
Sandro Medici Meridiano Rock
Manni Editore, Collana Occasioni, 2024, 144 pagine, 17 euro Narrativa Italiana | Romanzo | Musica
11/06/2024 di Roberto Codini
L’animosa freschezza del rock adolescente
Meridiano rock di Sandro Medici è la storia di cinque ragazzi che nel 1965 decidono di formare un gruppo musicale a Melfi, che chiamano “I Normanni”, in onore del medioevo melfitano, in un Sud arretrato e diffidente, ostile verso i fermenti che in quegli anni attraversano la società.
L’inverno e l’estate segnano le tappe della vita tra Roma e la Basilicata nel racconto del quattordicenne, batterista della band, alle prese con i turbamenti e le smanie dell’età, fino al debutto con il concerto in piazza. La sfida al paese, tra incertezze, sconfitte ed entusiasmi, con sottofondo le canzoni dell’epoca, diventa il confine che fa diventare adulti i protagonisti.
Il romanzo è certamente di formazione, una storia autobiografica, un’opera breve, intensa, divertente e originale, ma è qualcosa di più: è un romanzo musicale, non nel senso che parla di musica (o meglio: solo di musica), ma nel senso che è proprio un’opera musicale, un libro divertentissimo, a tratti esilarante, non solo scritto benissimo, con lo stile di Medici, suonato come uno strumento musicale, che accompagna il lettore come un concerto rock, con tanto di applauso finale.
“Ma chi ve credete d’esse, i Rolling Stones?” Risponde il giovanissimo Sandro ai due interlocutori che gli propongono di far parte del gruppo.
“Diventare un professionista non era certo nei miei programmi ma quella maldestra proposta doveva aver toccato un sensore segreto che forse non aspettava altro” , racconta Medici. Viveva a Melfi da qualche mese e già si era conquistato due soprannomi: “u Roman”, utilizzato per marcare la differenza geografica, e “Neglia”, cioè nebbia, per sottolineare l’aria trasandata, che veniva percepita come “una vaghezza distaccata”. È quel “pizzico di animosa freschezza” che caratterizzava (e caratterizza) l’autore e il suo romanzo.
Sandro, Clarks ai piedi, ovviamente scolorite, nel suo romanzo si definisce, nel 1965, “un saputello fanatico e malinconico, studente di media classifica”, coinvolto suo malgrado in quell’avventura musicale.
Se nel suo romanzo precedente, il bel Demasiado, la crociera dei rivoluzionari mancati”, i protagonisti, partiti per il loro viaggio di speranza, non riescono a raggiungere il loro obiettivo, ma nonostante tutto non smettono di navigare, in questo l’impresa riesce, il quattordicenne Sandro riesce a suonare la batteria nonostante le difficoltà, e i Normanni conquistano il pubblico, così come fa con la letteratura Sandro, che ora non suona più. Il suo romanzo è un concerto rock, in grado di emozionarci e di divertirci come riesce a fare la musica e anche per questo resta nella testa e nel cuore.
Sandro Medici forse non sarà un musicista, né un batterista, ma di sicuro è un fine giornalista, un eccellente scrittore e un - forse incosapevole - poeta. Leggere i libri di Sandro Medici è come navigare i mari più belli. Leggere Meridiano rock è bello e terapeutico, si legge a tempo di musica e si continua a navigare.
Sandro Medici è nato nel 1951 a Roma, dove vive.
Giornalista al Manifesto dal 1978 fino al 2001, nel biennio 1990-91 ne è stato direttore.
È stato consigliere comunale e poi presidente di Municipio di Cinecittà a Roma.
Ha curato e condotto un programma televisivo sul rock e pubblicato i romanzi Vite di poliziotti (Einaudi, 1979), Via Po (Manifestolibri, 1987), Un figlio (Baldini & Castoldi, 1996), Vùlture (Intramoenia, 2003), Demasiado (DeriveApprodi, 2016).