Roberto Caselli

Roberto Caselli La storia della Black Music


Hoepli, 2024, Ezio Guaitamacchi (a cura di), Ronnie Jones (Prefazione), 336 pagine, euro 32,90 Musica | Saggi

16/07/2024 di Laura Bianchi
La benemerita casa editrice Hoepli, grazie anche alla cura di Ezio Guaitamacchi,  prosegue nell'opera di divulgazione dei migliori generi musicali attraverso volumi ricchi di informazioni, ben scritti e ben ideati, con un'impaginazione agile, dovizia di foto e una tendenza all'interattività che dovrebbe ormai essere obbligatoria in ogni testo di musica. Stavolta è il turno della black music, affrontata con la consueta competenza da Roberto Caselli, che ci regala un viaggio nello spazio e nel tempo sulle note dei grandi di un genere mai abbastanza indagato e apprezzato. 
La storia della Black Music, infatti, non è solo - forse non tanto - per i conoscitori e gli appassionati del campo, che pure troveranno qui musica per le loro orecchie, quanto è una perfetta guida per chi sta scoprendo il genere in questi tempi, in cui la musica afroamericana si intreccia in infinite declinazioni, dall'hip hop al soul, dal rap al nu jazz. 
 
Ed è impossibile trattare della Black Music senza affrontare di petto il versante sociopolitico; per questo bene ha fatto Caselli a risalire alle origini del genere, specificandone le basi, per trattare della questione razziale. Ad esempio, scrive: "Le case discografiche, in accordo con quanto prevedono le leggi Jim Crow, s’inventano i “race record”, i dischi della razza, destinati solo a un pubblico nero, senza rendersi conto che l’arte è trasversale e che anche molti bianchi cominciano
a interessarsi a questa musica, rompendo così per la prima volta la segregazione in atto, almeno sul piano culturale." L'arte è trasversale, appunto: e tutto il libro percorre la strada, tortuosa, complessa, ma avvincente e vincente, di una musica sfaccettata, che racconta la storia di un popolo che dall'Africa, e dalla schiavitù, attraverso la scoperta della spiritualità e della propria identità, trova il modo per esprimersi prima, e imporsi poi, con la propria anima e dignità.

Troverete nel testo un termine ora considerato politicamente scorretto, nero con la g, ed è una precisa scelta editoriale, per sottolineare come la crescita della consapevolezza degli afroamericani sia stata lenta, ma molto di più lo sia stata quella dei bianchi, nel considerarli uguali, o perfino più capaci di loro, non solo nell'arte. Invece, la strada compiuta dai primi ha avuto voci eccellenti, che hanno saputo interpretare lo spirito del tempo, rimanendo incise nella memoria collettiva. Si ascolti, per capire, il testo di  How I Got Over, il brano preferito da Martin Luther King, qui proposto nella versione di Mahalia Jackson:



È evidente che la Black Music non sia intrattenimento, ma strumento di liberazione e di affermazione di uguaglianza, in una rivoluzione musicale che ha arricchito e coinvolto l'intero mondo. Infatti, come ebbe a dire Marcus Garvey, "I grandi ideali e i grandi principi non hanno nazionalità". Perciò, la disamina di Caselli non coinvolge solo l'ambito musicale, ma culturale e politico in senso lato, e l'autore fornisce utili notizie di ogni personaggio, che siano scrittori come il poeta beat LeRoy Jones alias Amiri Baraka, lo street artist Jean Michel Basquiat, il regista Spike Lee, oltre ai padri John Brown, Sister Rosetta TharpeThomas Dartmouth “Daddy” Rice. 

E se, alla fine della lettura, vi è nato il desiderio di continuarla in un modo più interattivo, ecco arrivare a deliziarvi la playlist Spotify, che contiene tutti i brani di cui tratta il libro (una vera e propria antologia della poliedricità del genere, che non anticipiamo per non rovinare la sorpresa) da Son House (1941) a Childish Gambino (2018, anche se l'analisi storica include il recente movimento Black Lives Matter), oltre ai contenuti del ricco extended book, che permette anche la visione di splendidi video YouTube.

Lettura illuminante, più che mai necessaria in questi tempi controversi. 

 



Roberto Caselli, giornalista, critico musicale e voce storica di Radio Popolare, ha al suo attivo numerosi volumi con diverse case editrici e lunghe collaborazioni con quotidiani, giornali specializzati, enciclopedie e siti web.


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