Stefano Senardi La musica è un lampo
Fandango Libri, 2024, Introduzione di Michele Serra, brossura, illustrato, 30 euro Biografie | Musica
18/11/2024 di Laura Bianchi
Il mondo della musica è strano: ci immaginiamo quasi esclusivamente gli artisti, le band, i loro dischi, i concerti che ci entusiasmano, ma difficilmente il primo pensiero è per chi produce, chi scopre i talenti, chi li lancia e ne cura il percorso, diventando anche amico di uomini e donne spesso ipersensibili, a volte irascibili, sempre in cerca di conferme. Per questo, e per molto altro, è importante leggere lo splendido memoir di uno dei produttori italiani più eclettici e visionari, Stefano Senardi; il suo La musica è un lampo, edito da Fandango, è un gioiello prezioso, un viaggio intrigante ed entusiasmante in un'esistenza unica.
E per moltissimi motivi. Il primo è la scelta della confezione: impossibile acquistarlo in formato digitale, tanta è la bellezza custodita nel volume. Un piacere per vista e tatto: ottimamente impaginato, dalle pagine lisce e brillanti di colori, con un perfetto equilibrio tra parola scritta e immagini rappresentate, alcune delle quali contengono ricordi intimi, condivisi col lettore, come se ci si sedesse sul divano di casa con l'autore, che sfoglia insieme a noi il suo album di memorie, tra foto con i grandi della musica italiana e internazionale, biglietti di concerti mitologici (alcuni dei quali posseduti anche da chi scrive...), copertine di dischi prodotti da Senardi, pass backstage per live e rassegne, come quella del Club Tenco, di cui è membro del consiglio direttivo.
Il secondo motivo è lo stile narrativo dell'autore: cordiale, diretto, aperto, è in grado di dominare il flusso di coscienza, incanalandolo in più direzioni, senza mai perdere di vista l'omogeneità del concetto complessivo, né il fine ultimo, che non risulta quindi essere tanto una sorta di autobiografia celebrativa, quanto piuttosto un tentativo, riuscito, di unire la storia privata, ancorché spesso molto pubblica, con la storia collettiva. Infatti, seguiamo il racconto di un giovanissimo Stefano che organizza ascolti di gruppo a casa sua, perché "i dischi si studiavano, si tenevano i mano le copertine, ne ricordo ancora il profumo, si leggevano attentamente tutte le informazioni e si imparava a memoria qualsiasi cosa sui componenti del gruppo...", o che nel 1974 parte per Londra con una Dyane per seguire l'Acid Concert dei Grateful Dead (loro è la maglietta in copertina), di CSNY, di Robert Wyatt, di Joni Mitchell...Ma, accanto a questi ricordi personali, ce ne sono altri che toccano la Storia con la S maiuscola, e che aiutano a capire meglio lo spirito di quegli anni: la trasformazione del movimento giovanile, "la fine del sogno", com'è intitolato un capitolo, breve, ma intenso, dedicato a Parco Lambro, le riflessioni sull'uso delle droghe, l'evoluzione del rapporto tra musica e consumo.
Comprendiamo così, in filigrana, quanto sia entusiasmante e difficile lavorare nel mondo dello spettacolo e della comunicazione, e quanto equilibrio sia necessario per continuare, con coerenza, lungo il percorso immaginato e tracciato; particolarmente emozionanti sono ad esempio le pagine dedicate a Fernanda Pivano, Franco Battiato, Vinicio Capossela, ma anche i racconti di alcuni incontri che hanno lasciato il segno in un'anima sensibile come quella di Senardi, impregnata di curiosità e passione.
Come scrive Michele Serra nella prefazione, a proposito della sua partecipazione al Festival di Sanremo, Senardi "mette la sua esperienza e la sua calma sorridente al servizio del grande spettacolo popolare": alla fine della lettura, potremmo pensare che queste siano proprio le due qualità che emergono in modo più netto, e che rendono l'autore un personaggio da cui prendere esempio.
Nato a Imperia nel 1956, Stefano Senardi è uno dei più grandi produttori discografici italiani. È stato direttore generale della CGD East West, in seguito presidente della Polygram a soli 34 anni e fondatore della sua etichetta NuN Entertainment. Ha seguito la carriera e ha lavorato insieme a moltissimi artisti, tra i quali Franco Battiato, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Jovanotti, Zucchero, Madonna, Pavarotti, Simply Red, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Pino Daniele, i CSI. È stato direttore artistico di Radio Fandango. È tuttora membro del consiglio direttivo del Club Tenco. Sua la serie 33 giri Italian Masters, inventata per Sky Arte. Ha inoltre curato e pubblicato per Rizzoli Lizard, insieme a Francesco Messina, L’alba dentro l’imbrunire, una storia illustrata di Franco Battiato, è direttore creativo e co-sceneggiatore del film Franco Battiato – La voce del padrone, per la regia di Marco Spagnoli, il documentario musicale italiano di maggior successo al box office nel 2022, vincitore del Nastro d’Argento 2023.