Paolo Scardanelli

Paolo Scardanelli L’accordo. L’ombra


Carbonio, 2023, Collana Cielo stellato, Pagine 240, 15 euro Narrativa Italiana | Romanzo

10/06/2023 di Laura Bianchi
 Paolo Scardanelli sa come tenere avvinti i propri lettori al filo implacabile della narrazione, e conosce le regole del tessitore, che ordisce la trama innestando con perizia riferimenti, citazioni, evocazioni, ma in modo inaspettato, sorprendente. 

Mescalina ha sempre seguito l'opera dell'autore, pubblicato da Carbonio, e qui potrete trovare le recensioni di tutte le sue produzioni: https://www.mescalina.it/libri/autore/paolo-scardanelli

In L'ombra, il terzo romanzo della serie L'accordo, poi, quanto scritto si arricchisce ulteriormente. Perché l'autore sembra prendere per mano il lettore, sia quello che già conosce l'antefatto e i suoi protagonisti, sia chi vi si avvicina per la prima volta, e lo conduce in un intreccio di vicende, di esistenze, di ricordi e di pensieri difficilmente riassumibile, ma altrettanto indimenticabile. 

Così, si assiste a un dialogo, prima a distanza, poi ravvicinato, infine inscindibile, fra quello che sembrava il protagonista, Paolo, e Bruno, il figlio della donna da lui a lungo desiderata. E Scardanelli marca i due percorsi con segni ben precisi: Paolo continua ad affidarci i propri pensieri, le reminiscenze e i dubbi, in prima persona, mentre di Bruno seguiamo le vicende grazie a un partecipe narratore, quasi onnisciente. Questo ci cela all'inizio i tormenti del giovane uomo, non solo per un banale bisogno di creare suspense, ma perché noi possiamo indagare autonomamente la sua psiche e il suo passato, proprio mentre Anna, sua madre, lo ricompone a Paolo, e mentre Greta, la sua compagna, lo veglia in una notte milanese, metropolitana, dai contorni oscuri.

Poi, l'esistenza di Bruno si rivela per come egli stesso la definisce: "atomistica", ossia, esplosa in miriadi di frammenti apparentemente sconnessi, e di cui il lettore conosce i singoli pezzi, cercando di ricostruire un senso, prima, e, infine, sospendendone la ricerca, perché, in sostanza,  è Scardanelli stesso a suggerire che il modo migliore per avvicinarsi a quell'esistenza (o, forse, all'esistenza in generale) è sospenderne la ricerca di senso.

L'autore dissemina a questo scopo una serie di indizi, dal ricorrente uso di termini come Eterno, Destino, Senso, alle frequenti citazioni di brani tratti dall'opera di un'icona dei geni perdenti, eppure eterni, come Amy Winehouse, a situazioni atmosferiche come la nebbia, la neve, geografiche come la periferia milanese o la rigida Riga, sociali come le bische o la malavita che le sfiora. Senza contare le innumerevoli citazioni filosofiche e letterarie ormai abituali in Scardanelli, che danno maggiore sostanza al quadro d'insieme e che sono una delle caratteristiche di maggiore spessore, oltre agli intermezzi che ricordano anche graficamente la forma poetica.

Chiudiamo il romanzo con la sensazione che l'autore ci donerà presto altre emozioni, e ci aiuterà ad accettare il mistero della vita.
Perché "vivere è adattarsi, prendere la forma del mondo".
 

Paolo Scardanelli (Lentini, 1962), geologo e scrittore, è autore del romanzo L’accordo, iniziato con Era l’estate del 1979 (Carbonio, 2020) e proseguito con I vivi e i morti (2022) e L’ombra (2023). Scardanelli ha scritto anche In principio era il dolore. Un Faust di meno (Carbonio, 2022).


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