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Murubutu Recensione e intervista su La vita segreta delle citta'
Murubutu, pseudonimo di Alessio Mariani, si avvicina all'hip hop all'inizio degli anni '90; i suoi punti di forza sono il rap didattico e lo storytelling. In occasione del suo ultimo album, La vita segreta delle citta', vi proponiamo la recensione e l'intervista che offriranno molti spunti di riflessione e approfondimento.
La vita segreta delle città è l’ultima fatica del rapper reggiano Murubutu, pseudonimo di Alessio Mariani, professore di storia e filosofia che da anni si cimenta con barre e flow. Pubblicato il 7 marzo per Django Music / Glory Hole Records con distribuzione Believe, è stato anticipato il 24 gennaio dal singolo e video Flaneur, con Ivana Lcx, ambientato a Parigi, e il 28 febbraio dal singolo La città degli angeli. Nel disco si parte proprio con questa canzone, che si discosta dalle precedenti produzioni per l’utilizzo della batteria e per un ritornello con cantato incisivo. Il testo trae ispirazione dal film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders e al remake City of Angels, in cui un angelo, che dovrebbe sorvegliare una metropoli, si innamora di una donna che avrebbe dovuto portare con sé in cielo. La produzione ruvida e avvolgente del beatmaker milanese Goedi apre a un disordine frenetico e impersonale, in cui la bellezza diventa una routine.
Grande città narra invece di una storia d’amore tra due persone a cui il paese appare stretto. Il ragazzo fatica ad allontanarsi dal piccolo borgo di tufo, pur sapendo che le grandi città sono quelle dei film di Coppola e Cronenberg, e la lascia andare, certo che non tornerà. Eppure a volte ripensa a lei tra valli e cielo, e dopo molti anni è cambiato: ha imparato a convivere con la sua assenza. Questa malinconia si ritrova nella tromba che si insinua nella batteria. Così un settembre i loro sguardi si incontrano, ora abbracciati, ed è come se non fossero mai andati via.
Introdotta da una chitarra elettrica, si arriva a La vita segreta con la partecipazione di Erica Mou. Un beat cadenzato avvolge un racconto di ragazzi che continuano a sfuggirsi, pur avendo molte cose da dire. Ora che non sa dove ritrovarla, anche lei fa parte della vita segreta che c’è in ogni città.
In Minuscola viene affrontato un tema molto attuale, l’emigrazione, ripercorrendo il viaggio di Yaguin e Fodè, che dalla Guinea decidono di andare in Europa per studiare. Purtroppo qualcosa va storto. Se all’inizio vi è il suono del decollo, in sottofondo si avverte un piano pungente e dei fiati tristi nel ritornello. Decisamente più ritmata è Megalopoli in cui trovano dimora Alborosie e Dj Craim, molto blues per atmosfera. Una descrizione che comprende i tratti comuni a città come Caracas, Manhattan e Kabul.
Vi sono poi due tracce che si possono definire didattiche: La caduta di Costantinopoli, battaglia che valse la conquista turco-ottomana di Costantinopoli, capitale dell'Impero bizantino nel quindicesimo secolo, e 451, che si rifà al romanzo distopico di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, in cui il protagonista vive in un mondo in cui tutti i libri sono messi al rogo, con il featuring con Danno. In entrambi i casi abbiamo dei beat molto ritmati che strizzano l’occhio alle sonorità d’oltreoceano.
Con Wanderlust Murubutu mette nel pentagramma tutta la voglia di viaggiare, e si ritrovano sonorità e beat vicini ai lavori precedenti. Introdotta da un assolo di chitarra, narra la storia di Joe che, dopo trent’anni di lavoro in fabbrica, vorrebbe realizzare il sogno di una vita: vedere le meraviglie del mondo. Purtroppo il destino non è clemente con lui e perde la vita, così la figlia Paula decide di intraprendere un viaggio che la porterà a scoprire le mille forme della civiltà; ogni foto viene fatta volare in cielo, così anche il padre può vedere tutti quegli scatti di natura e cultura.
