Rick Moody

Rick Moody Hotel del Nord America


Bompiani, 2016 Letteratura Straniera | Romanzo | romanzo epistolare

21/07/2016 di Corrado Ori Tanzi
Reginald Edward Morse ama viaggiare. Per gli States e un po’ per tutto il mondo. È un perfetto viaggiatore moderno e ne fa una professione. È infatti uno dei collaboratori di punta di ValutaIlTuoSoggiorno.com. Ogni albergo, camping, B&B che frequenta ha la sua bella recensione con tanto di stellette finali. Va avanti così per qualche anno, poi scompare. Incapace di contattarlo, il sito ingaggia proprio l’autore del libro, Rick Moody, affinché si metta sulle sue tracce.

Un diario di recensioni che si fa romanzo Hotel del Nord America, il nuovo libro di Rick Moody, a noi qualche anno fa con Tempesta di ghiaccio, un dramma tutto americano sull’incomunicabilità della società moderna. Con questo nuovo testo a suo modo on the road (non ci sono solo gli alberghi americani nella lista degli articoli del narratore) lo scrittore newyorchese ci consegna un quadro ben chiaro del distacco che fa il pieno di malinconia dell’essere umano perfettamente integrato nei tempi di Internet. Le stanze e il servizio intero degli hotel sono solo un pretesto per entrare nella vita di Reginald Morse, motivational speaker fallito, adultero, a contatto in un albergo del Vermont con gesti come il leaf peeping (l’abitudine di fotografare il cambio dei colori delle foglie in autunno) e altre amenità del genere. Non certo un nuovo Faulkner, quanto uno dei tanti che la rete ha reso protagonisti senza arte né parte.

Un uomo senza qualità del secolo XXI quindi, che non vede quanto sia malinconica l’esistenza che conduce. Si è lasciato alle spalle una quantità di errori enorme (non vede mai i figli, la famiglia si è rotta, nella sua vita gravita un’amante ma sembra talmente ai margini dei suoi giorni) che non scalfisce di un millimetro la sua prospettiva. Perché c’è sempre una notte passata in macchina in un parcheggio dell’Ikea o i frequentatori di un B&B da recensire. Come tutti si illude di contare qualcosa nell’era della fuffa elevata a necessità. Reginald Morse è un nessuno con la convinzione di essere normale. La lineare e piena scrittura di Moody ci fa godere l’insussistenza elevata a professione, se non proprio ad arte. Un po’ crudele se volete, ma la cattiveria del punto di vista del narratore è molto più del sale nella pasta. Un tempo alla deriva questo. L’importante forse è non accorgersene.

 

Rick Moody, Hotel del Nord America, Bompiani, 224 pagg., 18 euro

 

Corrado Ori Tanzihttps://8thofmay.wordpress.com