PIETRO NENNI L'assassinio di Matteotti Dal j'accuse a Mussolini al processo farsa di Chieti (1924-1926)
Arcadia Editore, 2024, Prefazione di Claudio Martelli; Introduzione di Fabio Vander, Pagine 180, 18 euro Saggi | Società | Storia
05/11/2024 di Roberto Codini
Il ritorno del Socialismo: l’attualità necessaria di Pietro Nenni
A cento anni dalla morte di Giacomo Matteotti arrivano in libreria tre saggi di Pietro Nenni, due dei quali sequestrati dal regime fascista, considerati distrutti e ritrovati solo di recente. I tre scritti, con una prefazione di Claudio Martelli, già vicesegretario del Partito socialista italiano, vicepresidente del Consiglio e ministro di Grazia e giustizia, si intitolano “L’Assassino di Matteotti ed il processo al regime” (1924); “Perché l’opposizione non è a Chieti” (1926); “Dopo la commedia di Chieti” (1926). Gli ultimi due vengono pubblicati per la prima volta poiché furono sequestrati dal regime fascista, tanto che si ritenevano ormai perduti. A causa di questi saggi Nenni, che da subito indicò le responsabilità di Mussolini nell’omicidio Matteotti, subì due condanne e un periodo di reclusione.
Matteotti è figlio di ricchi proprietari terrieri, laureato in Legge, appassionato di Diritto penale, socialista come suo fratello, riformista ma intransigente, polemico con i massimalisti e con i comunisti che vogliono fare la rivoluzione come a Mosca. Nenni, l’autore dei saggi, di umili origini, nasce a Faenza e cresce in orfanotrofio a causa della prematura morte del padre. A vent’anni è segretario della Camera repubblicana del lavoro ed è già un capo politico.
Il socialismo positivista, “evoluzionista e gradualista”, quello di Turati per intenderci, lo annoia e Marx non gli interessa, gli preferisce George Sorel e il suo riformismo che guarda al futuro. Nenni e Mussolini si conoscevano bene e si sono frequentati a lungo; è cresciuto come giovane mazziniano, con il culto della patria, e, a differenza di Matteotti, si arruola subito.
Nel centenario di Giacomo Matteotti, i tre saggi di Pietro Nenni, finalmente pubblicati grazie alle ricerche della fondazione Pietro Nenni e alla casa editrice Arcadia edizioni, rappresentano non solo un inedito finalmente venuto alla luce, ma soprattutto una lettura necessaria soprattutto in un’epoca di revisionismo, un giusto e doveroso omaggio al socialismo nel senso più nobile del termine, del quale Nenni fu l’indiscusso fondatore e leader.
Da leggere e conservare in libreria.
Pietro Nenni, politico e giornalista, è stato leader storico del Partito Socialista Italiano. Cresciuto in orfanotrofio, durante la guerra di Libia sfida i carabinieri di Giolitti e viene imprigionato, esperienza che nel corso della vita ripete per ben otto volte. Negli anni Venti si oppone ai compagni massimalisti che, su indicazione di Mosca, intendono liquidare il PSI. Per quasi vent’anni combatte il fascismo dall’esilio e negli anni Cinquanta sfida la perdurante eredità dello stalinismo in Italia. Nel decennio successivo è vicepresidente del Consiglio nel primo governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro.