Martino Vesentini

Martino Vesentini Altri verranno (tributo ai Sangue Misto)


Autopubblicazione, 2021, 323 pp, 10,40 euro Musica | Biografie

03/09/2021 di Arianna Marsico
Martino Vesentini, classe 1978, esordisce alla scrittura con Altri verranno, in autopubblicazione. Una modalità di affacciarsi al mondo letterario che in effetti va un po' a ricordare gli esordi dell'oggetto del libro (e spesso di tanti musicisti) ossia l’autoproduzione, il diy.

Altri verranno si propone di raccontare ciò che ha portato i Sangue Misto (Neffa, Deda e DJ Gruff) a pubblicare SxM, pietra miliare dell'hip-hop italiano, e a raccontare il perché il disco sia rimasto un unicum senza seguito, nonostante i tre componenti abbiano continuato a collaborare su altri progetti.

Il racconto si snoda per dodici capitoli, quante sono le tracce dell'album, in cui Neffa, Deda e DJ Gruff si alternano nel raccontarsi. Le parole sono creazione di Martino, tuttavia la passione profusa è tanta che la verosimiglianza è garantita. Se da un lato l'inserimento di molti testi per intero un po' appesantisce la lettura, dall'altro la dovizia di particolari restituisce un fedele affresco dell’entusiasmo che si respirava in quella che stava diventando, ancora inconsapevole di esserlo, una scena pionieristica. Perché non è facile essere credibili e non scimmiottare i fortissimi modelli oltreoceano, calare, sui nostri disagi e le nostre periferie, qualcosa di fortemente legato a criticità come i ghetti statunitensi.

Eppure forse il motivo per cui SxM è rimasto isolato è proprio quel restare fedeli al desiderio di suonare in "balotta", spontanei e senza le aspettative che inevitabilmente il successo porta. Anche se Martino fa ammettere ai suoi personaggi che, in fondo, le case discografiche possono non essere il male assoluto, perché, se vuoi fare conoscere la tua musica, ci vuole un approccio più professionale.

È un equilibrio difficile quello tra coerenza e successo, però è bello leggere come, nelle parole di Martino, i nostri sembrino farcela, restando pur sempre "cani sciolti".