Volker Kutscher

Volker Kutscher Babylon-Berlin


Feltrinelli, 2018 Narrativa Straniera | Noir

08/03/2018 di Corrado Ori Tanzi
Per una volta chiudiamo il libro. Accendiamo il video sulla fiction televisiva tedesca tratta dal romanzo e trasmessa in due stagioni da Sky Atlantic sotto la produzione di X-Filme Creative Pool con Volker Bruch quale protagonista. Un’autentica rivelazione per il tipo di racconto, la trasformazione della narrazione televisiva, l’impeccabile ambientazione e la recitazione del cast.

Berlino e la sua atmosfera da fine epoca ci scorrono accanto. Mentre siamo sull’Unter den Linden o in Alexander Platz. Come il sangue versato, il sesso consumato, il trasformismo coniugato in arte, le lotte di classe, le manifestazioni con le bandiere rosse non ancora riempite con la svastica. Un’empatia totale con il tempo libertario che sta morendo, per dar vita alla millenaria macchina da guerra durata dodici anni che parvero duemila per il dolore e la sofferenza che riuscì a creare.

Ora apriamo il libro. Babylon-Berlin di Volker Kutscher. Meno dilatato nel tempo (i fatti prendono piede dal 28 aprile al 21 giugno 1929), il noir, se possibile (non sembrava possibile, ma è successo), aggiunge qualche goccia di meraviglia supplementare alla riduzione televisiva. Vuoi per la pulita scrittura di Kutscher, vuoi appunto perché la storia del giovane ispettore Gereon Rath copre due mesi scarsi e si fa più battente, vuoi perché, se scritto con dovizia, il cocktail tra nuova era politica e liberatorio desiderio di dissoluzione (in stile Carta del Carnaro della coppia De Ambris-D’Annunzio) sulla carta sprigiona una forza prorompente che l’immagine non è in grado di manifestare.

Kutscher si rivela un maestro nel dirigere quale contrappunto i movimenti del progressivo sfacelo. Partendo dagli uffici della Buoncostume, l’ispettore Rath (e noi con lui) tocca una serie di antistato che la Prima guerra mondiale ha prodotto e Weimar non è stata in grado (per oggettiva mancanza di una linea di difesa) di sorreggere: il mondo dei filmini pornografici che si fa burla dell’ex imperatore Guglielmo II e del generale Hindeburg, il cabaret che sbatte in prima fila indecenti ma eccitanti personaggi androgini, la vita notturna che, tra alcol e cocaina, estrae da ogni avventore la sua ricetta di liberazione del corpo e dello spirito, la rabbia politica che, in nome del comunismo, urlava la voglia di un avvenire decente per la classe lavoratrice (quando ancora il gorgoglio targato NSDAP non era uscito dalla pentola).

Poi, come di sovente accade, il 1° maggio ci scappa il morto (al plurale in verità) durante una manifestazione vietata. È stato d’assedio. La polizia ci è dentro fino al collo. Come corresponsabile, ma vallo a spiegare ai giornalisti che si dovrebbe parlare di chiamata in correità. Molto, molto meglio imporre l’attenzione su un misterioso omicidio con tanto di torture e zero testimoni.

Ma siamo nell’era dell’esagerazione. E un misterioso omicidio non può restare un semplice misterioso omicidio.

 

Volker Kutscher, Babylon-Berlin, Feltrinelli, 480 pagg., 19 euro

 

Corrado Ori Tanzi – https://8thofmay.wordpress.com