Valeria Sgarella Seattle
2020, Ed. OMu - Odoya Musica Pagine: 224 Musica | Società | Storia
04/08/2023 di Arianna Marsico
Ho conosciuto Valeria Sgarella al MEI di Faenza del 2018, in occasione della presentazione del suo Oltre i Nirvana. Sia in quella circostanza che leggendo in seguito il libro avevo avuto modo di apprezzare la sua capacità di far scoprire particolari inediti di cose note e la passione nell'affrontare la scrittura. Anche stavolta non si smentisce.
Seattle è nota per essere stata l'epicentro del grunge e la culla di aziende come Microsoft e Amazon.
Tuttavia leggendo Seattle si scopre che c'è molto di più. Anzi appare chiaro perché la città sia in qualche modo una terra vergine per la sperimentazione (musicale e non). La città è risorta più volte dalle sue ceneri, letteralmente. Diversi incendi in passato funestarono i diversi quartieri, costringendoli a reinventarsi.
Valeria Sgarella non si limita a portarci in pellegrinaggio nelle cattedrali laiche del grunge, ma ci spiega come sono nati quei luoghi e spesso cosa siano diventati oggi, come si innestano in un tessuto urbano stratificato.
Perché il "nulla si crea e si distrugge ma tutto si trasforma" di termodinamica memoria a Seattle trova concretezza. Non solo nei luoghi, ma anche la vita delle persone, arrivate per fare una cosa e poi affermate nel farne tutt'altra.
Forse è proprio per questo che la città ha in qualche modo attirato Kurt Cobain ed Eddie Vedder. Forse è per questo che Dave Grohl parla degli anni in essa vissuta con toccante nostalgia. Nonostante le tragedie, le fragilità andate in pezzi.
Seattle è materia prima per i sogni.