Sam Wasson Il sentiero per il paradiso. Storia di Francis Ford Coppola
Jimenez Editore, 2024, traduzione di Daniela Luicci, 480 pagine, 22 euro Biografie | Società | Cinema
11/12/2024 di Laura Bianchi
Jimenez Editore conclude un anno di grandi successi con una biografia che entusiasmerà non solo i cinefili, ma tutti coloro che si appassionano di storia, di grande storia, raccontata con uno stile agile e avvincente. Esce infatti, per la traduzione di Daniela Liucci, Il sentiero per il paradiso. Storia di Francis Ford Coppola, del famosissimo critico Sam Wasson, esperto di cinema, di Hollywood, profondo conoscitore delle vite degli artisti più influenti, che, con questo libro, traccia un profilo attento, accurato e sfaccettato del grande regista, attore, produttore, scrittore, sceneggiatore, montatore, musicista, che ha firmato alcuni dei massimi capitoli della storia del cinema mondiale, come Il Padrino o Apocalypse Now, ma che, nella sua vita, ha subìto alti e bassi vertiginosi, e ancor oggi, a oltre ottant'anni, dirige e fa discutere (qui la recensione di Megalopolis).
L'uomo che "ha vissuto mille volte", come scrive l'autore nella poetica introduzione, viene raccontato partendo dal suo ultimo (ma, si spera, non definitivo) film, quel Megalopolis a cui ha cominciato a pensare sessant'anni fa, trasformandolo e cambiandolo costantemente, conquistando e perdendo finanziamenti, fino a riuscire a concluderlo. Ma il film e le sue vicende sono chiaramente una metafora poetica per definire l'esistenza artistica di un uomo che ha saputo creare mondi, distribuendo a piene mani "Bellezza per tutti" e sparendo nella sua Olivetti ogni sera, per riversarvi il proprio cuore.
Sfilano così, sotto gli occhi del lettore, come in una fantasmagorica sceneggiatura, le opere più significative di una lunga carriera non ancora conclusa, tenendo come fulcro l'epopea della creazione di Apocalypse Now, nelle torride Filippine, con un Brando "Re degli attori", in totale simbiosi col suo personaggio, mentre l'autore tratta anche le difficoltà di produzione di film - "utopia" come Un sogno lungo un giorno, e vi inserisce l'immenso successo de Il Padrino ("ora posso fallire per dieci anni", confidò Coppola), il fallimento di L'uomo che fuggì dal futuro, l'intuizione di trasformare in una grande famiglia la "gang" di American Zoetrope, la società di produzione che ha fatto della sperimentazione tecnica e narrativa la sua ragion d’essere.
La narrazione scorre agile, tra aneddoti, interessanti epistolari, e interventi degli altri protagonisti del periodo, famosi o meno, da Martin Sheen al gruppo di montatori, che illuminano di una prospettiva originale il racconto e la figura dell'uomo Coppola, per cui il tanto abusato aggettivo "visionario", per una volta, non è fuori luogo.
"Per il pubblico, quindi, Apocalypse Now è un film; per i cineasti che ci hanno lavorato, una vita", scrive a un certo punto Wasson, e possiamo credergli, perché segna il punto in cui Coppola si perse e si ritrovò, e insegna a ogni lettore la forza della volontà, lo sguardo proiettato verso il futuro, il bisogno e il sogno che si incontrano nello sguardo del regista, considerato dall'autore "la mappa della storia, l'idea successiva". Di sicuro, una figura imprescindibile per il cinema contemporaneo, e per quello futuro.
Sam Wasson Critico cinematografico di fama internazionale, è autore di sette libri. I suoi articoli compaiono regolarmente su The New York Times, The Wall Street Journal e The New Yorker. Vive a Los Angeles.