Sebastiano Vassalli

Sebastiano Vassalli Il Confine - I cento anni del Sudtirolo in Italia


Rizzoli Saggi

18/01/2016 di Elena Bertoni
“I cento anni del trattato di St.Germain: i cento anni del Sudtirolo in Italia sono un anniversario imbarazzante ed importante, che secondo me non può essere ignorato. Io ho voluto ricordarlo in questo modo, raccontando la storia recente di questa regione. E’ una storia dei nostri tempi : una grande storia” si conclude così Il Confine,  l’ultimo libro scritto da Sebastiano Vassalli poco prima della sua morte avvenuta il 26 Luglio 2015.

In anticipo di qualche anno rispetto all’anniversario dei cento anni del trattato di St. Germain en-Laye, firmato il 10 settembre 1919, che alla fine della Grande Guerra sancì le ripartizioni territoriali dell’ormai disciolto impero austro-ungarico avanzando il confine italiano sul crinale alpino, dividendo in due il Tirolo, e che quindi stabiliva che gli altoatesini non erano più austriaci ma di fatto italiani, Vassalli cerca di far luce su un secolo di travagli di una terra bellissima, dove tra paesaggi da sogno, ancora oggi convivono lingue, culture e popolazioni diverse.

Capitato per lavoro, e per fortuna nostra, in Alto Adige nel lontano 1983 per scrivere di montagne, valli, fiumi, dialetti  e aria pulita, Vassalli scopre ben presto che tra questi boschi e valli d’or.. si aggira un personaggio invisibile: si chiama odio e da quasi un secolo la fa da padrone tra gli abitanti di questa bellissima regione.

L’odio che vive il suo periodo di massimo splendore nel ventennio fascista quando le camicie nere arrivano qui imponendo l’italianizzazione delle istituzioni, mettendo cittadini italiani nel pubblico impiego, impedendo l’insegnamento della lingua tedesca nelle scuole, cercando insomma  di cancellare ogni traccia della lingua e della cultura tedesche. Illuminante a questo proposito, il capitolo che racconta del Monumento alla Vittoria di Bolzano. L’odio  trova nuova linfa  grazie alla brillante idea delle“opzioni” partorita  dall’alleanza Hitler – Mussolini,  cioè la possibilità per gli altoatesini di lasciare il Sudtirolo e trasferirsi in Germania, con la illusione di trovare un nuovo benessere e finendo invece ad ingrossare le armate di  Hitler bisognoso di altra carne da macello.

Anche dopo la fine della Seconda guerra gli italiani rimangono  gli “usurpatori”, i matrimoni “misti” sono fortemente osteggiati, la “proporzionale etnica” introdotta per tutelarle minoranze linguistiche non italiane e che regola ancora oggi l’ammissione ai pubblici impieghi e, tra altri diritti, l’assegnazione delle case popolari suscita tutt’oggi notevoli critiche.  E come dimenticare la stagione della bombe in cui il Signor Odio vive un altro periodo d’oro, i vari Magnago, Klotz?

Forse le cose negli ultimi tempi sono un po’ cambiate, il Signor Odio sta invecchiando, si è creato un ponte,  “Die Brucke/Il Ponte“  come il nome del periodico di Alexander Langer, che è stato il suo manifesto,  che risulta utile per trovare un nuovo equilibrio, per  unire nord e sud, cultura tedesca e cultura latina, e perché non fare, come suggerisce Vassalli, un Museo delle Dittature del Novecento in questa parte d’Europa, che le ha vissute in prima persona, per  ricordarne l’orrore e unire ulteriormente le anime?

Si leggono tutte d’un fiato le 145 pagine di questo libro che è l’ultimo scritto da Vassalli prima di andarsene nel luglio del 2015.  Si discosta dai suoi romanzi, non può neanche essere definito un vero e proprio saggio ma è scritto con semplicità e passione, ci aiuta a capire meglio il passato ed il presente della provincia di Bolzano, e come sempre accade quando si leggono libri interessanti, ci invoglia ad approfondire questo argomento e a leggere così altre storie e altri libri nutrendo così la nostra mente.

Da leggere

 

Sebastiano Vassalli

Il confine – I cento anni del Sudtirolo in Italia

Ed. Rizzoli – pag. 145  Euro 16,50