Omar Pedrini Angelo ribelle
La Nave di Teseo, 2018 Narrativa Italiana | Musica
09/03/2019 di Eliana Barlocco
Nel suo scritto, Angelo Ribelle, Omar Pedrini racconta la vita e le esperienze che la stessa regala in maniera estremamente diretta. Non è sempre così facile farlo, eppure in questo suo scritto il Pedrini lo fa con assoluta sincerità. Non si nasconde dietro nessun paravento. Non usa né trucchi, né inganni. E’ semplicemente se stesso. Si racconta e ci racconta un pezzo della sua storia senza risparmiarsi. Affronta quelle che sono state le sue “guerre” giovanili e non, per restituirci il suo essere adulto. Attraverso il suo rapporto e la sua vicinanza alla musica traccia il percorso che lo ha portato ad essere quello che è oggi. Un libro pensato come un concept album, ogni capitolo una canzone che scivola via lasciando al lettore la possibilità di ragionare su alcune questioni. La lettura di questo libro mi ha portato a fare alcune riflessioni partendo proprio dai suoi pensieri.
“la musica - come le anime - si divide solo in due categorie: quella bella e quella brutta. A differenza delle anime, però, non è così difficile distinguerle”. E’ vero, la musica è più onesta. La musica non si camuffa dietro muri o convinzioni. Non serve incasellarla, come molti si ostinano a fare, basta semplicemente ascoltarla e lasciarla fluire così come è giusto che sia. Come diceva Platone, la musica deve essere slancio all’immaginazione e, come tale, deve essere pertanto libera di esprimersi.
“abbiamo bisogno di qualcuno che ci tiri fuori dal bozzolo e ci insegni a volare”. Il Pedrini di personaggi ne ha incrociati molti e tanti sono stati fondamentali per la sua crescita. Quanto contano gli incontri nella vita di ognuno di noi? E non mi limiterei alla sola gioventù. Ogni giorno è un buon momento per aprirsi agli altri, per incamerare il meglio che il mondo umano ancora ci può dare. Tutti contribuiamo alla crescita altrui.
“con la musica non sarai mai solo. Nemmeno quando sarai solo”. Chi ha avuto la possibilità di conoscere i propri nonni, in linea generale, ne ha sempre tratto un qualche insegnamento che, in seguito, lo ha accompagnato per tutta la vita. Quello che nonna Nina ha lasciato in eredità al nipote è una semplice frase che racchiude una grande verità e che vale più di mille parole. La musica ci accompagna, ci indirizza, eleva ciò che è buono (sempre Platone); tutto ciò se accettiamo di prenderla sottobraccio e di farci guidare sulle sue strade. L’Angelo Ribelle l’ha abbracciata e, calibrando le sue due anime, è riuscito a tracciarne le note sul pentagramma della propria vita.