Paolo Nori

Paolo Nori Bassotuba non c'è


Einaudi 2000, £. 14.000

di Andrea Balestri
E' un adulto privo di qualsiasi malizia, è un uomo con l'innocenza di un bambino, è una persona che non ha barriere fra cuore, bocca e cervello, è Learco Ferrari, il protagonista di questo libro. Bassotuba è il soprannome della sua ragazza che però l'ha lasciato, chiamata così per lo strumento musicale che suonava. Anche Learco, laureato in lingue straniere, suona in un gruppo, lavora come magazziniere per due ore al giorno, realizza traduzioni per arrotondare, ma soprattutto fa lo scrittore, anche se non ha mai pubblicato alcun libro. Queste sue occupazioni, come un po’ tutte le sue attività, non è che gli riescano proprio perfettamente, ma Learco non se ne preoccupa, a lui bastano i soldi per continuare a vivere da solo e per le sigarette. Ogni tanto va a trovare anche i suoi genitori, specialmente adesso che suo padre si è ammalato di un tumore ai polmoni, ironia della sorte lui che non aveva mai fumato. Il libro è elaborato con una scrittura che sembra quella di un bambino, con diverse imperfezioni grammaticali, come ad esempio l'abuso di ripetizioni o avverbi non sempre azzeccati, che danno comunque un tocco di particolare autenticità all'insieme. A tratti è molto divertente, soprattutto quando descrive l'ingenuità di Learco nei confronti delle donne, oppure quando Learco si prodiga in dialoghi strampalati con un angelo immaginario. A questa ilarità si contrappone però anche una venatura di malinconia che si palesa nella malattia del padre, e nella disperata ricerca di una cura. Inoltre il protagonista, anche se vive abbastanza bene lo stato delle cose, sente, attraverso la sua sensibilità, che la propria vita non è poi granchè, soprattutto ora che la sua fidanzata lo ha lasciato. Un libro che usa una scrittura forse non immediatamente digeribile da tutti, ma direi che uno sforzo ne vale veramente la pena.

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