Stato Sociale#Italiana#Pop Synth-pop Rock

Aforismi ideali per i social network (intimisti o facilmente sociali, amari o “politici”), leggerezza e profondità, ironia e malinconia nelle canzoni dello Stato Sociale, band bolognese amata su disco e live (sono già sold out due delle tre prossime date nella loro Bologna), ma anche oggetto di non rari strali polemici. Il gruppo è impegnato nel tour autunnale ed è pronto a convincere anche gli scettici nel tempo. E risponde alle nostre domande (e piccole provocazioni) tra il serio e il faceto, raccontandosi con schiettezza e senza seriosità.
Stracitati sui social network, “generazionali” quanto basta, amati in concerto, ma anche odiati da chi vede in loro un’incarnazione di una certa scena “indie” (termine che ormai musicalmente si è svuotato di significato, se mai ne ha avuto uno, ma ancora presenza fissa sui bersagli su cui tirano freccette a caso gli hater del web 2.0), leggeri e profondi, sarcastici e malinconici, semplici e “politici”: sono Lo Stato Sociale e hanno appena cominciato il tour autunnale del disco L’Italia peggiore dal Velvet Club di Rimini. Queste le prossime date in programma:

05/11 – Padova, Geox Live Club, Gran Teatro Geox

06/11 – Milano, Alcatraz

08/11 – Perugia, Urban Live Music Club

14/11 – Bologna, Locomotiv Club (sold out)

15/11 – Bologna, Locomotiv Club (sold out)

16/11 – Bologna, Locomotiv Club

22/11 – Torino, Hiroshima Mon Amour

28/11 – Roma, Ausgand Produzioni c/o Atlantico Live Club

29/11 – Brindisi, Dopolavoro

06/12 – Firenze, Auditorium Flog

12/12 – Catania, Barbara Disco Lab

In apertura suoneranno i compagni di etichetta, i Magellano, capitanati da Pernazza, che presenteranno l'ultimo disco Calci in Culo.

In occasione del nuovo tour, abbiamo rivolto allo Stato Sociale (nella persona di Alberto “Albi” Cazzola) qualche domanda sui riscontri finora ottenuti (da ultima una candidatura alla Targa Tenco per la migliore canzone del 2014), sulle loro collaborazioni e su tanto altro, stuzzicandoli un po’, ma non hanno perso un grammo della loro calma, del loro realismo e della loro ironia. Restando con i piedi per terra, il gruppo bolognese è pronto per la sfida di conquistarvi, se non l’ha già fatto. Buona lettura!

Vi ricordiamo che la band bolognese è composta da:

Alberto "Albi" Cazzola - voce e basso

Francesco "Checco" Draicchio - sintetizzatori e voce

Lodovico "Lodo" Guenzi - voce, chitarre, pianoforte e sintetizzatori

Alberto "Bebo" Guidetti - drum machine, sintetizzatori e voce

Enrico "Carrots" Roberto - voce, sintetizzatori

Mescalina: Siete oggettivamente uno dei gruppi dell’anno con le 70.000 presenze del vostro tour estivo e i riscontri di pubblico e critica del vostro nuovo album: avete mai paura che questa vostra ascesa possa bruciarvi le ali? Diventare in qualche modo un caso musicaleèun’arma a doppio taglio: èun bene, ma puòanche essere un limite, che confina in un’epoca, in un momento ben determinato e forse in una qualche “moda”.

Lo Stato Sociale: Molte delle persone che ci vogliono bene adesso fra qualche anno ci ricorderanno. Magari come un ricordo di gioventù, o di un’estate bruciata. Molti altri continueranno ad ascoltarci e a seguirci. Con molti altri, speriamo, ci incontreremo in seguito.

Mescalina: Siete una band molto “sociale in modo non scontato: anzichéesporre il vostro privato, sulla vostra pagina facebook alternate citazioni delle vostre canzoni, spesso molto adatte a farsi aforismi da social network e solitamente riannotate a mano (dai vostri fan?) anche a brevi commenti su attualitàe società. Quanto pensate che vi abbia aiutato la rete?

Lo Stato Sociale: Molto, ma avremmo fatto un sacco di concerti e incontrato un sacco di gente anche nel ’94.

