
Ring Lardner I Viaggi di Gullible
Elliot, 2015 Narrativa Straniera | Racconti
31/08/2015 di Corrado Ori Tanzi
Giornalista sportivo, saggista, autore per teatro, Ring Lardner non è stato omaggiato dal fato come i suoi accaniti fan. Ma ugualmente ci ha lasciato delle autentiche perle di scrittura. Come I Viaggi di Gullible (Gullible’s Travels, nella titolazione originaria), raccolta di racconti così intimamente legati tra loro da formare un vero romanzo.
Parafrasando i Viaggi di Gulliver, il titolo del libro (che è anche quello del racconto portante) ci presenta le avventure familiari di un gullible, ossia un fesso, uno stupidotto, un boccalone della media società americana degli anni Venti. Un signore di Chicago con signora al fianco che, nel tentativo di scalare chissà quali gradini di chissà quale alta società, si rende protagonista (al lettore, non al resto della commedia umana che lo circonda) di un vuoto così divertente di senso da farcelo entrare nel cuore.
Penna umoristica quella di Lardner che viaggia senza cercare la battuta, il colpo d’effetto. La narrazione non allarga le maglie della realtà narrata per determinare il riso. La satira c’è tutta, ma senza creare folklore. Si viaggia piuttosto sulla scia della frase gentilmente acida, del paradosso su cui rimbalza l’esistenza quotidiana dei protagonisti, la scemenza in sé delle aspirazioni. La mancanza di coraggio scambiata per eleganza, l’ignavia per pudore. Gullible e signora si creano dei film mentali deliziosi e lo scrittore deliziosamente li mette alla berlina di una società urbana che a ben guardare non riesce a essere migliore o semplicemente più di classe di chi in classe sembra non esserci proprio mai entrato.
Una lettura divertente e fresca. Una lettura meravigliosa.
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