interviste
Francesco Piu Sardinian Crossroads: da Clarksdale a Sassari, in viaggio con Francesco Pìu
Commistioni e mescolanze di suoni ed atmosfere, per unire le due sponde dall'Atlantico Con le vele spiegate verso il Mediterraneo e l'amata terra natia.
Ce ne parla Francesco Più, con la sua proverbiale schiettezza.
Mescalina: Con "Peace & Groove" avevi già ampliato lo spettro della tua proposta musicale. Mi sembra di intuire che in "Crossing..", questo processo sia ancor più accentuato.Francesco Piu: Assolutamente. In "Peace & Groove" ho fuso elementi "black",come il funk ed il soul, col blues; “spezie” collaudate di cui ho scelto le dosi da mescolare. Con il nuovo lavoro mi sono spinto un po' più in là, anche geograficamente, Ho preso le sonorità originarie del Mississippi, portandole dall’altra parte dell' Atlantico ed accostandole a quelle radicate sulle coste del Mar Mediterraneo. Il tutto senza snaturare la matrice di partenza ma contaminandola con suoni a me più affini e "familiari", a livello culturale.
Mescalina: La Sardegna è terra dalle forti peculiarità, naturalistiche ed umane. Quali caratteristiche della tua musica ti senti di attribuire alla tua provenienza geografica?
Francesco Piu: Sicuramente la Sardegna è una terra magica, unica per storia e bellezza, con una forte personalità che si è radicata nel "modus vivendi" nei suoi abitanti. Per me, conseguentemente, anche nel modo di suonare e comporre musica.
Elementi naturali come i tramonti, il mare, ma anche la ruvidezza delle rocce sarde, mi trasmettono poesia ed energia; sensazioni che esprimo nella musica che faccio, sia nella quiete delle ballad sia nel groove, indifferentemente in studio o sul palco.
Mescalina: Robert Johnson ed il blues. Quali aspetti del genere ti piace rimarcare? Lo ritieni, in un certo modo, "attualizzabile" al tempo che stiamo vivendo?
Francesco Piu: Penso che il blues sia una musica immortale e che non passerà mai di moda, per due fattori: la parte musicale, che ha la forza nella semplicità, ed i testi, sempre attuali nel parlare di vita, di amore e di animo umano, nel bene e nel male. Robert Johnson, oltretutto, è un concentrato di eccellenza nella combinazione testo/musica, punto di riferimento per tutti i gruppi storici del rock, dagli Stones ai Led Zeppelin ai Cream. Nell'evoluzione della mia ricerca sonora, in questo tributo ho provato a dare un tocco di modernità al genere, soffermandomi essenzialmente sulla contaminazione.
Mescalina: Il blues italiano, da un po' di tempo, sembra godere di buonissima salute....
Francesco Piu: Sensazione esatta! Oggi, nel panorama blues italiano si respira una bella aria di fratellanza, sui palchi ma anche in studio, con svariate collaborazioni tra i diversi artisti. Ed i bluesmen sono sempre più "personali" nelle loro proposte, non più “schiavi” dei diversi stili dai quali tutti abbiamo imparato. Il blues italiano è "alive and well"!
Mescalina: Il bluesman è, per antonomasia, un viaggiatore, una persona in perenne movimento. Hai un ricordo di un posto particolare che ti ha colpito, nel tuo girovagare in Italia e all'estero?
Francesco Piu: Questa è una domanda molto difficile... sono fortunato a viaggiare parecchio e non saprei focalizzare un' esperienza in particolare. Da ogni viaggio, alla fine, prendo un pezzetto di umanità e di peculiarità del luogo in cui transito, ed è così che mi arricchisco nello spirito. Provando comunque a darti una risposta "mirata", ”Walking in Memphis” cantava qualcuno...ripensare alla mia prima volta in quella città mi fa venire ancora i brividi!
Mescalina: Sovente, nei tuoi live, usi l'aggettivo "croccante". Pe te, ha solo un"empatica valenza "fonetica" oppure nasconde una propria valenza , un significato che solo tu conosci?
Francesco Piu: Bella questa!...Il termine “croccante” fa parte del gergo sassarese per sottolineare un modo di essere “cool” ma cambia sfumatura in base al contesto. Lo utilizzo per dire al pubblico, quando partecipa attivamente, che è “figo”, caricandolo ulteriormente!
Mescalina: Sei un vulcano di idee, un catalizzatore e dispensatore di energia. Ritieni che "Crossing", ed il susseguente tour imporrà una sosta meditativa nel tuo viaggio di ricerca musicale o ti senti già pronto a preparare, idealmente, le valigie per la prossima meta?
Francesco Piu: Non ti nego che mi piacerebbe subito buttarmi su un altro lavoro discografico, ma ho sicuramente bisogno di liberare spazio nella mente per nuove idee. Questo richiede tempo, anche per evitare di farmi influenzare dalle sonorità che ho appena usato su "Crossing..", Perciò ritengo necessaria una sosta "meditativa", nell'attesa di vedere cosa mi ispireranno i prossimi viaggi.
Foto di copertina: self di Francesco Pìu
Foto a lato di: Antonello Sedda