Matteo Cerri

Matteo Cerri Due ore di quotidiana follia. Un viaggio psichedelico nel sonno REM


Jimenez Edizioni, Collana Turning Point, 2024, 144 pagine, 15 euro Saggi | Scienze

27/11/2024 di Laura Bianchi

Noùs kài sòma, dicevano i Greci; Mens sana in corpore sano, ribadivano i Romani. Eppure, esiste un periodo della nostra esistenza, ogni giorno, in cui mente e corpo entrano in rotta di collisione, sembrano scindersi, e questo apparente conflitto ci fa bene. Quando? Durante il cosiddetto "Sonno REM" (Rapid Eye Movement), il corpo sembra immobile, rilassato, in stato di quiete; eppure, la mente si agita, e produce immagini totalmente fuori controllo rispetto alla nostra volontà. Sogniamo, tutti, anche quelli che proclamano con diffidenza "Ma io non sogno mai!", guardando con sospetto chi invece, al risveglio, racconta di viaggi impossibili, cadute vertiginose, lotte con animali feroci, galleggiamenti nel vuoto, e molto, molto altro.

Bisogna comprendere in profondità questo fenomeno, scoperto in tempi relativamente recenti, e che risulta essere di fondamentale importanza per l'equilibrio psico--somatico della persona. Ad aiutarci a capirlo, ecco Due ore di quotidiana follia. Un viaggio psichedelico nel sonno REM, del neurofisiologo e specialista in fisiologia del sonno Matteo Cerri, che conduce il lettore nella storia della scoperta e delle sue conseguenze, con un linguaggio efficace, riferimenti letterari suggestivi e chiarimenti che gli appassionati del gruppo omonimo, forse, leggeranno con sorpresa.

Non riveleremo né la sorpresa relativa alla band capeggiata da Michael Stipe, né molte delle affermazioni contenute nel libro; diciamo però che non è casuale il fatto che la casa editrice Jimenez lo abbia scelto come secondo volume della neonata collana Turning Point (qui la notizia). Infatti la fase REM è proprio un momento decisivo per il nostro equilibrio quotidiano. È in questa fase, infatti, che avviene uno "spumeggiante caos", in cui avviene un processo fondamentale per le cellule, e, di conseguenza, per l'organismo: il processo ristorativo, in cui la respirazione cambia passo, la termoregolazione si altera, la corteccia cerebrale raggiunge vette di attività simili a quelle della veglia, e i sogni sono "più vividi, bizzarri e psichedelici" rispetto alle altre fasi, anche se "l'attività onirica è simile fra i membri della nostra specie". In altre parole, esiste uno stretto nesso tra fisiologia del sonno e antropologia culturale, che fa sì che gli studiosi si avvalgano di entrambe le discipline per comprendere meglio un campo che mantiene ancora molti aspetti da scoprire.

Bisognerebbe essere degli "onironauti", che navigano (dal latino nauta) nei sogni (dal greco “òneiros”, sogno), che riescono a esplorare e, in alcuni casi, a governare il proprio sogno, per capirne il meccanismo ed eventualmente operare dei "reality check". Se non ci riusciamo, però, esiste questo volume, che ci permette di comprenderci meglio, e di interpretare correttamente non solo i nostri sogni, ma anche alcuni celebri film, come Matrix o Inception, ampiamente citati nel testo. Perché "questa necessità neurofisiologica ha avuto l'effetto collaterale di aprirci un mondo sensoriale prima sconosciuto, nel quale il nostro io può esplorare la sua storia e il suo contenuto senza limiti di sorta.". Sogni d'oro, dunque...ma prima leggiamo un po'!






Matteo Cerri: Medico, neurofisiologo, professore di Fisiologia presso l’Università di Bologna, associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e all’Istituto Italiano di Tecnologia, coordinatore del Topical Team Hibernation dell’Agenzia Spaziale Europea e consulente dell’Agenzia Spaziale Italiana. La sua attività di ricerca riguarda principalmente lo studio della fisiologia del sonno, dell’ibernazione e del sistema nervoso autonomo. È autore dei volumi A mente fredda (Zanichelli) e La cura del freddo (Einaudi).