Maurizio De Giovanni Pane
Einaudi, Noir
23/01/2017 di Corrado Ori Tanzi
Il caso che ruba le notti all’ispettore Giuseppe Lojacono, detto il Cinese, e all’intera squadra riguarda l’omicidio di Pasquale Granato, panificatore da generazioni, uno che continua a fare il pane come lo si faceva nei secoli dei secoli, con il “lievito madre” che i tempi hanno sostituito con il più industriale lievito di birra. Il caso viene assegnato di prepotenza alla competenza della Dda, diretta dal più televisivo e celebri dei magistrati, il sostituto procuratore Buffardi, perché l’odore per tutti è quello della mafia.
Lojacono però non è “tutti”. E pensa che la mafia non c’entri un bel niente. Se non molla questo pensiero c’è da iniziare una guerra intestina. Se lo molla c’è da godere della pace che quei giorni di un’estate asfissiante riescono a offrire.
Giunto al titolo numero cinque di questa sua nuova avventura noir (dopo l’epopea del commissario Ricciardi), con Pane Maurizio De Giovanni affronta la “maturità” della sua nuova équipe di poliziotti con un’indagine che cammina sul sottile equilibrio dei poteri interni. Se si arriverà alla soluzione, lo si potrà fare solo dopo aver composto un intreccio di lotta tra mondi, ognuno pervicacemente aggrappato ai propri tempi, ad abitudini radicate nel sangue e a una cultura della vita quotidiana molto più calcificata delle ossa che compongono ciascuno degli attori.
I protagonisti si svelano con le proprie storie intime, paure, debolezze e relazioni clandestine vanno a braccetto con l’immagine dura e corrotta che il commissariato si porta appresso. Scritto in stato di grazia, delizioso nell’investigazione, capace di far immergere in maniera emotivamente coinvolgente il lettore nella vita dei Bastardi, Pane si rivela uno dei punti più alti della carriera del suo autore. Ormai un classico.
Corrado Ori Tanzi lo trovi anche su:
https://8thofmay.worpress.com
Maurizio De Giovanni, Pane, Einaudi, pagg. 344, euro 19