Peter Hoeg

Peter Hoeg Il Senso Di Smilla Per La Neve


Mondadori, 1998, £ 6.000

di Simona
UN BIANCO ROMANZO GIALLO, DISCRETO MA UN PO’ PRETENZIOSO

Un bambino viene ucciso sul tetto della propria casa, in Danimarca. Il tetto è ricoperto di neve, come è consueto da quelle parti. Il bambino abitava nello stesso palazzo di Smilla, un piano più sotto, per questo lei vuole sapere chi è stato ad ucciderlo. Smilla ha origini eschimesi e conosce profondamente la neve e il ghiaccio, la loro conformazione, il loro ciclo e i minimi mutamenti degli infinitesimali cristalli che li compongono. Smilla, partendo proprio dalle impronte lasciate dal bambino, comincia a seguire delle tracce che la condurranno dalla neve della Danimarca ai ghiacci eterni della Groenlandia. Essa agisce spinta non già dal senso di giustizia ma piuttosto dal particolare legame che la univa a quello strano bambino, un essere disadattato proprio come lei. Il percorso intrapreso da Smilla sarà però anche un viaggio interiore, che la porterà più lontano di quanto avesse immaginato, a svolgere un’indagine dentro di sé, a scrutare nella propria anima e a tornare alle radici della propria vita avvolta nell’indifferenza e ostilità dell’ordinata società danese, simboleggiate dal freddo che continuamente quasi percuote i personaggi.

La lunghezza del libro risulta eccessiva, la trama a volte troppo intricata e i personaggi, tra cui emerge la figura riservata, ambigua ma affascinante del meccanico, sono persino troppi, tanto che talvolta si rischia di confondersi. In realtà l’autore appare essere stato pretenzioso: spiegazioni tecniche, accenni ecologisti, psicologici, sociali, thriller… E’ un po’ troppo per non appesantire il libro che, però, è pur sempre un giallo discreto la cui parte migliore è rappresentata proprio dal personaggio di Smilla, peculiare e ben riuscito. L’altro pregio del romanzo riguarda l’atmosfera di gelo che avvolge il lettore in un immaginario ambiente ovattato e inquietante, ma anche originale, generato dal bianco imperversante della neve, del ghiaccio e del cielo polare. Un bianco assoluto che tutto avvolge, tutto nasconde e, alla fine, tutto rivela.