Snæbjörn Arngrímsson

Snæbjörn Arngrímsson Un castello di bugie


Carbonio Editore, 2023, Traduzione di Silvia Cosimini, 350 pagine, euro 21 Narrativa Straniera | Romanzo | Thriller

21/12/2023 di Valerio Corbetta

La premessa indispensabile è che, se un libro ti chiama a rapporto ogni volta che hai un attimo libero, vuol dire che ha già raggiunto uno scopo: quello di essere attrattivo. Se poi si lascia leggere con trasporto, ti coinvolge nella ricerca e nell’attesa del colpo di scena successivo a quello che già ti ha costretto a non richiuderlo dopo le 20-30 pagine lette il giorno prima, allora è uno di quelli che ti senti di suggerire ad amici e conoscenti che ti chiedono qualcosa di diverso – e nuovo - da scoprire nel panorama letterario.


Un castello di bugie di Snæbjörn Arngrímsson è proprio ciò che promette il titolo: una storia costruita sull’abbandono del marito Giò su un isolotto al largo del fiordo del Hvalfjordur, che si trasforma in una serie concatenata di falsità raccontate in prima persona dalla protagonista, la scrittrice Julia. Che, con un colpo di testa improvviso e totalmente irrazionale, decide di cambiare la propria vita - e quella del coniuge - lasciandolo solo “al freddo e al gelo” (visto che siamo in periodo natalizio…) a un destino segnato. Tornata sulla terraferma da sola, col natante preso a nolo mentre il marito la osserva allontanarsi, costruisce un incastro di bugie per giustificare la sparizione del marito, a se stessa ancor prima che alla polizia.


I flashback sull’inizio e lo sviluppo della loro relazione, l’apparizione degli altri personaggi del racconto (la sorella, i due agenti chiamati ad investigare, la vicina alienata, l’affittuario, il ciclista rancoroso) sono tutti messi a corollario della storia: un crescendo di tensione che sembra peggiorare sempre di più la posizione di Julia e che porta ad un finale aperto, ricco di punti interrogativi.

Un thriller psicologico che tiene il lettore avvinghiato al racconto e che in certi passaggi sfiora il grottesco, rimanendo però entro i binari della linearità della storia, senza mai deragliare nell’assurdo. Julia, e i suoi comportamenti al limite della follia che sembra poter esplodere nella sua mente stressata e logorata dall’accerchiamento a cui è sottoposta, ricordano alcuni personaggi che punteggiano il Minnesota di “Fargo”, sospesi tra realtà e pazzia. Arngrimsson riesce a bilanciare l’attesa con lo sviluppo della trama, tenendo sempre in primo piano le verità della storia - già conosciuta e svelata sin dall’inizio - che disgregano dall’esterno, e poco alla volta, le bugie con le quali Julia costruisce il castello in cui finisce per essere prigioniera. E per uscirne avrà un solo modo…



Snæbjörn Arngrímsson (1961), islandese, scrittore, editore e traduttore pluripremiato, ha scritto tre romanzi gialli per ragazzi, vincitori dell’Icelandic Children’s Book Award (2019) e del Reykjavík Children’s Literature Prize (2020). Un castello di bugie è il suo esordio nel thriller.