Il disco termina con Ultima città con la voce di Elisa Aramonte, molto dolce per interpretazione e per i delicati tasti del piano. Si mette in metrica la storia di due innamorati costretti ad allontanarsi.
Si tratta di un concept album ricco di immagini e suggestioni sulle differenti prospettive della città: dalle megalopoli ai piccoli paesi, dalle capitali alle periferie. Si nota il percorso evolutivo dell’artista che attua dinamiche nuove nei flow utilizzati, e che, insieme alle produzioni di vari generi, restituisce una sensazione di completezza che non stanca l’ascoltatore.
In occasione dell'uscita de La vita segreta delle città abbiamo avuto il piacere di intervistare Murubutu; ecco la nostra intervista.
D: Come nasce il concept dietro La vita segreta delle città e cosa ti ha ispirato?
R: Il concept nasce dal vedere la città come un organismo senziente, che influenza il destino degli uomini ed è espressione di tutte le contraddizioni popolazioni invisibili che sono l’anima della città. Volevo portare all’attenzione quelle parti della città poco conosciute, ma che sono parti fondamentali.
D: Si può notare che questo lavoro ha una veste differente, sia per il sound sia per i flow: cosa ti ha portato ad effettuare questo cambiamento?
R: Ho collaborato di più con i musicisti e produttori diversi come Goedi, che ha firmato i pezzi maggiori. Si sente la loro influenza approcciando nuovi generi, come la musica nera, il soul, l’indie ed il blues: ho continuato la mia esplorazione.
D: Abbiamo due tracce “didattiche” La caduta di Costantinopoli e 451 ispirata al romanzo di Ray Bradbury: in che modo scegli questo tipo di argomenti?
R: Da insegnante di storia cerco quei passaggi storici evocativi, come per esempio la battaglia di Lepanto e San Bartolomeo; la caduta di Costantinopoli è quindi una data significativa. Invece per quanto riguarda 451 è un romanzo parla di una città, ma parla anche dell’astio per la cultura che ora ritroviamo nei tempi moderni.
D: In molti pezzi hai scelto di ospitare diversi artisti: in che modo si stringono queste collaborazioni e come si sviluppa questo tipo di lavoro?
R: Dipende da canzone a canzone, volevo collaborare con artisti della nuova deriva, poi di Danno ed Elisa Aramonte sono fan.
D: All'album hanno lavorato molti beatmakers, come James Logan, Dj Fastcut e Gian Flores, per citarne alcuni: come funziona il processo creativo di una canzone da un punto di vista musicale?
R: Chiedo ai produttori di mandarmi una cartella di beat, li ascolto e scelgo quello più adatto oppure collaboro con loro per creare il brano.
D: Quali aspetti nascosti delle città hai voluto portare alla luce?
R: Volevo esplorare lo sviluppo nella storia delle città, la relazione dialettica tra individuo e grande città e quella tra sogno e illusione.
D: Presto partirà il tour che ti vedrà impegnato in tutta Italia, come sempre: cosa si prova ad esibirsi davanti a molta gente?
R: È sempre una bellissima emozione, un momento catartico, come diceva Aristotele.
Link e contatti:
www.facebook.com/pages/Murubutu
www.instagram.com/murubutuofficial
Prossimi concerti di Murubutu:
27 marzo PALERMO – Candelai SOLD OUT
28 marzo TORINO – Hiroshima Mon Amour SOLD OUT
04 aprile ROMA – Largo Venue SOLD OUT
11 aprile BOLOGNA – Estragon
12 aprile FIRENZE – Viper
09 maggio MOLFETTA (BA) – Eremo
10 maggio NAPOLI – Duel
17 maggio MILANO – Fabrique
Prevendite biglietti: https://linktr.ee/Murubutu
(calendario in continuo aggiornamento)
Management e Booking: Django Music
Ufficio stampa e promozione – Big Time