Mauro Pagani

Mauro Pagani Nove Vite e Dieci Blues (Un`Autobiografia)


Bompiani Overlook, 2022, 234 pp., euro 17 Musica | Biografie

17/12/2022 di Eliana Barlocco
Un giorno qualunque apri gli occhi e non capisci chi sei. Non sai dove sei stato e dove ti trovi. Comprendi lo spazio e le persone che ti stanno accanto, ma non sai collocarle. La tua mente vaga per campi sconfinati, senza riuscire a trovare un sentiero conosciuto. È un po’ quello che è successo a Mauro Pagani una sera del 2020 e, la sua autobiografia, Nove Vite e Dieci Blues, è “...il racconto di quei giorni strani e del mio disordinato ed emozionato vagare tra gli avanzi della mia vita”.

Pagina dopo pagina, procediamo camminando accanto al Maestro, come testimoni muti, lungo la prateria dei suoi ricordi. Pezzi di memoria che vanno a incastonarsi l’un con l’altro, mostrandoci un panorama costellato da tante esperienze e incontri. Nove capitoli (forse come le vite dei gatti nei paesi anglosassoni?) e dieci blues, a introduzione di ogni capitolo e a chiusura del percorso. Appesi come caldi e preziosi cappotti da indossare lungo il tragitto, che comincia a Chiari e si sviluppa in mille rivoli rimanendo indissolubilmente legato alla musica. Un’arte vissuta in varie forme (musicista, compositore, produttore), ma sempre comunque cardine di un’esistenza e di un’essenza: “...la musica si confermò per me come la seconda lingua che ogni terra usa per raccontare se stessa e le proprie emozioni, per raccontare come si diverte, come canta, come suona, come se ne va.”

Riavvolgendo il nastro della memoria, giunge il tempo del presente, e alla fine, dopo tutto quel girovagare, è di nuovo a quel cappotto caldo, seppur usurato dai segni del tempo che lo rendono ancora più prezioso, che si ritorna; cercando in quell’abbraccio invisibile la certezza del proprio vissuto e una nuova sicurezza per affrontare il domani: “Una nuova vita da improvvisare: pochi accordi e via, proprio come un buon bluesman”.