Paolo Mantegazza

Paolo Mantegazza L'arte di prender marito


Biblioteka, Collana classici costume, 2025, introduzione di Stefania Coco Scalisi, 160 pagine, 12 euro Saggi | Società

21/01/2025 di Laura Bianchi

" Il matrimonio deve essere una scelta e non si può scegliere senza far confronti. Più il confronto si farà fra molti, fra moltissimi; e più probabilmente la scelta sarà ottima; non esser mai impaziente per deciderti. L'impazienza è sempre segno di debolezza."

"Eppure sono cattivi mariti e spesso anche pessimi padri. Nella loro moglie, come in generale in tutte le donne, essi non vedono che la femmina. E l'amano, o piuttosto la desiderano finche è giovane e bella; sprezzandola appena cade sul suo capo la prima neve o compare sul volto la prima ruga. Essi sono tutti del parere di quel loro collega, che un giorno diceva sospirando: <Perché mai quando la moglie ha quarant'anni, non si può congedarla per prenderne due che abbiano vent'anni ciascuna? Non si può forse cambiare senza frode un biglietto di 50 lire in due biglietti, di 25 lire ciascuno?>"

"Uccidere una donna è la più brutale delle viltà, la più animalesca delle violenze, e applaudo quelli, che dopo il delitto uccidono se stessi. Ammazzano, ma si infliggono la pena della loro brutalità. La terra non può sopportarli, la società umana e civile non può contarli fra i suoi. Mille e mille volte maledetti gli assassini delle donne. E maledetti con essi i giurati e i giudici, che li assolvono, calpestando la più giusta delle giustizie!"

"Si può essere gelosi senza amare e si può amare senza gelosia. A voi pare che un uomo, che non diffida della propria moglie, che non si mostra turbato, se un altro la trova bella e glielo fa capire, è un uomo che vi disprezza o non vi cura. Alcune donne nei loro falsi giudizi giungono a tanto da misurare l'intensità dell'amore dal grado di gelosia. Uomo non geloso vuol dire uomo indifferente; uomo geloso, uomo amoroso; uomo gelosissimo, uomo innamoratissimo. Non auguro a queste infelici ch'esse abbiano a trovare un marito geloso. Sarebbero ben punite dell'errore di quel loro giudizio!"

"Il tirannucolo domestico non ha nulla di "nostro", ma tutto è "mio". Mio è il pensiero, mio il giudizio, mia l'esperienza, mia la ricchezza. Il "nostro" è un'infrazione alla disciplina del matrimonio, un'usurpazione di legittimo diritto: è una ribellione del suddito al sovrano".

Solo qualche estratto da un manuale del 1893, L'arte di prender marito, scritto dal medico, scrittore, divulgatore darwinista Paolo Mantegazza, oggi ripubblicato da Biblioteka, con un'efficace introduzione di Stefania Coco Scalisi, e ci si rende subito conto dell'estrema attualità del saggio. In una società che sta pericolosamente regredendo in tema di diritti civili e di questione di genere, affermazioni come quelle sopra riportate assumono un carattere perfino rivoluzionario, nonostante i ben 132 anni che ci separano dalla loro pubblicazione. È evidente che l'autore, accortamente, volesse mitigare la portata innovativa delle proprie idee sotto una forma paternalistica e conciliante, una sorta di mansplaining destinato a Emma, fanciulla che sta ricevendo le prime dichiarazioni d'amore "ingenue come l'ignoranza, calde come la giovinezza", e che si sta aprendo alla femminilità. Ma, se si legge tra le righe, ci si accorge che questa sorta di educazione sentimentale - e sessuale, visti i richiami anche al menarca e ai cambiamenti del corpo - potrebbe comportare ben più di uno sconvolgimento in tante ragazze, e madri, mal-educate da generazioni alla sottomissione, alla ricerca di un marito tout court, purché le mantenga, e per questo disposte a tollerare qualsiasi suo comportamento.

Mantegazza non ci sta; e, da medico e acuto osservatore dei propri simili, affronta metodicamente un campionario umano di mariti che rivela non solo la loro pochezza, ma anche la condizione di radicata inferiorità in cui si trovano le mogli, spesso considerate un mero corpo da cui trarre piacere, a cui far loro produrre figli, da spingere a dedicarsi a occupazioni inferiori. È una specie di porta aperta sul mondo maschile, svelato alle donne con schiettezza, lucidità e anche un po' di acredine e durezza, necessarie perché le ragazze tengano gli occhi ben aperti e sappiano scegliere attentamente, in modo da poter vivere un matrimonio felice, o piuttosto rinunciarvi, senza paura di essere escluse dalla società in quanto nubili, perché l'importante è che "prima di tutto bastino a sé stesse e alla loro felicità".

Lo stile, diretto e spesso ironico, incide nei lettori alcuni ritratti indimenticabili, e realistici anche oggi; la dedizione con cui l'autore si applica alla causa meriterebbe un pubblico molto ampio, ed è proprio il caso di dire, usando una frase abusata, che L'arte di prender marito andrebbe fatto leggere nelle scuole, e non solo alle ragazze.




Paolo Mantegazza (Monza 1831 - San Terenzo, La Spezia, 1910) medico e scrittore, è stato professore universitario di Patologia e di Antropologia, deputato, senatore e tra i primi divulgatori delle teorie darwiniane in Italia.

Grande successo hanno avuto la Fisiologia del piacere, i romanzi a sfondo medico-antropologico e il romanzo L’anno 3000: sogno, che lo colloca tra i precursori ottocenteschi della fantascienza italiana.