Stephen King Revival
Sperling & Kupfer, 2015 Narrativa Straniera | Noir
01/04/2015 di Corrado Ori Tanzi
Jamie conobbe Charles Jacobs quando, a otto anni, viveva in un insignificante ma tranquillo paesino del New England. Era il reverendo Charles Jacobs, stimato da tutta la comunità, con una moglie e una figlia. E una passione che lo prosciugava quanto la fede: l’energia elettrica. Una missione, la sua, portare alla luce i segreti e i misteri che, a suo dire, l’uomo ancora non aveva esplorato di questa scoperta, patrimonio dell’umanità.
Le morti violente della moglie e della figlia girarono la sua vita. Una predica epocale per il posto in cui ammise di essere arrivato alla conclusione dell’inesistenza di Dio e alla consapevolezza che per l’essere umano Dio non è che una patologia alla pari di qualunque altra malattia.
Posto di pastore evaporato. Anche Jamie cresce. Anche lui con qualche morte in famiglia e la scimmia della droga che solo Charles Jacobs, incontrato qualche decennio più tardi, riesce a togliergli. Ora Jacobs è diventato un imbonitore. Jamie non sa cosa è diventato. Un’esistenza filata via senza lasciare troppe tracce. Finché il vecchio (ormai) “amico” lo chiama per un ultimo aiuto. Sconfiggere la morte con l’uso della corrente elettrica. Una bestemmia? No, perché appunto Dio non è che la massima costruzione intellettuale dell’uomo. E se l’avversario è solo la Natura, la lotta non è più impari. E l’essere umano può ben pensare di vincerla.
Storia di continua sottrazione e rimando quella narrata in Revival da Stephen King. Il romanzo, per chi pretende solo horror o crime spinto, accendendosi solo alla fine forse delude il talebano del colpo allo stomaco evidente, amplificato da una narrazione pressoché pornografica del dettaglio. Fino agli ultimi due capitoli King si limita ad aggiungere un nuovo potente episodio del suo immenso romanzo americano.
Ma se si scava, si arriva a una verità molto più tuonante di un colpo che fa versare sulle pagine, e nell’immaginazione di chi legge, fiumi di sangue. King ci descrive l’horror della vecchiaia, del tempo che passa, della trasformazione del nostro essere che nulla può con la degradazione naturale del fisico che lo veste. E poi, pur in presenza di questo, aggiunge un nuovo carico da novanta: il poco che è della nostra vita sulla Terra è e sarà infinitamente migliore del Nulla che ci attenderà. Il niente sarà la Grande Madre.
La totale mancanza di luce ci faccia quindi celebrare anche le spalle che non ci sorreggono più, i piedi che hanno perduto l’equilibrio, le mani che tremano, la lingua e la gola che hanno dmenticato l’antico gusto. Perché poi sarà solo Buio. Pieno. Definitivo. Totale. Non mette più i brividi questo di cento It e mille Shining?
Stephen King, Revival, Sperling & Kupfer, 480 pagg, euro 19,90
Corrado Ori Tanzi - lo trovi anche su: http://8thofmay.wordpress.com
Le morti violente della moglie e della figlia girarono la sua vita. Una predica epocale per il posto in cui ammise di essere arrivato alla conclusione dell’inesistenza di Dio e alla consapevolezza che per l’essere umano Dio non è che una patologia alla pari di qualunque altra malattia.
Posto di pastore evaporato. Anche Jamie cresce. Anche lui con qualche morte in famiglia e la scimmia della droga che solo Charles Jacobs, incontrato qualche decennio più tardi, riesce a togliergli. Ora Jacobs è diventato un imbonitore. Jamie non sa cosa è diventato. Un’esistenza filata via senza lasciare troppe tracce. Finché il vecchio (ormai) “amico” lo chiama per un ultimo aiuto. Sconfiggere la morte con l’uso della corrente elettrica. Una bestemmia? No, perché appunto Dio non è che la massima costruzione intellettuale dell’uomo. E se l’avversario è solo la Natura, la lotta non è più impari. E l’essere umano può ben pensare di vincerla.
Storia di continua sottrazione e rimando quella narrata in Revival da Stephen King. Il romanzo, per chi pretende solo horror o crime spinto, accendendosi solo alla fine forse delude il talebano del colpo allo stomaco evidente, amplificato da una narrazione pressoché pornografica del dettaglio. Fino agli ultimi due capitoli King si limita ad aggiungere un nuovo potente episodio del suo immenso romanzo americano.
Ma se si scava, si arriva a una verità molto più tuonante di un colpo che fa versare sulle pagine, e nell’immaginazione di chi legge, fiumi di sangue. King ci descrive l’horror della vecchiaia, del tempo che passa, della trasformazione del nostro essere che nulla può con la degradazione naturale del fisico che lo veste. E poi, pur in presenza di questo, aggiunge un nuovo carico da novanta: il poco che è della nostra vita sulla Terra è e sarà infinitamente migliore del Nulla che ci attenderà. Il niente sarà la Grande Madre.
La totale mancanza di luce ci faccia quindi celebrare anche le spalle che non ci sorreggono più, i piedi che hanno perduto l’equilibrio, le mani che tremano, la lingua e la gola che hanno dmenticato l’antico gusto. Perché poi sarà solo Buio. Pieno. Definitivo. Totale. Non mette più i brividi questo di cento It e mille Shining?
Stephen King, Revival, Sperling & Kupfer, 480 pagg, euro 19,90
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