Mescalina: Come pensate di essere cambiati nei contenuti e nelle forme musicali in questi anni? Questo disco sembra avere un retrogusto disincantato e amaro, malinconico anche nei brani musicalmente piùironici e scanzonati, adatti a scaldare le platee nei concerti

Lo Stato Sociale: C’è un’importante differenza nelle produzioni delle canzoni dei due dischi: per non dilungarmi troppo posso dire che Turisti[della democrazia, 2012] è stato un disco più incosciente, mentre con LItalia peggiore ci siamo cimentati in una scrittura più ragionata e una produzione più articolata.

Mescalina: Com’ènata la collaborazione con Max Collini?

Lo Stato Sociale: Con Max Collini ci conosciamo e stimiamo da tanto tempo, è un emiliano, un vicino di casa e nostro vicino anche dal punto di vista musicale, è stato un po’ il nostro padre putativo a cui vogliamo tantissimo bene non solo dal punto di vista musicale, anche umano. Max insisteva sul fargli fare qualcosa all’interno del nostro nuovo lavoro ed abbiamo deciso di fargli fare la cosa più scema del disco per buttarlo dall’altro lato rispetto al suo canone.

Mescalina: Max tra l’altro alla fine di Questo èun grande paese vi definisce dei gran paraculi”: pensate di esserlo davvero? Pensate che in fondo il vostro successo possa essere dovuto anche al non prendervi troppo sul serio?

Lo Stato Sociale: Non ti so dire per il successo: non so neanche cosa sia il successo; sicuramente ci aiuta a vivere sereni e a non deprimerci di fronte alle avversità.

Mescalina: Com’ènata invece la collaborazione con Piotta?

Lo Stato Sociale: Il Piotta, al contrario di Max, è il vero filosofo della strada, nel senso che lo stato rappresenta un modo di relazionarsi al mondo che sa interpretare molto bene e con ironia il nazional popolare. Penso a pezzi come Supercafone, oppure ironizzando anche su se stesso con Piotta è morto.

Mescalina: Cosa ci dite invece del nuovo singolo Io, te e Carlo Marx? Come mai avete scelto questo titolo?

Lo Stato Sociale: Ho scritto prima il titolo, poi la canzone, quindi è più giusto chiedere: “perchè questa canzone per questo titolo?”. È un’analisi di un rapporto, è una disamina sociale di una piccola società di due individui dentro la società più grande del mondo che ci circonda, è economia di sentimenti e di buone intenzioni, è politica sociale



Mescalina: Due anni fa avete ironizzato sul pubblico e sulla scena indie, ma ora spesso ne siete considerati parte integrante: voi vi sentite indie?

Lo Stato Sociale: Solo quando non ci sentiamo qualcos’altro. Tipo quando ci sentiamo stanchi non ci sentiamo indie. Oppure quando ci sentiamo allegri non ci sentiamo indie.

Mescalina: Eravate anche tra i candidati prescelti dalla commissione delle Targhe Tenco (nella sezione Miglior canzone con il brano C’eravamo tanto sbagliati): qual èstato il complimento che vi ha piùlusingato in questi anni e quale il traguardo per voi piùimportante finora?

Lo Stato Sociale: Davvero? Non lo sapevo. Il traguardo più importante non l’abbiamo ancora raggiunto: salire sull’autobus e sentire un nostro pezzo trasmesso dal telefonino di un maraglio di periferia mentre è in balotta con altri regaz in fondo al bus.

Mescalina: Siete molto amati, ma avete anche non pochi hater: qual è invece l’appunto piùnegativo (riportabile!) che abbiate letto su di voi?

Lo Stato Sociale: F. Guglielmi: che qualcuno gli sciolga nell’acido.

Mescalina: Che rapporto avete con i live?

Lo Stato Sociale: Abbastanza buono, dai. Per me sono una ragione di vita, una droga che è iniziata qualche anno fa e che non so come e perché abbandonare. 

Mescalina: Cosa vi aspettate dal tour autunnale?

Lo Stato Sociale: Un calo delle temperature ed un ritorno di moda del marroncino pastello.

Mescalina: Cosa pensate dei compagni d’etichetta Magellano che apriranno i vostri concerti?

Lo Stato Sociale: Sono dei grandi e sanno far divertire la gente dal vivo.

Mescalina: Un aggettivo per i vostri live.

Lo Stato Sociale: Abbondanti.

 



 

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Ufficio stampa: Propapromoz di Flavio Zocchi flavio@propapromoz.com; Chiara Rizzitelli chiara@propapromoz.com

 

Si ringraziano Lo Stato Sociale e Alessandro Ricci per l’ufficio stampa del tour, Big Time
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