Roberto Goracci

Roberto Goracci A est dell’havana


TEA, 2001, € 7,23

di Andrea Balestri
Questo libro fa parte di un catalogo denominato “avventure”. Si tratta di libri di viaggio, lontano dalle mete più comunemente battute, scritti da chi di persona ha vissuto quell’esperienza di vita, di libertà e sogno che poi andrà a raccontare.

Roberto Goracci parla di Cuba, e non si pensi che la cosa di per sé sia facile, lo saprà bene chi Cuba l’ha visitata o ne è ben informato. Non è facile perché, come si dice spesso, e mai luogo comune è più vero, Cuba è tutto e il contrario di tutto, si ama o si odia, è usata e ti usa, quindi, per poter rendere al meglio uno scritto sull’”Isla Grande”, occorre avere una grande capacità critica, capacità che l’autore dimostra insieme a una dose di ironia che a volte trapela dalle pagine. Questo sicuramente è uno dei maggiori pregi del libro, un libro in cui si racconta dei tre anni che Roberto, insieme al suo cane e ad un catamarano, passerà sulla costa Orientale di Cuba, lavorando per il Governo cubano nel settore turistico. Come nelle migliori tradizioni avventuriere Roberto ad un certo punto della sua vita, abbandonerà la normale vita da Europeo medio benestante per buttarsi a capofitto in una avventura che per essere vissuta pienamente presuppone l’abbandono di quasi ogni legame con la precedente esistenza.

Abiterà in una capanna sulla spiaggia ed avrà modo di provare sulla propria pelle l’incanto e il disincanto per questo popolo unico al mondo. Roberto si immergerà completamente nell’atmosfera che lo circonda, non si farà intralciare dai falsi moralismi e dalla presunzione che spesso accompagnano il ricco uomo occidentale di fronte a un paese meno sviluppato. Tutta la Cuba di fine anni novanta, dal rum alla politica, dalla salsa all’ embargo, dal sesso alle difficoltà economiche scalfiranno la pelle di Roberto lasciando vistosi segni, e nel vivere queste esperienze egli saprà dosare in maniera equilibrata l’ingenua curiosità fanciullesca con la scaltrezza e la maturità dell’età adulta. La sua capacità di empatia con il popolo cubano riesce ed essere trasmessa dalla lettura in maniera discretamente nitida, ed a ricreare un poco dell’atmosfera Cubana contribuisce l’arcinoto e abusato stratagemma di usare molte parole locali (con annessa traduzione).

Non essendo uno scrittore di mestiere, il testo magari non è impeccabile stilisticamente, ma proprio per questo risulta realistico e si fa apprezzare per un’onestà di fondo che credo innegabile.

Questo libro può essere una buona lettura per chi vuole avere una visione di Cuba abbastanza obiettiva, anche se quando si parla di questa isola, in particolare dopo averla vissuta, una totale imparzialità è in sostanza impossibile.